10 Giugno 2019, h. 16:47
STUDI – Una assunzione su quattro di difficile reperimento, nel 2018 salgono a 882 mila. Disallineamento tra domanda e offerta di lavoro più elevato nel Nord Est: al top Friuli-Venezia Giulia (31,6%), Trentino-Alto Adige e Veneto (31,2%)
Nel 2018 le imprese con dipendenti hanno previsto 3.494.970 assunzioni e indicano di avere difficoltà nel reperire 882.430 posizioni, pari ad un quarto (25,2%) delle assunzioni; la difficoltà di reperimento nel 2018 è salita di 3,5 punti rispetto al 21,7% dell’anno precedente.
Esaminando le assunzioni delle professioni più richieste – si tratta di 105 delle 417 censite nel database del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere-Anpal, ciascuna con oltre 5.000 assunzioni previste – si evidenzia che per otto, oltretutto di interesse dell’artigianato, la metà delle assunzioni sono di difficile reperimento, con quote doppie rispetto alla media: Analisti e progettisti di software con il 63,2%, Tecnici meccanici con il 60,9% (4.870 assunzioni), Specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME (American Society of Mechanical Engineers) con il 57,1% (3.920 assunzioni), Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate con il 56,7% (19.580 assunzioni), Ingegneri energetici e meccanici con il 54,9% (7.420 assunzioni), Saldatori e tagliatori a fiamma con il 54,0% (6.620 assunzioni), Tecnici elettronici con il 51,3% (4.270 assunzioni) e Tecnici programmatori con il 50,9% (anche questa è una delle professioni di ambito Digitale e Ict e sono 6.140 assunzioni le assunzioni di difficile reperimento). Seguono, con quote inferiori alla media ma prossime al 50%, ulteriori nove professioni, anch’esse di riferimento dell’artigianato: Operai macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali con il 49,7% (12.550 assunzioni di difficile reperimento), Operai addetti macchinari confezioni abbigliamento in stoffa e assimilati con il 49,6% (5.580 assunzioni), Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai con il 49,5% (7.830 assunzioni), Disegnatori industriali e professioni assimilate con il 49,0% (7.120 assunzioni), Estetisti e truccatori con il 49,0% (4.930 assunzioni), Falegnami e attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno con il 47,7% (7.520 assunzioni), Tecnici esperti in applicazioni con il 47,4% (con 9.660 assunzioni di difficile reperimento e si tratta di una delle professioni di ambito Digitale e Ict), Lastroferratori con il 47,2% 3.670 assunzioni) e Meccanici artigianali, riparatori di automobili e professioni assimilate con il 46,2% (13.470 assunzioni).
In termini assoluti le professioni con più assunzioni difficili da reperire sono Camerieri e professioni assimilate con 62.850 assunzioni (il 22,8% delle assunzioni totali della professione), Cuochi in alberghi e ristoranti con 50.690 assunzioni (il 32,7% del totale) e Conduttori di mezzi pesanti e camion con 45.580 assunzioni (34,5% del totale).
I dati per territorio evidenziano che la difficoltà di reperimento – i dati sono relativi alle entrate che alle assunzioni sommano di collaboratori, interinali e altri lavoratori non alle dipendenze – è in media nazionale pari al 26,3%, con una maggiore accentuazione nel Nord-Est con 30,7% e Nord-Ovest con 27,6%; valore inferiori alla media nel Centro con 24,6% e Mezzogiorno con 21,8%.
La quota di ingressi con difficoltà di reperimento più elevata si rileva in Friuli-Venezia Giulia con 31,6%, seguita da Trentino-Alto Adige e Veneto con 31,2%, Emilia Romagna con 29,8% e Umbria con 29,1%; valori sopra alla media per Piemonte e Toscana con 28,2% e Lombardia con 27,9%; all’opposto quote più ridotte del fenomeno in regione meridionali dove è maggiore il divario tra offerta e domanda di lavoro: Basilicata la quota di difficile reperimento scende al 20,9%, in Sicilia al 20,7% e in Campania al 20,6%.
Le venti province con la quota più elevata di mismatch del mercato del lavoro sono, nell’ordine, Bolzano con 36,6%, Vicenza con 35,0%, Reggio Emilia con 34,5%, Treviso con 34,4%, Pordenone con 33,2%, Lecco e Udine con 32,8%, Belluno con 32,6%, Bologna con 32,5%, Firenze con 32,4%, Padova con 32,1%, Mantova con 31,7%, Modena con 31,6%, Alessandria con 31%, Varese con 30,9%, Cuneo e Gorizia con 30,8%, Brescia e Monza e Brianza, e Perugia con 30,5%.
L’analisi della difficoltà di reperimento per ciascuna regione nel report dell’Ufficio Studi “Lavoro – Resilienza dei territori, giovani e apprendistato, domanda di lavoro per professione e difficoltà di reperimento. Una analisi territoriale”. Clicca qui per scaricarlo.
Il focus sul settore di energetico nella rubrica odierna ‘Imprese e energia’ su QE-Quotidiano Energia.
Professioni più richieste dalle imprese con quota di assunzioni con difficoltà di reperimento > media
Previsioni per il 2018. % su totale assunzioni. Professioni >5.000 assunzioni totali previste – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Anpal Sistema informativo Excelsior
(Clicca sull’immagine per leggere l’elenco completo)
Difficoltà di reperimento delle professioni per regione
Anno 2018, % entrate di difficile reperimento sul totale – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Anpal Sistema informativo Excelsior
Le prime trenta province per difficoltà di reperimento del personale
Anno 2018, % entrate di difficile reperimento sul totale – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Anpal Sistema informativo Excelsior
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