21 Giugno 2021, h. 16:06
STUDI – Servizi, ripresa in ritardo, ricavi a +0,6% nel I trim. 2021. Servizi digitali e sanificazione sopra livelli pre Covid-19
Nel primo trimestre 2021 si registra un moderato incremento congiunturale (+0,6%) del fatturato delle imprese dei servizi. Anche in termini tendenziali si evidenzia un leggero miglioramento (+1,6%), il primo dopo quattro flessioni consecutive.
Si osserva una forte eterogeneità settoriale tra le attività monitorate dall’indagine trimestrale dell’Istat, con un persistente forte ritardo rispetto ai livelli dei ricavi precedenti l’emergenza sanitaria, maggiormente influenzate dalle restrizioni alla mobilità delle persone e più legate alla domanda turistica, quali agenzie di viaggi, alloggio e ristorazione, trasporto marittimo e aereo. All’opposto, si osserva un marcato dinamismo su base tendenziale per il commercio di autoveicoli e le attività di corriere (+21,5%), quest’ultime stimolate dall’ulteriore rafforzamento nel primo trimestre del 2021 del boom del commercio elettronico (+38,2% tendenziale, a fronte del +34% del 2020).
La crisi Covid-19 ha determinato pesanti effetti su alcuni cluster di servizi ad alta presenza di imprese artigiane come evidenziato da nostre recenti analisi: trasporto persone (-73,8% ricavi nel 2020), i settori del wedding, colpiti dal dimezzamento (-47%) dei matrimoni, pulitintolavanderie (-37,1%), tipografi e fotografi (-33,7%), benessere (-33,6%) e autoriparazione (-12%). La flessione dell’attività manifatturiera ha generato effetti rilevanti sul settore dell’autotrasporto merci, come evidenziato nel recente report presentato a Confartigianato Trasporti.
Fatturato 2021 a confronto con i livelli pre Covid – La reazione alla pandemia ha incrementato la domanda di servizi digitali e legati all’e-commerce, oltre a quelli per la pulizia e sanificazione, mentre il buon andamento delle costruzioni traina i ricavi degli studi professionali. Nel primo trimestre 2021 i ricavi registrano un significativo aumento rispetto allo stesso trimestre 2019 per servizi postali e attività di corriere con +24,3%, produzione di software, consulenza informatica con +10,7 %, attività legali e contabilità con +7,5%, studi di architettura e d’ingegneria, collaudi ed analisi tecniche con +4,8%, attività di pulizia e disinfestazione con +3,0% e attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici con +2,8%. L’autoriparazione rimane in territorio negativo (-4,0%), mentre anche nell’analisi di più lungo termine si conferma un anomalo basso livello di attività per i servizi legati al turismo e intrattenimento.
Valore aggiunto ancora in flessione – Il terziario è un comparto di grande rilevanza per spiegare i processi di crescita, con il valore aggiunto dei servizi che rappresenta il 67,0 del PIL. Nel primo trimestre del 2021 il valore aggiunto nei servizi rimane negativo (-0,4%) a fronte della accelerazione delle costruzioni (+5%) e la crescita del manifatturiero (+1%).
In termini di valore aggiunto nel primo trimestre 2021 sono in territorio positivo Attività professionali e di supporto (+4,3%), Attività finanziarie e assicurative (+0,2%) e Servizi di informazione e comunicazione (+0,1). All’opposto, al calo dello 0,4% del totale dei servizi, contribuiscono le flessioni di PA, difesa, istruzione, sanità (-0,4%), Attività immobiliari (-1%), Altre attività dei servizi (-1,7%) e Commercio trasporto alloggio (-2,3%).
L’artigianato dei servizi – Nei settori dei servizi sono attive 454 mila imprese artigiane con 1 milione e 36 mila addetti. La quota di addetti nell’artigianato dei servizi è in crescita: in cinque anni passa dal 36,5% del 2012 al 38,9% del 2018. In chiave territoriale, la quota dell’artigianato dei servizi è più elevata nel Mezzogiorno, con il 45,1%, a fronte del 38,1% del Nord Ovest, del 36,9% del Centro e del 36,6% del Nord Est.
I primi cinque comparti addensano oltre i due terzi (77,8%) dell’occupazione dell’artigianato dei servizi: altre attività di servizi per la persona con 26,0% e 269 mila addetti, riparazione di autoveicoli e motocicli (compreso il commercio di veicoli) con 17,4% e 180 mila addetti, trasporto terrestre con 13,9% e 144 mila addetti, servizi di ristorazione con 11,7% e 121 mila addetti e attività di servizi per edifici e paesaggio con 8,8% e 92 mila addetti.
Fatturato servizi I trim. 2021 rispetto livelli pre Covid
Var. % cumulata tra I trim. 2021 e I trim. 2019, dati grezzi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Addetti imprese artigiane per settore nell’arco di cinque anni
2012-2018, % addetti imprese artigiane – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Addetti imprese artigiane: i maggiori settori
2018, migliaia di addetti, divisioni Ateco 2007 on oltre 1% occupazione artigianato dei servizi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
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