4 Maggio 2020, h. 13:13
EMILIA ROMAGNA – Confartigianato ER presenta alla Regione le linee guida per la riapertura del benessere
Confartigianato Emilia-Romagna e CNA Emilia Romagna in campo per difendere il settore del benessere e della cura della persona, costretto a un ulteriore mese di chiusura. Il mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa, sin dalle prime fasi della pandemia, ha compreso e condiviso le priorità dettate dall’emergenza sanitaria, rispondendo con spirito di servizio e con grande sacrificio alle decisioni prese dal Governo e dall’Emilia-Romagna per contenere l’emergenza. Con lo stesso spirito, il 30 aprile scorso, i vertici delle due Associazioni hanno incontrato in videoconferenza l’Assessore regionale allo sviluppo economico e green economy, lavoro e formazione, Vincenzo Colla, a cui hanno consegnato le linee guida al protocollo sicurezza per il settore benessere, condiviso da Confartigianato, CNA, CGIL, CISL, UIL dell’Emilia-Romagna e i consigli di buone prassi elaborati dai dirigenti imprenditori. Un vero e proprio “manuale” per la ripartenza del settore, un testo che vuole definire le regole necessarie per anticipare l’apertura di acconciatori e centri estetici. Regole che garantiscono la massima sicurezza di clienti e lavoratori che dal 30 aprile sono sul tavolo della Regione impegnandola a farsene portavoce con il Governo, per scongiurare la morte di migliaia di imprese, con conseguenze occupazionali ed economiche drammatiche, che non possono reggere un ulteriore mese di inattività. “Questa iniziativa unitaria delle nostre Associazioni ha portato a un risultato di grande rilievo perché offre a Governo e Regioni un sistema di regole certe e sicure per consentire al comparto della cura alla persona di riprendere a lavorare e scongiurare, per quanto possibile, il rischio di chiusure, con le evidenti e drammatiche conseguenze economiche e sociali – ha commentato Marco Granelli, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna – Una riapertura delle attività di cura della persona non solo darebbe di nuovo la possibilità di occupazione, ma avrebbe anche un indubbio riflesso psicologico positivo dopo questo lungo periodo di apprensione e limitazioni. Infine, ma non secondaria, c’è la questione dell’abusivismo che sta toccando tutte le città della regione e che, come noto, è un fenomeno che sottrae slealmente risorse a chi rispetta le regole, oltre ad essere un possibile veicolo di contagio fuori da ogni controllo”. Se in Italia il settore è fatto di 135mila imprese e oltre 260mila addetti in Italia, in Emilia Romagna sono 12mila le imprese, di cui il 90% artigiane, e più di 23mila occupati. “Il protocollo che abbiamo presentato congiuntamente è il frutto di un’attenta analisi e di un confronto con gli esperti sanitari e con operatori del settore che ha messo al centro la sicurezza delle persone – spiega Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia-Romagna – Gli imprenditori del benessere sono perfettamente in grado di ripartire adottando queste misure, che si rivelano più stringenti di altri settori. Fra queste misure figurano l’adozione di tutti i presidi di sicurezza individuale, i camici monouso, la sanificazione di ambienti e attrezzature, specificando anche la tipologia delle sostanze da utilizzare, la delimitazione degli spazi. Oltre a questo, vengono fissate regole di gestione precise, come la possibilità di ricevere per appuntamento, il numero di persone consentite in funzione della metratura, delle prassi di distanziamento sociale e della tipologia di trattamento che si va a eseguire”.
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