10 Dicembre 2020, h. 12:00
STUDI – Italia ‘giallo-arancio’: 53% artigianato in area gialla e 45% in area arancione. Il profilo aggiornato dei territori
Sul fronte dell’epidemia da Covid-19 si registra una attenuazione della seconda ondata che ha manifestato più pesanti effetti sull’Italia. Sulla base dei dati al 9 dicembre dell’Ecdc, l’agenzia dell’Unione Europea contro le malattie infettive, dal 20 novembre in Italia sta scendendo il rapporto tra contagi Covid-19 nelle precedenti due settimane e la popolazione. Nel confronto con i maggiori paesi Ue al 9 dicembre, l’Italia, con 501 casi ogni 100 mila abitanti, è davanti a Germania (310), Francia (233) e Spagna (229).
In relazione alla suddivisione del territorio in aree di rischio, da questa settimana l’Italia si suddivide, in modo abbastanza uniforme, tra area gialla e area arancione: per nove territori cambia l’area di appartenenza, modificando in modo sostanziale il quadro della settimana precedente. Da domenica 6 dicembre, con le ordinanze del Ministero della Salute le Regioni Campania, Toscana, Valle D’Aosta e la Provincia Autonoma di Bolzano passano dall’area rossa all’area arancione mentre dispone il passaggio delle Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria dall’area arancione a quella gialla. Infine, per altre cinque regioni sono confermate le misure restrittive vigenti: l’Abruzzo resta in area rossa, mentre Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte, che restano in area arancione. Per ogni area, lo ricordiamo, sono in vigore specifiche misure di contenimento in funzione della colorazione dell’area di rischio.
Con la nuova configurazione territoriale diventa leggermente prevalente l’area gialla – composta dai dodici territori di Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto – in cui risiede il 52,9% della popolazione italiana, si realizza il 51,1% del PIL e opera il 52,6% delle imprese artigiane. Anche la presenza di imprese, nell’area il 52,1% del totale Italia, è relativamente più marcata.
Nell’area arancione, caratterizzata da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto, sono comprese otto regioni – Basilicata, Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d’Aosta – che complessivamente pesano il 45% della popolazione e il 46,9% del PIL, per salire al 48,8% per il valore aggiunto creato delle imprese. L’area arancione presenta la più elevata vocazione all’export, concentrando più di metà (50,5%) delle vendite all’estero di made in Italy, nell’area il 48,8% delle presenze turistiche nei mesi invernali (dicembre, gennaio e febbraio).
Diventa marginale l’area rossa, caratterizzata da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, in cui si colloca il solo Abruzzo.
La quota degli attuali contagi da Covid-19 non mostra accentuazioni, con una distribuzione in tutte e tre le aree sostanzialmente in linea con quella della popolazione.
10 variabili chiave su economia, imprese ed emergenza sanitaria in ‘area rossa’, ‘area arancione’ e ‘area gialla’
Ultimo dato disponibile, anni 2018, 2019 e 2020, % sul totale Italia, positivi Covid-19 e aree al 6/12/2020 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat, Mef-Rgs, Dipartimento protezione civile
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Casi Covid-19 negli ultimi 14 giorni ogni 100 mila abitanti nei maggiori paesi UE
9 dicembre 2020 (per Spagna 8/12), casi ogni 100.000 abitanti, – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ecdc
Casi Covid-19 negli ultimi 14 giorni ogni 100 mila abitanti in Italia
29 febbraio-dicembre 2020, casi ogni 100.000 abitanti, – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ecdc
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