30 Aprile 2022, h. 08:27 Media
MEDIA – Nuova edizione di Spirito Artigiano, la piattaforma web che valorizza l’Italia artigiana
Spirito Artigiano, la piattaforma digitale sviluppata dalla Fondazione Manlio Germozzi sulla base del progetto culturale di Confartigianato per valorizzare l’Italia artigiana, è on line con nuovi contenuti che accendono i riflettori sul ritorno alla centralità del lavoro che crea valore, le prospettive dell’economia italiana, la nuova vita che l’artigianato sa infondere alle persone e agli oggetti, la trasmissione di saperi alle nuove generazioni e il ricambio generazionale in Giappone.
In apertura, il Professor Mauro Magatti approfondisce la possibile ricostruzione del rapporto tra lavoro umano e creazione di valore. In questi anni difficili, si intravvede questo passaggio importante, con il superamento della crescita puramente consumeristica e trainata dalla globalizzazione espansiva nella direzione di una rinnovata centralità del lavoro che crea valore in un contesto di differenze territoriali porose e interdipendenti. Nella logica della sostenibilità e compatibilmente con i processi di digitalizzazione.
Lo scenario che si apre a seguito del conflitto ucraino evidenzia un futuro dominato da una ’economia della sopravvivenza’. Lo sostiene il Professor Giulio Sapelli nell’intervista pubblicata sul quotidiano ’Il Piccolo’ di Trieste. Una economia di guerra che richiederà sacrifici e profonde trasformazioni. In questo panorama difficile, il Professore Sapelli attribuisce un ruolo centrale alle piccole e medie imprese le cui caratteristiche consentono di riorganizzare la produzione in modo veloce e flessibile alla luce dei cambiamenti in atto.
L’impatto della guerra in Ucraina sull’economia italiana è analizzato da Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato, secondo il quale un prolungamento del conflitto nel cuore dell’Europa espone l’economia italiana al rischio di una stagflazione, con ricadute rilevanti sul sistema delle imprese, già impegnato in una delicata transizione post-pandemia. Si delinea una pericolosa sincronizzazione di politiche economiche restrittive, mentre per affrontare questa nuova crisi servirebbe una risposta comune dell’Unione europea, articolata con interventi fiscali espansivi.
Si parla ancora di prospettive dell’economia, questa volta in Giappone e legate al ricambio generazionale, nell’articolo del New York Times che fa luce sulle difficoltà per assicurare una successione alle numerosissime imprese familiari del Paese asiatico. I dati forniti dalle autorità giapponesi mettono in evidenza il fenomeno di imprenditori di 69 anni preoccupati per non riuscire a trasferire le loro aziende ed il loro patrimonio di competenze ad un successore.
La trasmissione di saperi alle nuove generazioni è approfondita anche nel racconto dell’iniziativa ‘Fiera dei Mestieri’ organizzata, tra gli altri, da Confartigianato Bergamo a metà aprile, con lo scopo di promuovere il valore dei mestieri e sensibilizzare i giovani studenti sulle opportunità formative offerte dal territorio, con l’obiettivo di fare in modo che i ragazzi possano scoprire la passione per il mondo del lavoro e dei mestieri.
La scoperta e la scelta di un mestiere artigiano possono realizzarsi anche in età adulta. E’ l’esperienza vissuta e raccontata da Alessandro Fornara che, da chimico, si è trasformato in maniscalco specializzato in ferratura di cavalli. Una nuova vita, trasformata dalla passione per la tradizione artigiana.
Ed è ancora l’artigianato a trasformare il simbolo del dramma dell’immigrazione irregolare, i barconi spiaggiati a Lampedusa, in oggetti d’arte emblema di bellezza, vale a dire strumenti musicali che suoneranno in tutto il mondo nell’Orchestra del mare. Una storia rilanciata dal quotidiano Avvenire che testimonia un ‘miracolo’ dell’artigianato. I barconi sono stati donati per finalità sociali dal Viminale alla Fondazione Casa dello Spirito e delle arti che opera all’interno del carcere milanese di Opera. Nelle mani delle persone detenute i fasciami delle imbarcazioni si trasformeranno in violini, viole e violoncelli. In questa storia di integrazione, accoglienza, lavoro, c’è un artigiano, il maestro liutaio Enrico Allorto, già protagonista del progetto ‘Violino del mare’, di cui questa iniziativa rappresenta un’evoluzione.
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