12 Febbraio 2021, h. 12:59

MODA – Rifiuti tessili: in arrivo l’obbligo di raccolta differenziata. Le proposte di Confartigianato in un webinar

Dal 1° gennaio 2022 in Italia sarà obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti tessili. Il nostro Paese ha infatti anticipato al prossimo anno la scadenza per rispettare questo adempimento introdotto dal pacchetto di Direttive europee sull’Economia circolare dal 1° gennaio 2025. “La gestione dei rifiuti tessili, in un’ottica di economia circolare, ha un’importanza strategica e rappresenta una grande opportunità per le 55.000 micro, piccole e medie imprese che operano nel settore della moda made in Italy e per i loro 309.000 addetti“, ha ricordato il Presidente di Confartigianato Moda, Fabio Pietrella, aprendo i lavori del webinar “Economia circolare e gestione dei rifiuti tessili: siamo pronti?”. Organizzato lo scorso 12 febbraio da Confartigianato e Confartigianato Imprese Prato, storico distretto italiano del tessile, l’evento in diretta streaming ha registrato più di 500 collegamenti da tutta Italia, per un confronto tra i principali protagonisti della filiera per approfondire le novità sulla sostenibilità economica e ambientale della moda, uno dei settori a più alto impatto ambientale ma, al tempo stesso, tra i primi ad investire sull’economia circolare. “Qui a Prato lo facciamo da ben prima che inventassero il termine stesso di economia circolare – ha sottolineato con una battuta Moreno Vignolini, Presidente di Confartigianato Tessili e imprenditore pratese – Qui da noi, le prime iniziative risalgono al 1840 e poi al 1870. Da sempre, nelle imprese di Prato arrivano stracci ed escono vestiti di prima qualità. Stiamo lavorando all’end of waste nel tessile da due anni – ha poi concluso Vignolini – è tempo di chiudere il cerchio e aprire questa nuova gamma di opportunità per tutte le imprese del settore”. Opportunità che il moderatore dell’evento, Marco Pieragnoli, direttore di Confartigianato Prato, ha aiutato a decifrare grazie agli interventi dei relatori. A cominciare da quello di Laura D’Aprile, Direttore Generale per l’economia circolare del Ministero dell’Ambiente, che ha spiegato priorità e contenuti del lavoro ministeriale per la gestione dei rifiuti tessili e quanto sia importante “valorizzare le esperienze e il patrimonio culturale in termini di economia circolare di tanti distretti e territori italiani”. Dopo di lei, è intervenuto il responsabile Ambiente ed economia circolare di Confartigianato, Daniele Gizzi, che ha illustrato i piani comunitari, e il ruolo dell’Italia, nel progetto di trasformare l’Unione europea nel “leader mondiale della tecnologia green di settore, un obiettivo da raggiungere entro il 2050 coniugando politiche industriali a politiche di sostenibilità ambientale”. Nel processo di definizione di una corretta strategia per l’end of waste nel settore moda, “un ruolo fondamentale lo avrà la normazione tecnica – ha detto Pietro Pin, Presidente della commissione Tessile e abbigliamento di UNI – stiamo lavorando per superare alcune criticità e per dar vita a un quadro di norme chiaro”, che permetta all’economia del riciclo e del riuso dei tessili di essere veramente efficace, nella sostenibilità economica e ambientale di settore. Un tema su cui tanti imprenditori della moda rappresentano già delle fantastiche eccellenze e che Confartigianato a invitato al webinar per raccontare la propria esperienza. Il conduttore Massimo Giletti, ad esempio, è intervenuto al dibattito per presentare l’attività dell’azienda di famiglia, la Giletti Spa, da anni leader nel riciclo di qualità dei filati. Come Savina Saporiti della Maeba International e Aurora Magni della Blumine, altri due esempi d’eccellenza nel recupero dei tessuti e nell’ecodesign, capaci di riutilizzare gli scarti di tessuto in nuovi modelli, unici e di alta qualità.

L’evento, quindi, è stato l’occasione per un confronto sulla situazione sul reimpiego degli scarti per produrre nuovo tessuto e nuovi prodotti e sulla necessità che questi materiali vengano valorizzati come materie prime seconde e non come rifiuti. Confartigianato Imprese ha infatti presentato ufficialmente alla Commissione Europea la richiesta di emanazione di un regolamento Europeo contenente criteri comunitari di End of Waste per questi flussi di rifiuti con l’obiettivo di garantire una corretta e più fluida circolazione commerciale dei prodotti riutilizzabili ottenuti dal loro trattamento e selezione.

La registrazione dell’evento è disponibile a questo link.

 

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