13 Marzo 2017, h. 16:40
STUDI – Torna a salire l’inflazione, trainata dall’energia, ma i prezzi alla produzione nei settori MPI ancora vicini a deflazione (+0,4%). Per 23 servizi dell’artigianato prezzi a +0,9%
Nel mese di febbraio 2017 l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dell’1,5% nei confronti di febbraio 2016 (era +1,0% a gennaio). In Eurozona i prezzi al consumo salgono dell’2,0%, raggiungendo il limite oltre il quale la politica monetaria della Banca centrale europea potrebbe diventare meno accomodante e determinare un rialzo dei tassi di interesse, con effetti recessivi. A tal proposito va evidenziato che il Consiglio direttivo della BCE nella riunione di giovedì scorso ha indicato che manterrà le misure non convenzionali di politica monetaria “in ogni caso finché non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione”. A tal proposito va sottolineato che nell’Eurozona l’inflazione al netto delle componenti volatili di energia e alimentari freschi rimane ferma allo 0,9%, sostanzialmente invariata rispetto ad un anno prima (+0,8% a febbraio 2016).
A febbraio 2017 in Italia i prezzi al netto dei beni energetici salgono dell’1,3% mentre si muove meno la componente di fondo dell’inflazione che sale di un limitato 0,6% (era +0,5% a gennaio), rimanendo in linea con la media dello scorso anno.
Anche sul fronte dei prezzi alla produzione – i dati sono disponibili a gennaio 2017 – pesa il rialzo dei prodotti energetici (+7,1%) mentre nel Manifatturiero al netto dell’energia i prezzi crescono dello 0,9% (+1,1% nel mercato interno e +0,5% nel mercato estero).
I prezzi sono tornati a crescere lo scorso novembre e gennaio 2017 rappresenta il terzo aumento consecutivo dopo una serie di dodici mesi di deflazione. Nei settori manifatturieri con maggior concentrazione di MPI rimangono ancora vicini alla deflazione, con un aumento dei prezzi inferiore che si ferma allo 0,4%. Tra i settori di MPI si osservano un aumento dei prezzi – seppur limitato per Altre industrie manifatturiere (1,2%), Alimentare (1,1%), Prodotti in metallo e Mobili (+0,8%). Stabili Riparazione e installazione macchinari (+0,2%) e Tessile (+0%), mentre risultano ancora in deflazione Pelle (-1,3%), Abbigliamento (-0,8%), Legno e Stampa (-0,3%).
Sul fronte dei servizi a maggior presenza di imprese artigiane – l’Istat rileva i prezzi di alcuni servizi business to business al terzo trimestre 2016 – si osserva un calo tendenziale dei prezzi del Trasporto di merci su strada e servizi di trasloco (-0,6%), Magazzinaggio e custodia (-1,4%), mentre sono in controtendenza i prezzi di Movimentazione merci (+2,9%) e Attività di pulizia e disinfestazione (+0,9%).
Infine tra le voci di spesa dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato abbiamo considerato 23 servizi di riferimento dell’artigianato in cui si rileva a gennaio 2017 una variazione media dei prezzi dello 0,9%, di poco inferiore al tasso di inflazione dell’1,0%. Il dettaglio per servizio nell’Appendice statistica. Clicca qui per scaricarla.
L’analisi della dinamica dei prezzi al consumo delle commodities energetiche è proposta oggi dall’Ufficio Studi nella rubrica ‘Imprese ed Energia” di QE-Quotidiano Energia.
Dinamica prezzi alla produzione: Manifatturiero esteso no energy e settori di MPI
Gennaio 2015-gennaio 2017. Var. % tendenziale – Elaborazione Ufficio Studi
Confartigianato su dati Istat
Dinamica prezzi alla produzione nei settori di MPI
Gennaio 2017. Variazione % su gennaio 2016 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Trend dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali per settore
Gennaio 2017. Variazione % su gennaio 2016 e rango. Divisioni Ateco 2007. In giallo i settori di MPI* – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
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