28 Gennaio 2019, h. 18:15

STUDI – Food made in Italy vale 2 punti di del PIL, ai massimi storici in salita del 3,3%. Propensione all’export più elevata per Piemonte, Veneto, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna. Al top Cuneo, Parma, Verona, Asti e Lodi

Nel corso del 2018 il made in Italy di Prodotti alimentari e Bevande conferma il trend di crescita degli ultimi dieci anni collocandosi al massimo storico, con un valore di 34,4 miliardi di euro negli ultimi dodici mesi (da novembre 2017 a ottobre 2018) e con una incidenza del 2,0% del PIL, anch’essa ai massimi. L’export di Alimentare e bevande è sostenuto dalla qualità dell’offerta delle piccole imprese e in particolare dell’artigianato che conta il 35,6% degli addetti del comparto.

Nei primi dieci mesi del 2018 l’export di prodotti alimentari e bevande – che rappresenta il 7,3% delle esportazioni italiane – cresce del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2017, con una maggiore accentuazione per le Bevande (+7,0%) rispetto ai Prodotti alimentari (+2,1%).

Il successo del made in Italy nel mondo si fonda sulla ricchezza dell’offerta dei territori che producono 299 prodotti agroalimentari di qualità a denominazione di origine e a indicazione geografica e 5.056 prodotti agroalimentari tradizionali. Per valutare la propensione all’export di prodotti alimentari e bevande dei territori abbiamo rapportato il valore dell’export con il valore aggiunto territoriale: a fronte di un dato medio per l’Italia di esportazioni pari al 2,28% del valore aggiunto, si registra una maggior propensione all’export di Alimentare e bevande in Piemonte con il 4,54%, Veneto con il 4,19%, Trentino-Alto Adige con il 4,18%, Emilia-Romagna con il 4,01% e Campania con il 2,87%.

In sedici province la propensione all’export del settore è almeno il doppio della media e nel dettaglio si tratta di Cuneo (15,97%), Parma (10,93%), Verona (9,37%), Asti (8,27%), Lodi (7,87%), Salerno (6,51%), Cremona (6,37%), Siena (6,08%), Mantova (5,91%), Modena (5,80%), Vercelli (5,27%), Alessandria (5,06%), Treviso (5,04%), Ravenna (4,84%) Novara e Avellino (entrambe con il 4,74%).

L’analisi del settore nell’Elaborazione Flash “Food economy e artigianato alimentare”. Clicca qui per scaricarla.

 

 

 

Made in Italy di prodotti alimentari e bevande

Anni 1998-2017, 2018: nov. 2017-otto.2018 – milioni euro e % PIL – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Commissione europea

 

Propensione all’export del settore Alimentare e bevande delle regioni

II trim. 2018. Export cumulato ultimi 4 trim. su val. aggiunto 2015. In arancio: sei principali regioni con almeno 1 miliardo di export – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Le province con la propensione all’export del settore Alimentare e bevande maggiore della media nazionale

II trim. 2018. Cumulato ultimi 4 tr.; % export annualizzato su val. agg. prov. a prezzi correnti anno 2015. Div. C10 e 11 Ateco 2007 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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