28 Marzo 2017, h. 12:15
STUDI – In dieci anni perso il 26,7% degli investimenti; nel 2016 prosegue la ripresa (+2,8%) ma rimane ritardo domanda pubblica, in calo del 5,4%. Con la manovra 2017 attesa una inversione di tendenza
La ripresa in corso degli investimenti è accompagnata da una asincronia tra domanda privata e domanda pubblica. Tale tendenza segue una lunga profonda crisi dei processi di accumulazione di capitale che in dieci anni registra un calo degli investimenti del 26,7%, di oltre venti punti più ampio della più contenuta riduzione del 5,4% registrata nell’Eurozona. Nel 2016 gli investimenti fissi lordi – a prezzi correnti – salgono del 2,8% – consolidando il +1,8% registrato nel 2015 – ma non riprendono gli investimenti pubblici che nell’ultimo anno segnano un calo del 5,4%.
Come abbiamo evidenziato in una recente analisi la quota di investimenti pubblici nel 2016 è del 2,2% del PIL, di 0,4 punti inferiore alla media dell’Eurozona e il divario con la media europea cumula in sette anni una minore spesa pubblica per 64,5 miliardi di euro. In particolare l’assottigliamento della domanda pubblica influenza negativamente le condizioni di competitività delle imprese nel Mezzogiorno. Nell’ultimo report dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Sicilia si evidenzia che la riduzione della spesa pubblica in conto capitale rispetto alla media del periodo pre crisi 2002-2006 ha tolto risorse complessive all’economia dell’Isola per 6,7 miliardi di euro, importo sufficiente per finanziare il 78,4% del Ponte sullo Stretto, la discussa opera pubblica che secondo le ultime valutazioni, necessitava di una spesa di 8,5 miliardi di euro. Un approfondimento territoriale della crisi degli investimenti nel report “Piccola impresa ed economia della Sicilia nelle incertezze della primavera 2017” presentato venerdì scorso a Palermo. Clicca qui per scaricarlo.
La manovra di bilancio 2017 tenta una – seppur parziale – correzione del trend e per favorire il rilancio degli investimenti pubblici e lo sviluppo infrastrutturale del Paese istituisce un apposito fondo, con effetti in termini di indebitamento netto pari a circa 0,6 miliardi nel 2017, 2 miliardi nel 2018 e 3,5 miliardi nel 2019 e che cumula una dotazione complessiva di 47,5 miliardi di euro dal 2017 al 2032. Il fondo ha finalità ad ampio spettro e potrà finanziare: trasporti, viabilità, mobilità sostenibile, sicurezza stradale, riqualificazione e accessibilità delle stazioni ferroviarie, infrastrutture relative anche alla rete idrica e alle opere di collettamento fognatura e depurazione, ricerca, difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche, edilizia pubblica compresa quella scolastica, attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni, informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria, prevenzione del rischio sismico, investimenti per la riqualificazione urbana per la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia ed eliminazione delle barriere architettoniche.
Investimenti fissi lordi negli ultimi 10 anni in Italia e Uem
Anni 2006-2016. Valori concatenati , anno di riferimento 2010. Indice 2006=100 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
Spesa in conto capitale al netto delle partite finanziarie della P.A. in Sicilia
Anni 2002-2014. Medie mobili a 3 termini. Prezzi correnti – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Agenzia per la coesione territoriale
Lo spread degli investimenti pubblici in Italia
Anni 2007-2018. Spesa per investimenti fissi lordi in % del Pil in Italia ed Uem – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea
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