29 Maggio 2020, h. 12:46
FASE 2 – Sanificazione ‘anti Covid’: no a costi aggiuntivi per i clienti delle officine di autoriparazione
E’ ingiustificata e scorretta la richiesta di pagamento per ‘sanificazione anti Covid’ in occasione di interventi di manutenzione o riparazione dei veicoli. Lo sottolinea il Presidente di Confartigianato Autoriparazione Alessandro Angelone, intervenuto sulle polemiche scatenate appunto da episodi in cui alcune officine hanno chiesto, o addirittura imposto, ai clienti il pagamento di una sanificazione ‘anti Covid-19’ per qualsiasi intervento sull’autovettura.
Il Presidente Angelone ha chiarito la posizione di Confartigianato Autoriparazione in tre interviste rilasciate a Il Sole24Ore, UnoMattina e Il Salvagente.
“Non c’è scritto da nessuna parte – spiega il Presidente Angelone nell’intervista a Il Salvagente – che un’officina che voglia fare un’operazione di sanificazione debba farla pagare al cliente. Innanzi tutto il termine sanificazione richiede una moltitudine di procedure che non sono semplicemente quella di fare una pulizia profonda e metter dentro una macchinetta che produce l’ozono per 15-20 minuti, e tra l’altro l’ozono non è riconosciuto tra le sostanza che uccidono il covid-19. Quello al massimo si può chiamare igienizzazione, disinfezione, trattamento all’ozono”. Sul fatto di caricare i costi sui clienti, il presidente Confartigianato Autoriparazione è completamente contrario: “Io che sono un titolare di officina, sono io il responsabile della sicurezza sul lavoro dei miei collaboratori. Quindi, se io ho necessità di adottare delle procedura per salvaguardare la loro salute, ho due possibilità. O le adotto o non prendo il lavoro. Il costo me lo carico io. Ovvio, se no che faccio, faccio pagare al cliente anche la mascherina e i guanti? Ma non ha senso questa cosa qua!”. “Chiederlo è moralmente discutibile, ma chi lo chiede è libero di farlo, anche se non ci fa bella figura. Imporlo, secondo me, è illegittimo, e penso che l’utente difficilmente acconsentirà a questa cosa. Le pecore nere ci sono in tutte le categorie, anche nella nostra” aggiunge Angelone. Per quanto riguarda le linee guida del Ministero, infatti, non c’è alcun riferimento alla categoria delle autofficine, anche se gli Autoriparatori di Confartigianato si sono dati regole aggiuntive, che prevedono l’uso di coprisedile e coprivolante e leva cambio del freno a mano monouso. “Nel momento in cui sono costretto a entrare nel veicolo, la prima cosa che faccio è metterli – spiega Angelone – Dopodiché, se devo solo fare una manovra per posizionarlo per cambiare le gomme, per esempio, mi posso limitare a questo. Chi va oltre lo fa per business, per far girare la macchinetta e portare a casa qualche spicciolo, anche se qualcuno se la strapagare. Qualora dovessi fare un intervento nell’abitacolo, di venti minuti, mezz’ora, in quel caso sono io che per salvaguardare la mia di salute, metto in campo il trattamento con l’ozono, lo farò notare al cliente in fattura, ma glielo devo omaggiare, perché quel trattamento l’ho fatto per me”.
«Non vogliamo passare per quelli che se ne approfittano – spiega ancora Alessandro Angelone nelle dichiarazioni rilasciate a Il Sole 24 Ore – la nostra linea è di non applicare costi aggiuntivi ai clienti e di assicurare gratuitamente l’igienizzazione della vettura attraverso uno spray sulle zone di contatto come sedili, volante, pomelli e freno a mano». Ma non tutti si muovono su questa linea. E c’è chi fa passare per obbligatorio un trattamento di sanificazione a base di ozono che prima del Covid era praticato solo su richiesta del cliente. «Ogni impresa fa come ritiene più opportuno – continua Angelone – ma non possiamo che censurare l’obbligatorietà di un trattamento di sanificazione che dovrebbe essere solo a discrezione del cliente».
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