AUTORIPARAZIONE – Gli autoriparatori di Confartigianato contro le barriere alla libertà d’impresa

Sempre più spesso gli autoriparatori non possono eseguire la manutenzione dei veicoli. E non certo per incapacità professionale. Il motivo è ben altro: dipende dall’impossibilità di accedere alle informazioni tecniche del veicolo. Un ‘diritto d’accesso’ che le case costruttrici riservano alle officine convenzionate. E così per gli autoriparatori indipendenti diventa pressoché impossibile entrare nei blindatissimi veicoli ipertecnologici anche soltanto per completare un cambio gomme o sostituire una batteria. Questa situazione si trascina da molti anni e Confartigianato Autoriparazione ne ha fatto una battaglia storica. Ma ora siamo arrivati ad una fase cruciale.

In Europa si sta infatti discutendo il nuovo regolamento che definisce le regole per l’omologazione dei veicoli.

E su questo provvedimento Confartigianato Autoriparazione è intervenuta, insieme con altre organizzazioni del settore, proprio per chiedere norme precise che obblighino i costruttori di veicoli a garantire il libero accesso alle informazioni necessarie per la riparazione e la manutenzione.

Alessandro Angelone, presidente di Confartigianato Autoriparazione spiega le ragioni delle imprese: “Noi non chiediamo né sconti né favoritismi. Chiediamo soltanto la possibilità per noi autoriparatori il diritto di continuare ad operare per rendere le auto sicure e per il cittadino il diritto di scegliere sempre e comunque da chi far riparare la propria vettura”.

Dall’Europa all’Italia, gli autoriparatori di Confartigianato sono impegnati su tutti i fronti per scardinare un meccanismo che ostacola la libertà d’impresa e penalizza le officine indipendenti. Il Presidente Angelone indica le prossime mosse della categoria nei confronti del Ministero dello Sviluppo Economico: “Siamo impegnati a sviscerare tutte le problematiche affinché si possa arrivare ad un tavolo con il Mise e rendere edotto lo stesso Ministero di questa situazione”.

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