18 Aprile 2017, h. 13:04
STUDI – Al II trimestre 2017 torna a salire l’Indice Confartigianato del costo energia elettrica delle MPI: +1,3% rispetto trimestre precedente e +4,2% rispetto un anno prima
Nel secondo trimestre 2017 l’Indice Confartigianato del costo dell’energia elettrica sul mercato di maggior tutela di una Micro-piccola impresa (MPI) tipo evidenzia nel secondo trimestre del 2017 un aumento dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e del 4,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
L’Indice proposto da Confartigianato esamina il trend dei prezzi sul mercato di maggior tutela per sette profili maggiormente rappresentativi di imprese artigiane e micro e piccole imprese e trova la sintesi in un profilo tipo con una potenza impegnata di 45 kW e un consumo annuo di 60 MWh che al secondo trimestre 2017 sostiene un costo annualizzato per l’energia elettrica di 11.096 euro – pari a 18,49 c€/kWh – in aumento di 147 euro rispetto al costo basato sulle tariffe del trimestre precedente e di 446 euro rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
L’aumento rilevato in ottica congiunturale è tutto da imputarsi alla crescita del 7,4% della Spesa per la materia energia mentre è stabile la Spesa per il trasporto e la gestione del contatore e si rileva un calo del 4,3% per la Spesa per oneri di sistema. Analogamente l’aumento rilevato in ottica tendenziale è da imputarsi interamente all’intenso aumento (+23,5%) della Spesa per la materia energia mentre si rileva un calo dello 0,5% per la Spesa per il trasporto e la gestione del contatore e del 10,0% per la Spesa per oneri di sistema. In termini assoluti nel II trimestre 2017 la Spesa per la materia energia pagata dalla MPI tipo aumenta di 320 euro rispetto al trimestre precedente determinato da un aumento di 152 euro per Energia (+4,3%) e di 168 euro (+22,7%) per Dispacciamento. Sull’aumento del Dispacciamento hanno influito le necessità di recupero rispetto al I trimestre 2017 (quando tale componente di costo registrò un calo del 19,7%) e i costi stimati per il II trimestre.
L’aumento della componente Energia – come indicato dall’Autorità – “è principalmente determinato dall’aumento dei costi di approvvigionamento osservato in particolare nel primo trimestre dell’anno determinato, come detto, dagli eccezionali rialzi di inizio d’anno nel mercato all’ingrosso italiano (con le quotazioni del Prezzo Unico Nazionale di gennaio superiori di oltre il 55% rispetto a quelle dello stesso mese del 2016), innescati dagli andamenti degli omologhi mercati elettrici continentali collegati – specie quello francese con il perdurare degli aumenti legati al fermo di numerose centrali nucleari -, dall’eccezionale ondata di freddo e dall’aumento dei prezzi gas”.
L’andamento opposto della spesa per la materia energia e della spesa per oneri di sistema fa scendere la quota degli Oneri fiscali e parafiscali al 41,1% del costo totale, ritornando dopo otto trimestri al di sotto della quota per la Spesa per la materia energia (41,6%). L’incremento trimestrale del dispacciamento mantiene elevato il livello di questa componente di costo: nel II trimestre 2017 è pari a 908 euro all’anno, il 12,8% superiore agli 805 euro registrati in media precedentemente al picco del III trimestre 2016.
Il rialzo del costo dell’energia elettrica spinge in alto la struttura dei costi delle piccole imprese manifatturiere a fronte di un andamento molto contenuto dei prezzi praticati dalle imprese: sulla base degli ultimi dati disponibili a febbraio 2017 i prezzi alla produzione nei settori manifatturieri no energy aumentano dell’1,3% su base tendenziale. La conseguente pressione sui margini di autofinanziamento, associata ad un ristagno del credito – a febbraio 2017 i prestiti alle piccole imprese sono in discesa dell’1,6% rispetto un anno prima – compromette l’accumulazione di capitale in una fase in cui la crescita degli investimenti sta sostenendo la debole ripresa dell’economia italiana. Infine va segnalato, sempre in relazione ai costi energetici delle imprese, che nel primo trimestre 2017 il costo del gasolio – al netto dell’IVA – sale del 14,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
L’analisi dell’Indice sulla rubrica ‘Imprese ed Energia” oggi su QE-Quotidiano Energia. Inoltre nel report analisi del costo per i sette profili di piccola impresa nell’Elaborazione flash “Indice Confartigianato del costo dell’energia elettrica sul mercato di maggior tutela di una Micro-piccola impresa (MPI) tipo per il II trimestre 2017”. Clicca qui per scaricarla.
Indice Confartigianato costo annualizzato energia elettrica di una Micro-piccola impresa (MPI) tipo in 5 anni
I trim. 2012-II trim. 2017. Valori in euro relativi al consumo annualizzato. Potenza impegnata 45 kW e consumo annuo 60 MWh – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico e Istat
Dinamica costo annualizzato energia elettrica di una Micro-piccola impresa (MPI) tipo per componente
II trim. 2017. Var. % su I trim. 2017 e su II trim. 2016-consumo annualizzato. Potenza impegnata 45 kW e cons. 60 annuo MWh – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico e Istat
Variazione tendenziale Indice Confartigianato costo energia elettrica per MPI tipo
I trim. 2013-II trim. 2017. Var. % su trim. corrispondente anno precedente. Potenza impegnata 45 kW e consumo 60 MWh/anno – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico e Istat
Prezzo gasolio al netto IVA nel 2016 e primo trimestre 2017
Gennaio 2016-marzo 2017 – Prezzo industriale più accisa; medi trimestrali – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Mise
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