28 Dicembre 2017, h. 22:50
STUDI – Forza della manifattura, forza dei territori. In 7 regioni più della metà della crescita dal manifatturiero. Marche, Toscana e Veneto le regioni a maggiore vocazione artigiana nella manifattura
L’Italia è il secondo Paese manifatturiero dell’Unione europea e diventa il primo per occupati nelle micro e piccole imprese della manifattura: in Italia più della metà (54,2%) dell’occupazione del settore è concentrata nelle piccole imprese, che danno lavoro complessivamente a 1.962.421 addetti. Nelle imprese artigiane manifatturiere lavorano 935.982 addetti pari al 25,9% del comparto. Le regioni a maggiore vocazione manifatturiera artigiana sono le Marche dove l’occupazione nelle imprese artigiane manifatturiere è il 12,2% degli occupati di tutte le imprese della regione, seguita dalla Toscana con il 9,3%, il Veneto con l’8,8%, l’Umbria con l’8,4% e l’Emilia-Romagna con il 7,0%. In 9 province l’artigianato manifatturiero pesa più del 10% dell’occupazione dell’intera economia del territorio: si tratta di Fermo con il 22,8%, Prato con il 19,8%, Macerata con il 14,5%, Arezzo con il 14,0%, Vicenza con il 12,1%, Pistoia con l’11,6%, Rovigo e Pesaro e Urbino con l’11,5% e Barletta-Andria-Trani con il 10,5%.
Negli ultimi due anni si è osservata una crescita economica sostenuta dal comparto manifatturiero, grazie anche al buon andamento delle vendite del made in Italy; a tal proposito una nostra analisi pubblicata nei giorni scorsi ha evidenziato il record dell’export dell’alimentare. L’analisi dei conti economici territoriali pubblicati dall’Istat consente di mettere in luce il contributo alla crescita del valore aggiunto dei diversi settori per regione.
Nel 2016 il valore aggiunto del totale economia è salito dello 0,7%, con una maggiore accentuazione del Manifatturiero esteso – per l’86% determinato da attività manifatturiere e comprensivo di estrattivo, energia, acqua e rifiuti – che segna una crescita dell’1,7% a fronte di un +0,6% dei Servizi e un calo dello 0,3% delle Costruzioni. L’analisi per territorio evidenzia che tra le maggiori regioni si registra un più elevato dinamismo del valore aggiunto manifatturiero in Toscana (+3,0%), Piemonte (+2,1%), Lombardia (1,9%) ed Emilia Romagna (+1,5%), mentre si osserva una crescita meno accentuata per il Veneto (+0,7%). Nel secondo gruppo di regioni per dimensione del manifatturiero si registra una crescita sostenuta del valore aggiunto nel Manifatturiero esteso in Campania (+7,0%) e Puglia (+6,4%), mentre aumenti inferiori alla media si osservano nelle Marche (+1,3%) e nel Lazio (+1,1%).
L’aumento del valore aggiunto nel Manifatturiero esteso determina più di metà della crescita in sette regioni e in quattro di queste spiega tutta la crescita del valore aggiunto regionale.
Nel dettaglio si osserva che nel Piemonte la crescita del valore aggiunto del totale economia di 177 milioni di euro (+0,2%) è determinato da un aumento di 529 milioni (+2,1%) di estrattivo, manifatturiero, energia, acqua e rifiuti, che compensa la riduzione di 229 milioni (-4,6%) delle Costruzioni, e il calo di 175 milioni (-0,2%) dei Servizi. Nelle Marche l’aumento di 114 milioni di euro (+0,3%) del valore aggiunto del totale economia è determinato da un aumento di 115 milioni (+1,3%) del Manifatturiero esteso a fronte di un calo di 26 milioni (-1,7%) delle Costruzioni e un aumento di 37 milioni (+0,2%) nei Servizi. In Friuli Venezia Giulia la crescita del valore aggiunto del totale economia di 73 milioni di euro (+0,2%) è determinato da un aumento di 79 milioni (+1,2%) del Manifatturiero esteso, seguito da un aumento di 41 milioni (+0,2%) nei Servizi mentre si osserva una riduzione di 56 milioni (-4,3%) nelle Costruzioni. In Basilicata il lieve aumento del valore aggiunto (+12 milioni di euro pari a +0,1%) è la combinazione di un aumento di 16 milioni di euro nel Manifatturiero, di un aumento di 12 milioni (+1,8%) nelle Costruzioni e di una riduzione di 9 milioni (-0,1%) nei Servizi.
In altre tre regioni la maggior parte della crescita dell’economia regionale è data dal manifatturiero: si tratta di Toscana dove l’aumento di 675 milioni di euro del valore aggiunto regionale è determinato per l’82,0% dal valore aggiunto manifatturiero che sale di 553 milioni, pari al +3,0%, della Calabria dove l’aumento di 177 milioni dal valore aggiunto regionale è determinato per il 77,5% dal manifatturiero che sale di 137 milioni, pari al +7,3% e della Provincia autonoma di Bolzano dove l’aumento di 390 milioni di euro del valore aggiunto del totale economia è determinato per il 68,6% dal manifatturiero esteso che sale di 268 milioni, pari al +8,4%.
Dinamica del valore aggiunto nel 2016 nei macrosettori
Milioni di euro a prezzi 2010 – totale comprensivo di agricoltura – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Peso dell’artigianato manifatturiero sull’economia regionale
2015 – % addetti imprese artigiane manifatturiere su addetti totale economia – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Peso dell’artigianato manifatturiero sull’economia: le prime 20 province
2015 – % addetti imprese artigiane manifatturiere su addetti totale economia – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Dinamica del valore aggiunto Manifatturiero
2016 – var. % rispetto a 2015 – valori concatenati a prezzi 2010 – manifatturiero esteso (B,C,D ed E Ateco 2007) – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Variazione assoluta del valore aggiunto nel 2016: totale economia e Manifatturiero esteso
2016 – var. ass rispetto a 2015 – milioni euro a prezzi 2010 – manifatturiero esteso: B,C,D ed E Ateco 2007 – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
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