7 Gennaio 2019, h. 16:56

STUDI – Rallenta l’export nei settori di MPI: +2,0% nei primi nove mesi del 2018 vs. +5,6% dello stesso periodo del 2017. Crescono a doppia cifra mercati di Svizzera e Cina. Dinamica migliora rispetto un anno prima in Umbria +9,8%, Emilia-Romagna +4,9% e Campania +1,7%

Il commercio mondiale evidenzia segnali di rallentamento, su cui influiscono le tensioni protezionistiche. Il trend del commercio internazionale monitorato dall’accreditato istituto olandese CPB  ad ottobre 2018 segna una +0,7% congiunturale (media ultimi tre mesi) rispetto al +1,3% di settembre. Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale l’intensificazione della guerra commerciale tra USA e Cina nel lungo periodo potrebbe pesare per un punto percentuale sul PIL degli USA e per 0,6 punti per la Cina. Il rallentamento è evidente anche per il made in Italy nei settori di Micro e Piccola Impresa che nei primi nove mesi del 2018 segna un aumento del 2,0%, inferiore al +5,6% di un anno prima. L’analisi dei primi venti mercati evidenzia una crescita a doppia cifra per Svizzera (+10,8%) e Cina (+10,0%); in sensibile salita anche l’export di MPI in Corea del Sud (+8,1%), Regno Unito (+3,3%), Rep. Ceca (+3,1%), Germania (+2,9%), Olanda (+2,7%) e Francia (+2,4%). All’opposto segnano un calo le vendite in Romania (-2,2%), Turchia (-2,4%), Russia (-3,1%), Hong Kong (-3,4%) ed Emirati Arabi Uniti (-12,1%).

In chiave settoriale le esportazioni dei settori di MPI sono sostenute dal +4,0% dei Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature, dal +3,7% del Legno e prodotti in legno, dal +3,5% degli Articoli in pelle; crescita anche per i Mobili con il +2,2%, per l’Abbigliamento con il +1,8%, per l’Alimentare con il +1,4% per il Tessile con il +1,2%, diminuzione per i Prodotti di altre manifatture, principalmente gioielleria ed occhialeria, con il -1,0%.

Nell’analisi territoriale – a cui ha collaborato l’Ufficio Studi di Confartigianato Marche – si evidenzia che tra le principali regioni esportatrici di prodotti dei settori di MPI – ciascuna con una quota sul totale nazionale maggiore o uguale all’1,0% – la dinamica dei primi nove mesi del 2018 migliora in tre regioni se confrontata con quella dello stesso periodo del 2017 e cioè per Umbria, Emilia-Romagna e Campania. Nel dettaglio, si registrano aumenti superiori alla media per l’Umbria che cresce del 9,8% (meglio del +2,8% di un anno prima), l’Abruzzo con il +5,2% (era +9,2% l’anno prima), l’Emilia-Romagna con il +4,9% (era +4,5% l’anno prima), il Piemonte con il +2,8% (era +10,2% l’anno prima), la Lombardia con il +2,8% (era +5,8% l’anno prima) e il Friuli-Venezia Giulia con il +2,5% (era +10,3% l’anno prima); cresce meno della media nazionale la Campania con il +1,7% (era +1,5% l’anno prima), il Lazio con il +1,5% (era il +8,5% l’anno prima), il Veneto con il +1,0% (era il +4,5% l’anno prima) e la Toscana con il +0,1% (era il +6,4% l’anno prima). Segno meno in Puglia con il -0,4% (era il +2,3% l’anno prima), in Trentino-Alto Adige con il -1,1% (era +3,7% l’anno prima) e nelle Marche con il -1,3% (stazionario l’anno prima).

A livello provinciale, tra le trentaquattro principali province esportatrici di prodotti dei settori di MPI – anche in questo caso ciascuna con una quota sul totale nazionale maggiore o uguale all’1,0% – si rileva un intenso incremento per Piacenza (+35,7%), principalmente imputabile all’Abbigliamento (il 36,1% della variazione) e all’Alimentare (il 25,1% della variazione); seguono quattordici province con aumenti superiori alla media nazionale: Perugia (+11,0%), Udine (+8,4%), Padova (+5,6%), Cuneo (+5,5%), Firenze (+5,5%), Biella (+5,1%), Varese (+4,5%), Brescia (+4,4%), Roma (+4,4%), Lecco (+3,9%), Forlì-Cesena (+3,4%), Milano (+2,9%), Monza e Brianza (+2,5%), Treviso (+2,4%).

Il rallentamento delle esportazioni di MPI è confermato anche dal confronto con la variazione relativa ai primi sei mesi del 2018, quando l’export di tali comparti registrava il +2,9% rispetto al periodo gennaio-giugno 2017. Considerando le regioni con dinamica positiva nei primi nove mesi del 2018, il miglioramento rispetto alla precedente rilevazione si osserva per Lazio (+1,5% vs -0,1%), Molise (+2,7% vs -2,5%), Piemonte (+2,8% vs +2,6%) e Umbria (+9,8% vs +9,2%). Tra le 34 province precedentemente valutate ed escludendo quelle con dinamica negativa nei primi nove mesi del 2018, il miglioramento della performance rispetto alla variazione tendenziale di gennaio-giugno 2018 si registra in soli 11 territori: Perugia (+11,0% vs +9,9%), Padova (+5,6% vs +5,2%), Varese (+4,5% vs +2,2%), Roma (+4,4% vs +1,2%), Lecco (+3,9% vs +1,9%), Forlì-Cesena (+3,4% vs +2,3%), Milano (+2,9% vs +2,6%), Treviso (+2,4% vs +2,3%), Como (+1,2% vs +0,8%), Napoli (+0,9% vs +0,2%)

I dati per territorio sono disponibili nell’Appendice statistica “Made in Italy nei settori di MPI nei primi nove mesi del 2018. I dati per regione e per provincia”. Clicca qui per scaricarla.

 

 

Dinamica delle esportazioni nei settori a maggior concentrazione di MPI: i primi venti mercati

gen-set 2018. Var. % del valore su gen-set 2017. Ateco 2007: 10, 13, 14, 15, 16, 18, 25, 31 e 32 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

 

 

Dinamica delle esportazioni nei settori a maggior concentrazione di MPI: i principali comparti

gen-set 2018. Var. % del valore su gen-set 2017. Ateco 2007: 10, 13, 14, 15, 16, 18, 25, 31 e 32 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Dinamica delle esportazioni nei settori a maggior concentrazione di MPI per regione

gen-set 2018 e gen-set 2017. Var. % tendenz. del valore. Ateco 2007: 10, 13, 14, 15, 16, 18, 25, 31 e 32. Primo gruppo regioni: quota % su tot.>=1% – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Dinamica delle esportazioni nei settori a maggior concentrazione di MPI nelle 34 principali province

gen-set 2018. Var. % tendenz. del valore. Ateco 2007: 10, 13, 14, 15, 16, 18, 25, 31 e 32. Quota % su tot.>=1% – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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