2 Agosto 2018, h. 12:40
STUDI – Export extra UE: a giugno 2018 spunto positivo (+8,0%), risale a +1,9% nel primo semestre, grazie al +16,5% verso la Svizzera. Positivi India (+15,3%) e Usa (+4,0%) mentre cede la Russia (-4,6%) ed entra in negativo la Cina (-0,6%)
L’economia italiana è in crescita da 16 trimestri consecutivi ma nel secondo trimestre 2018 frena e il PIL limita la crescita congiunturale allo 0,2%. Il made in Italy è un driver della crescita e i rischi di rallentamento del commercio internazionale possono condizionare il sentiero di sviluppo. Su questo fronte proviene un segno positivo dall’auemento dell’8% dell’export verso i paesi extra UE a giugno 2018 che mantiene in terreno positivo il totale del primo semestre dell’anno: +1,9%, era +0,6% nei primi cinque mesi dell’anno. Nel secondo trimestre del 2018 la dinamica congiunturale dell’export verso i Paesi extra Ue è positiva (+1,7%), con aumenti più accentuati per i beni strumentali (+3,9%) e i beni di consumo non durevoli (+2,8%).
I mercati: il traino della Svizzera – Si osserva un forte dinamismo dell’export verso la Svizzera che sale del 55,1% a giugno 2018 e del 16,5% nei primi sei mesi dell’anno; a fronte di 1,8 miliardi di euro di aumento dell’export extra UE nei primi sei mesi dell’anno, 1,6 miliardi (il 91,1% dell’intera variazione) deriva dalla maggiore domanda del mercato svizzero. L’analisi dei dati per settore – disponibili per i primi cinque mesi dell’anno – mostra una crescita dell’export in Svizzera trainato dagli Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici in salita del 32,8% e Prodotti tessili e dell’abbigliamento, pelli e accessori in salita del 20,7%. Sulla base dei dati al primo trimestre 2018 le provincie che registrano un maggior dinamismo delle esportazioni verso la Svizzera – con crescita a doppia cifra – sono Milano con +29,2%, Firenze con +22,8%, Alessandria con +19,9%, Brescia con +15,7%, Varese con +12,4% e Bari con 10,7%.
Gli altri maggiori mercati – Cresce in doppia cifra anche per l’export verso l’India con +11,6% a giugno 2018 e +15,3% nei primi sei mesi, influenzato dalla forte domanda di Macchinari (+16,6% nei primi cinque mesi) e accentua il tono positivo il mercato Usa con un balzo del +18,8% a giugno che consolida un +4,0% nei primi sei mesi del 2018; su questo fronte si registra un clima meno teso dopo l’incontro della scorsa settimana tra il Presidente degli Usa Donald Trump e il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker.
Rimangono in negativo gli altri maggiori mercati, con il calo più ampio per la Russia (-4,6% nei primi sei mesi), con un cedimento anche nei settori di Micro e Piccola impresa come segnalato in un nostro report. In territorio negativo anche Turchia (-2,9%), Giappone (-2,2%) e torna con il segno negativo anche per la Cina (-0,6%), dopo un biennio di marcata crescita delle vendite del made in Italy. Infine da segnalare che una nostra recente analisi ha esaminato le tendenze dell’export nei territori nel primo trimestre 2018 nei settori di MPI.
Dinamica made in Italy extra UE per Paesi ed aree
Gennaio-giugno 2018 – var. % rispetto spesso periodo anni precedente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Dinamica made in Italy in Svizzera nelle maggiori province
I trim. 2018 – var.% rispetto I trim. 2017 – province con almeno 1% export Italia verso la Svizzera – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Dinamica made in Italy in Cina negli ultimi dieci anni
2008-2017; per 2018 trend primi sei mesi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
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