11 Marzo 2019, h. 18:13
STUDI – Peggiorano le previsioni di crescita. Nel 2018 frena la manifattura: +1,4% rispetto +4% anno prima, con ricaduta su trasporto e logistica. Nell’ultimo biennio manifattura Italia a +5,5%, un punto sopra il +4,5% della Germania
Le previsioni dell’Ocse pubblicate mercoledì scorso confermano la recessione per l’economia italiana, con il Pil del 2019 previsto in discesa dello 0,2%. Le stime peggiorano rispetto al +1% indicato dal Governo, il +0,6% del Bollettino economico della Banca d’Italia e del Fondo monetario internazionale (le tre stime sono state pubblicate a gennaio), il +0,4% dell’Ufficio parlamentare di bilancio e il +0,2% della Commissione europea (stime di febbraio). Con il passare delle settimane i modelli econometrici incorporano la maggiore debolezza del commercio internazionale. Nel quarto trimestre 2018 il commercio internazionale di merci in volume diminuisce dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, invertendo il segno rispetto al +1,3% del terzo trimestre 2018.
La fiducia delle imprese a febbraio segna l’ottavo calo consecutivo; è negativo, e peggiora, il giudizio sugli ordini delle imprese manifatturiere.
L’analisi dei conti nazionali del quarto trimestre 2018 evidenzia un indebolimento del valore aggiunto del comparto manifatturiero che segna la quarta diminuzione congiunturale consecutiva. Nel complesso del 2018 il valore aggiunto rimane in salita (+1,4%), anche se in rallentamento rispetto all’anno precedente (era +4%). Va segnalato che nell’ultimo biennio la performance della manifattura italiana è migliore di quella tedesca: nel complesso il valore aggiunto creato dalle imprese manifatturiere italiane è salito del 5,5%, un punto sopra al +4,5% della manifattura tedesca.
Sulla migliore performance del manifatturiero italiano pesa l’apporto delle micro e piccole imprese: in Italia il valore aggiunto delle imprese fino a 50 addetti è pari al 38% del settore, più del triplo del 12% della Germania.
Anche l’analisi delle tendenze della produzione manifatturiera segna un rallentamento nel 2018, che si conferma anche per i settori a maggiore presenza di imprese artigiane.
Nelle piccole imprese della manifattura lavorano 1.977.853 addetti, la maggioranza (54,0%) degli occupati del settore e l’11,9% dell’occupazione totale delle imprese. Una nostra precedente analisi ha evidenziato che il peso delle piccole imprese manifatturiere sull’economia del territorio è più elevato nelle Marche con il 21,4%, seguito dalla Toscana con 17,7%, Veneto con 16,4% e Umbria con 14,1% ed Emilia-Romagna con 13,5%. L’incidenza supera il quinto dell’occupazione del totale delle imprese a Prato, Fermo, Arezzo, Macerata, Vicenza, Lecco, Pesaro e Urbino, Barletta-Andria-Trani, Treviso e Pistoia.
Il rallentamento dell’attività manifatturiere influenza la performance del trasporto merci. Nel 2018 il fatturato del trasporto terrestre sale dell’1,3%, tre punti in meno del +4,3% dell’anno precedente. In rallentamento anche la logistica: il fatturato nel magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti sale del 3%, in calo rispetto al +4,5% dell’anno precedente.
L’indebolimento dell’attività manifatturiera rallenta la domanda di energia: produzione e movimentazione delle merci determina il 30,3% degli impieghi finali di energia, quasi un terzo della domanda. L’analisi sul trend della domanda di energia nella rubrica odierna ‘Imprese ed energia’ in QE – Quotidiano energia.
Dinamica congiunturale valore aggiunto manifatturiero 2015-2018
I trim. 2015- IV trim. 2018 – var. % rispetto trimestre precedente; dati destag. e corretti per gg.lavorativi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Dinamica del valore aggiunto per comparto nel 2018 e 2017
var. % rispetto anno precedente – prezzi concatenati, dati destagionalizzati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Giudizio sugli ordini delle imprese manifatturiere
Gennaio 2015-febbraio 2019 – saldo – in rosso media mobile a 3 mesi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Impieghi finali di energia per settore e fonte
anno 2016 – % impieghi finali – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Mise e Ispra
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