21 Gennaio 2021, h. 12:55

ENERGIA – Confartigianato guida le piccole imprese verso le migliori soluzioni sul mercato libero dell’energia elettrica

Dal 1° gennaio, circa 200mila piccole imprese dovranno scegliere un fornitore di energia elettrica nel mercato libero, perché l’ombrello del mercato tutelato verrà gradualmente chiuso. Dal 2021 la novità riguarderà le piccole imprese (cioè quelle tra 10 e 50 dipendenti e un fatturato annuo tra i due e i dieci milioni di euro) o quelle che, comunque, abbiano un punto di prelievo con potenza impegnata superiore a 15 kilowatt.

Confartigianato è come sempre al fianco degli imprenditori per accompagnarli anche in questo cambiamento.

Le mosse della Confederazione sono spiegate da Valentina Bagozzi, responsabile Mercato, Energia, Utilities, in un’intervista pubblicata da Quotidiano Energia.

Di seguito il testo.

Per circa 200 mila piccole imprese italiane l’appuntamento è arrivato: dal 1° gennaio non potranno più restare in regime di maggior tutela.
E sebbene il processo sia graduale, con i primi sei mesi caratterizzati da cambiamenti ridotti (chi non sceglie un contratto sul libero mercato rimarrà con il proprio fornitore, passando all’offerta Placet), le aziende già cominciano a muoversi, assistite e coadiuvate dalle associazioni di categoria.
Confartigianato si è attivata non solo sul fronte della comunicazione, ma anche per indirizzare gli associati verso le migliori soluzioni sul mercato, ovviamente facendo leva sull’azione dei tre Consorzi di acquisto dell’associazione.

“Le imprese si rivolgono a noi per avere supporto in relazione ai passaggi burocratici, comunque limitati, previsti dal decreto – dice a QE Valentina Bagozzi, responsabile mercato energia di Confartigianato – e in quell’occasione cerchiamo di dare una consulenza anche su come muoversi verso il mercato libero. Peraltro lo facciamo anche nei confronti delle microimprese, per le quali la fine della tutela è al momento fissata al 1° gennaio 2022”.

Confartigianato, spiega Bagozzi, è attiva tramite tre consorzi di acquisto: Cenpi e Caem contano circa 100 associazioni territoriali e coprono tutto il territorio nazionale, con circa 17 mila imprese e 11.500 famiglie aderenti e volumi per oltre 680 mln di kWh di energia elettrica e 35 mln mc di gas. Poi c’è Multienergia, attiva soprattutto in Toscana con 2.500 utenze e volumi per 350 milioni kWh.

Come detto, l’associazione si è poi già attivata sul fronte comunicazione. “Stiamo collaborando con Arera – sottolinea Bagozzi – la cui direzione comunicazione ci ha messo tempestivamente a disposizione i materiali. Poi ovviamente vogliamo essere coinvolti nella campagna istituzionale, su cui a dire il vero ancora non c’è molta chiarezza”. In definitiva, per Confartigianato questo del fine tutela è stato “un avvio prudente ma lo aspettavamo da molto tempo e va salutato positivamente”.

 

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