26 Novembre 2018, h. 14:43

STUDI – Brexit – Nel 2018 made in Italy nel Regno Unito a crescita zero, ma tengono prodotti di MPI (+4,1%). Il trend dell’export per territorio

Ieri il Consiglio europeo ha approvato l’accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea. L’accordo, arrivato dopo un negoziato di diciassette mesi, entrerà in vigore il 30 marzo 2019.

La Brexit ridisegnerà lo spazio economico europeo e le forze in campo nella competizione globale, dato che l’Unione europea perde il 15,0% del suo attuale Prodotto interno lordo e, di conseguenza, nel 2023 l’economia dell’Unione a 27 sarà sorpassata da quella della Cina.

L’economia del Regno Unito sta evidenziando un vistoso rallentamento e, secondo le previsioni della Commissione europea nel 2019, l’anno della Brexit, il PIL crescerà di un limitato 1,2%; le stime del Fondo Monetario internazionale prevedono nel 2019 un import di beni del Regno Unito in salita di un limitato 0,9%, dopo aver segnato un –0,6% nel 2018, la peggiore perfomance dopo la Grande crisi.

Rallentano anche le vendite del made in Italy nel Regno Unito che segnano una crescita zero nei primi nove mesi del 2018. Tengono i settori di MPI – alimentare, moda e gioielleria, legno e mobili, prodotti di metallo – che vedono l’export salire del 4,1% (dato per settore disponibile per i primi otto mesi del 2018).

In chiave territoriale il trend del made in Italy nel Regno Unito è fortemente differenziata. Prendendo a riferimento l’export manifatturiero totale, tra le maggiori regioni esportatrici segnano un robusto ritmo di crescita Lazio (+17,0%), Emilia-Romagna (+13,0), Campania (+8,7%) e Piemonte (+4,8%). In territorio negativo, invece, Friuli-Venezia Giulia (-2,9%), Veneto (-3,4%), Lombardia (-6,0%), Trentino-Alto Adige (-6,8%), Marche (-8,2%) ed Abruzzo (-15,1%).

Tra le maggiori province, si rileva una crescita a doppia cifra per Roma, Alessandria, Piacenza, Napoli, Parma, Bologna, Lucca e Forlì-Cesena. All’opposto, ampi segni negativi per Como, Trento, Milano, Chieti e Monza-Brianza.

Nostre precedenti analisi hanno evidenziato il grado di esposizione dei territori italiani sul mercato del Regno Unito nei settori di MPI, con i valori più alti per il Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana. Le economie provinciali più esposte sono quelle di Belluno, Piacenza, Pordenone, Gorizia, Reggio Emilia, Arezzo, Prato, Vercelli, Treviso e Biella.

Il trend dell’export nell’Appendice statistica “Made in Italy manifatturiero nel Regno Unito nel primo semestre 2018 per regione e provincia”. Clicca qui per scaricarla.

 

 

 Nel 2023 la Cina sorpassa l’Unione europea senza il Regno Unito

 Anni 2016-2023. PIL a valori correnti, miliardi di dollari – Ue a 27 senza Regno Unito – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Fondo Monetario Internazionale

 

 

Dinamica importazioni di beni del Regno Unito

Var. % import in volume – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati FMI

 

 

Dinamica export verso Regno Unito nel primo semestre 2018 per le maggiori regioni

I semestre 2018 – var. % rispetto stesso periodo 2017 – regioni con almeno 1% totale – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

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