13 Marzo 2019, h. 15:02
STUDI – Frenata dei prestiti alle imprese e calo della fiducia pesano sugli investimenti. Nelle piccole imprese gli investimenti valgono il 2,2% del PIL e sostengono la propensione all’innovazione
L’analisi dei dati diffusi lunedì scorso da Banca d’Italia evidenzia una significativa frenata dei prestiti alle imprese, che a gennaio 2019 tornano in territorio negativo, con un calo del 0,7%, in decisa accentuazione rispetto al +1,2% di dicembre. Il mercato del credito evidenzia una maggiore difficoltà per le piccole imprese che, secondo una nostra recente analisi, registrano a settembre 2018 una flessione dei prestiti dello 0,8% a fronte del +1,7% del totale imprese, con flessioni più accentuate nelle Marche, Abruzzo e Friuli-Venezia Giulia.
Il ritorno in negativo del credito alle imprese si associa ad un persistente calo della fiducia: l’indice della fiducia delle imprese a febbraio 2019 segna l’ottavo calo consecutivo ed è del 9,4% inferiore al livello di un anno prima. Un decremento della fiducia degli imprenditori e il deterioramento delle aspettative di crescita può compromettere la propensione ad investire delle imprese e comprimere la domanda di credito. Di conseguenza rallenterebbero i processi di digitalizzazione e di innovazione, essenziali per generare incrementi della produttività del lavoro.
Sul fronte degli investimenti, il 2018 si chiude con un bilancio positivo, anche se si ravvisano segnali di indebolimento: nell’anno gli investimenti fissi lordi sono saliti del 3,2%, consolidando la crescita del 4,5% registrata nell’anno precedente. La tendenza è, però, in rallentamento: nell’ultimo trimestre 2018 la crescita tendenziale degli investimenti si ferma allo 0,1%, in riduzione rispetto all’1,7% del trimestre precedente.
Il rischio di un rallentamento della capacità di accumulazione di capitale dell’economia italiana è ancora più grave in presenza di un gap nel rapporto tra investimenti e PIL di tre punti percentuali tra Italia (17,9% del PIL) ed Eurozona (20,9%). Le piccole imprese sono protagoniste dei processi di investimento e innovazione, generando una spesa finalizzata agli investimenti di 36,6 miliardi di euro, pari al 2,2% del PIL. Nelle piccole imprese un maggiore investimento in macchinari significa più innovazione: la spesa per innovazione nelle imprese tra 10 e 49 addetti si concentra nei macchinari (44%), ed è superiore al 38% di spesa per Ricerca e sviluppo (R&S). Nelle medie e grandi imprese, all’opposto, prevale la spesa in R&S. Su questo fronte va ricordato che è salito al 45,6% la quota di piccole imprese che realizza innovazione dii prodotto e/o di processo.
Infine va evidenziato che il rallentamento degli investimenti privati non viene controbilanciato da maggiori investimenti pubblici: dopo l’accordo con la Commissione europea, la manovra di bilancio approvata a fine dicembre riduce di un miliardo di euro gli investimenti pubblici nel 2019.
Indice di fiducia delle imprese
Gennaio 2016-febbraio 2019 – indice composito 2010=100, dati destagionalizzati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Prestiti bancari alle imprese
Gennaio 2016-gennaio 2019 var. % sui 12 mesi – società non finanziarie – corretto per le cartolarizzazioni e le altre cessioni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia
Dinamica tendenziale degli investimenti
I trim. 2015- IV trim. 2018 – dati destag. e corretti per gg. lavorativi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Investimenti/PIL in Italia ed Eurozona
Anni 1995-2017 – % PIL, totale economia – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea
Composizione spesa per innovazione per classe di addetti e per tipologia
Anno 2016. Composizione %, tutti i settori – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
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