9 Gennaio 2021, h. 05:34 Media
MEDIA – Il Presidente Granelli sul Corriere della sera: “Nel Recovery Plan il Governo accenda luce verde per le piccole imprese”
Appalti a Km 0, nuova legge quadro dell’artigianato, bond di territorio per un credito anch’esso a Km 0 per le piccole imprese, riforma del fisco e della burocrazia. In un’intervista pubblicata oggi sul Corriere della sera, il Presidente di Confartigianato Marco Granelli sfodera le proposte della Confederazione al Governo per il Recovery Plan. “Proposte concrete – sottolinea Granelli – per uscire dalla crisi e per accendere al più presto una chiara luce verde a favore delle nostre imprese”. “Il nostro primo obiettivo – aggiunge – è far capire in profondità l’importanza delle piccole imprese nel nostro Paese perché troppo spesso nei convegni si ricorda che il 94% delle attività ha meno di 10 dipendenti, ma poi non sempre si fanno politiche coerenti”.
Ecco il testo dell’intervista
II presidente di Marco Granelli, 58 anni, emiliano di Salsomaggiore, è stato eletto al vertice di Confartigianato lo scorso 3 dicembre. E’ quindi nell’invidiabile posizione di chi ha davanti un intero quadriennio per orientare l’attività della Confederazione. Spiega che il suo primo obiettivo è «fare capire in profondità l’importanza delle piccole imprese nel nostro Paese perché troppo spesso nei convegni si ricorda che il 94% delle attività ha meno di 10 dipendenti, ma poi non sempre si fanno politiche coerenti».
Con il suo predecessore, Giorgio Merletti, Granelli condivide la richiesta di un allineamento alla normativa europea che permette alle imprese di definirsi artigiane fino ai 49 addetti (oggi il limite varia a seconda delle lavorazioni, si parla di 9 dipendenti per quelle in serie, ndr,). «Il criterio per cui un’azienda si possa dire artigiana dovrebbe essere legato all’unicità dei prodotti. No alla ghettizzazione delle imprese a partire da criteri dimensionali», dice. Una chiara sfida nell’ambito della rappresentanza.
Al momento l’urgenza per Confartigianato resta però un’altra: la gestione della crisi Covid. In queste fasi più che mai l’efficacia della rappresentanza si misura dalla capacità dl essere utili agli iscritti. Anche con proposte concrete per uscire dalla crisi. «Noi ne abbiamo portate avanti 44 nel confronto con il governo sul Recovery fund — racconta —. Vedo dalle bozze che circolano in queste ore che alcune sono state utilmente prese in considerazione. Penso per esempio all’idea degli appalti a chilometri zero. Oggi la chiamata diretta può avvenire per commesse fino a i5o mila euro. La nostra richiesta è che si raddoppi fino ad arrivare a 30o mila. In generale ci aspettiamo che il Recovery plan affianchi agli investimenti riforme coraggiose, a partire da fisco, credito, burocrazia».
Nell’immediato le emergenze si chiamano liquidità e patrimonializzazione. «I piccoli prestiti sono considerati dalle banche un segmento di attività “a fallimento di mercato”. Per questo bisogna pensare a nuovi strumenti — auspica Granelli —. Penso ai “bond di territorio”. Semplificando al massimo, le banche potrebbero emettere obbligazioni che servano a raccogliere risorse, anche in collegamento con associazioni di categoria, da impiegare nel l’erogazione di finanziamenti alle imprese mediante reti a dimensione territoriale».
L’idea di una finanza a chilometro zero è nel dna degli artigiani. Ma ci sono istanze che Confartigianato condivide con altre associazioni d’impresa. Una per tutte: riformare la burocrazia. «Il decreto Semplificazioni non basta. Sui temi dove c’è condivisione d’intenti siamo pronti ad azioni corali con altre organizzazioni», tende la mano Granelli. Rivendicando nello stesso tempo la propria identità: «Noi siamo quelli che hanno sempre lavorato a chilometro zero e in modo sostenibile. C’è voluta una pandemia per evidenziare l’importanza del panettiere e dell’idraulico sotto casa. Nella stagione dei colori chiediamo al governo di accendere al più presto una chiara luce verde a favore delle nostre imprese».
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