26 Giugno 2017, h. 12:43

ASSEMBLEA 2017 – Le 13 zavorre che frenano l’economia italiana, la denuncia di Confartigianato dall’Assemblea nazionale

Tredici, un numero emblematico per chi crede nella superstizione. Tredici, come le zavorre che appesantiscono i bilanci, l’operatività e gli investimenti della piccola impresa italiana. Li ha denunciati il Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, alla platea dell’Assemblea 2017, gremita di rappresentanti delle Istituzioni, del Parlamento e del Governo.
L’Ufficio studi di Confartigianato ha messo in luce i tanti, troppi ostacoli che incontra chi fa impresa in Italia. A cominciare da un dato pazzesco: 24,3 miliardi di euro, sono le tasse che paghiamo in più rispetto alla media europea. Un tax spread, come l’ha definito il nostro Ufficio studi, che dimostra la portata del peso fiscale scaricato sulle spalle degli italiani. Il cuneo fiscale sul lavoro dipendente ha ormai raggiunto il 47,8%, più di 11 punti percentuali sopra la media OCSE. Paghiamo il gasolio più caro d’Europa e l’energia elettrica tra le più alte di tutto il continente, mentre sul fronte dei rifiuti le cose non vanno molto meglio. Negli ultimi cinque anni, le tariffe per la raccolta dei rifiuti sono aumentate del 18,9%, un dato senza uguali in Europa, a fronte, per giunta, di servizi non sempre efficienti e ben organizzati.
L’elenco è ancora lungo, c’è la qualità dei servizi pubblici locali, ci sono i dati sulla contraffazione e il sommerso, sull’efficienza di spesa dei comuni italiani, della burocrazia e dell’assenteismo da malattia nel pubblico impiego. Se per ogni euro investito per giovani e famiglie, l’Italia ne spende 10 per pensioni e sanità degli over65, la strada del digitale sembra ancora lontana e i tempi della giustizia ancora troppo lunghi e costosi per tutti, cittadini e imprenditori. Il credito alle piccole imprese è crollato negli ultimi cinque anni: le pmi made in Italy hanno perso 13,6 miliardi di euro di finanziamenti dal sistema bancario. L’ultima delle 13 zavorre è forse quella più fastidiosa per gli imprenditori italiani, con pesanti ripercussioni dirette e indirette su tutto il tessuto produttivo: lo Stato ha ancora debiti con i propri fornitori per 64 miliardi di euro, con i pagamenti che arrivano a 95 giorni di media.
Ostacoli, zavorre, chiamateli come preferite, ma sono questi i freni allo sviluppo e alla competitività della piccola impresa italiana.

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