27 Marzo 2017, h. 12:33
TIR DAY – Tir Day, l’autotrasporto in strada per le mancate promesse del Governo
Il 18 marzo l’autotrasporto italiano ha spento i motori ed è sceso in piazza per il Tir Day, una giornata di iniziative organizzate in tutta Italia per chiedere al Governo di rispettare gli impegni presi con la categoria, su tutti il ripristino dei costi minimi per la sicurezza con la definizione dei costi di esercizio, lo sblocco delle autorizzazioni per il trasporto eccezionale e la creazione di iniziative per la trasparenza e la legalità nel settore.
“Abbiamo perso circa 20mila impresa a livello nazionale e altre ne perderemo nel corso del tempo. Per i tempi di pagamento avevamo presentato delle proposte al Governo, che non ha raccolto e che ci ha spinto addirittura a ritirare l’emendamento che avevamo presentato su questo tema”, ha detto il Presidente di Confartigianato Trasporti e Unatras, Amedeo Genedani, parlando agli autotrasportatori che a Roma si sono radunati a Saxa Rubra, di fronte la sede della Rai.
Diciotto le città che hanno aderito al Tir Day, undici le Regioni. Un dato che conferma la bontà della causa degli autotrasportatori italiani, guidati da Confartigianato Trasporti e Unatras, con conferenze stampa, sit-in e cortei di camion in tante città italiane. A Venezia, ad esempio, gli autotrasportatori hanno dato vita ad una delle manifestazioni più suggestive, con un tir listato a lutto che ha raggiunto Piazza San Marco a bordo di una chiatta. A Lecco, invece, alla manifestazione si è aggiunto anche il Segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli. “Noi crediamo che si debbano trovare soluzioni rapide a problemi che per qualche verso si sono complicati più che in passato. Il tema dell’Europa, dell’integrazione fatta di colpo con l’Est che ha portato molta concorrenza sleale e il dumping creato nel cabotaggio per il trasporto su gomma da chi ha regole diverse ma può agire nello spazio economico di chi ha regole diverse, come succede per l’autotrasporto italiano. L’altro tema caldo è la terribile incompiuta che la riorganizzazione delle Province e, quindi, del livello intermedio di governo – ha detto Fumagalli ai cronisti che seguivano il Tir Day a Lecco – Le province, le Motorizzazioni, le Camere di commercio sono questo livello intermedio che non sta offrendo certezze e risposte agli operatori economici, chi fa un’impresa sui territori italiani”.
Il Tir Day ha dimostrato che il settore dell’autotrasporto è pronto a battersi per il proprio futuro. La concorrenza sleale dei vettori stranieri, i mancati impegni del Governo e i problemi dell’apparato italiano sono questioni da risolvere al più presto, o almeno prima che la protesta degli autotrasportatori porti ad un fermo totale del trasporto su gomma.
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