23 Febbraio 2021, h. 14:17
STUDI – Congiuntura ancora debole per 859 mila MPI di manifattura e costruzioni. Gli aggiornamenti nel webinar del 1° marzo
Gli ultimi segnali congiunturali evidenziano condizioni di debolezza della ripresa per 859 mila micro e piccole imprese della manifattura e delle costruzioni, che danno lavoro a 3,1 milioni di addetti pari al 28,2% dell’occupazione del totale delle imprese. Nei due comparti è alta la vocazione artigiana con 588 mila imprese artigiane e 1,6 milioni di addetti, il 60,6% del totale dell’artigianato.
Per il comparto manifatturiero a dicembre 2020 l’export scende del 3,8% rispetto a novembre mentre la produzione manifatturiera ristagna (-0,2%). I dati pubblicati stamane dall’Istat evidenziano spunti positivi del fatturato (+0,5% rispetto a novembre) e degli ordinativi (in aumento dell’1,7% rispetto a novembre); quest’ultima dinamica è sostenuta degli ordini dal mercato interno mentre si osserva un ampio segno negativo per gli ordinativi dall’estero.
Sul fronte dell’edilizia, a dicembre 2020 l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni diminuisce del 4,6% rispetto a novembre.
Nonostante lo spunto congiunturale positivo (+2,5%) per le vendite al dettaglio, come evidenziato in una nostra recente analisi, a dicembre 2020 le vendite di prodotti non alimentari hanno registrato una caduta del 9,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Effetto Covid-19 sulla crescita: la “variante italiana” – Le previsioni d’inverno pubblicate nei giorni scorsi dalla Commissione europea delineano per l’Italia una ripresa ancora debole dopo il crollo del PIL dell’8,8% del 2020, il peggiore in epoca di pace dall’Unità d’Italia. Nel 2022 l’Italia sarà il paese dell’Unione con i segni più profondi della crisi scatenata dalla pandemia, con un livello del PIL inferiore del 2,4% rispetto a quello del 2019, mentre l’Ue avrà completamente recuperato, collocandosi sopra dell’1% al livello pre-crisi. Il confronto delle maggiori sette economie dell’Ocse pubblicato giovedì scorso evidenzia per l’Italia la peggiore performance nel quarto trimestre del 2020 (-2,0%) rispetto al -0,6% dell’Eurozona, al +0,8% delle maggiori sette economie e al +0,7% della media Ocse.
Sale la tensione sui prezzi delle commodities – Sul fronte dei prezzi, mentre la manifattura è vicina alla deflazione (+0,2% a dicembre 2020 il trend dei prezzi alla produzione), a gennaio 2021 la dinamica tendenziale dei prezzi internazionali delle commodities energetiche torna in territorio positivo, segnando un aumento dell’8,9% (era in calo del 10,2% a dicembre 2020) mentre si rafforza il boom dei prezzi dei metalli – come anticipato da più di un mese fa da Confartigianato – in salita del 42,3% (+37,1% a dicembre). Il mix velenoso di un rialzo dei costi e di una bassa domanda comprime la creazione di valore aggiunto delle imprese lungo tutta la filiera dei metalli, rallentando la ripresa.
Le tendenze dell’economia e i riflessi sulle MPI nel webinar del 1° marzo – L’analisi delle tendenze in corso sarà approfondita lunedì prossimo, 1° marzo 2021, nel webinar di presentazione dell’11° report Covid-19, organizzato dall’Ufficio Studi e dalla Direzione Politiche economiche, nell’ambito delle Sessioni streaming della Scuola di Sistema, con il seguente programma:
Introduzione – Vincenzo Mamoli, Segretario Generale
C’è (abbastanza) luce in fondo al tunnel? – Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi
Focus MPI- trend del fatturato, strategie 2021, effetto Brexit e superbonus: i risultati della survey di febbraio – Licia Redolfi, Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia
Conclusioni – Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche.
Scarica l’analisi su crescita e congiuntura questa settimana su QE-Quotidiano Energia
Produzione manifattura e costruzioni nell’ultimo anno
Dicembre 2019-dicembre 2020, dati destagionalizzati, indice dicembre 2019=100 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Prezzi internazionali commodities di energia e metalli negli ultimi due anni
Gennaio 2019-gennaio 2021, indice gennaio 2020=100 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Fondo monetario internazionale
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