21 Marzo 2017, h. 14:38

SARDEGNA – Confartigianato dà i voti alla Regione: è ancora lontana dalle piccole imprese

Confartigianato Sardegna ‘boccia’ l’attività della Regione Sardegna nei confronti delle imprese artigiane. Il 14 marzo, i vertici della Federazione hanno infatti presentato alla stampa la seconda edizione del ‘Rating Sardegna’, realizzato insieme con OpenPolis, dal quale emerge che in 29 mesi di legislatura soltanto il 14% degli atti della Giunta e del Consiglio regionali hanno riguardato le esigenze di sviluppo delle piccole imprese sarde.
La Presidente di Confartigianato Sardegna, Maria Carmela Folchetti, pur apprezzando alcuni provvedimenti regionali a sostegno del sistema produttivo, ha sottolineato la necessità di una maggiore attenzione delle istituzioni alle 36.000 aziende artigiane, che rappresentano il 23% delle imprese sarde e che, nell’ultimo anno, con 3 miliardi e mezzo di valore aggiunto, hanno contribuito al 16% del Pil regionale.

I dati sull’attività legislativa della Regione sono dati incontrovertibili e incontestabili – ha affermato la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti, durante la presentazione in conferenza stampa – perché sono quelli prodotti e messi a disposizione dall’Esecutivo e dalla Massima Assemblea Regionale”. “Purtroppo, e non è una novità, in questi 2 anni e mezzo la Politica regionale è stata “sfuggente” nei confronti del nostro comparto – ha continuato la Presidente –  che, quindi, è stato solo “incidentalmente” interessato dall’azione politica di Giunta e Consiglio”.

Ma nel Rapporto ci sono anche le azioni positive che Confartigianato ha voluto “premiare” come più “vicine” alle esigenze delle piccole realtà produttive, che hanno visto il coinvolgimento attivo dell’Associazione da parte della Politica e che cominciano a dare i primi risultati. Gli atti che più si sono avvicinati alle esigenze degli artigiani sono stati quelli sull’internazionalizzazione delle imprese, dell’Assessore Maria Grazia Piras,  sulla tutela del pane, realizzata dei Consiglieri Daniela Forma e Luigi Crisponi e sulla semplificazione burocratica, a firma del Presidente Pigliaru e dell’Assessore Piras,

Al contrario, tra le richieste delle imprese a oggi rimaste insoddisfatte le Leggi sull’Artigianato e sull’Urbanistica (da fonti di stampa abbiamo letto che dovrebbe essere approvata questa settimana in Giunta per poi essere discussa in Consiglio e si spera anche con le Associazioni Imprenditoriali) e la riforma dei Consorzi Fidi (completamente da bocciare secondo Confartigianato).

Un aspetto importante che rileviamo – ha sottolineato il Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna, Stefano Mameli nel suo intervento – è quanto spesso ci sia scollamento fra atti di programmazione condivisibili e una loro attuazione non all’altezza”. “E’ il caso, ad esempio, delle delibere di Giunta contenenti gli incentivi alle imprese – ha proseguito – che hanno ricevuto un parere positivo nel rating per diversi motivi tra cui la procedura a sportello “veloce”, o perché prevedevano finanziamenti anche di piccola taglia per le piccole imprese (il cosiddetto T0)”. “Ad oggi notiamo un forte ritardo nelle procedure di istruttoria – ha sottolineato Mameli anche a distanza di 4 mesi le imprese non ne conoscono ancora gli esiti. In merito ai finanziamenti di piccola taglia (T0), la delibera è del 6 luglio 2016 e ancora oggi non è stato nemmeno pubblicato il bando. I tempi della Pubblica Amministrazione ancora una volta non sono quelli delle imprese”.

Dall’analisi generale emerge che 1.110 atti sono stati giudicati “attinenti/coerenti con le priorità degli artigiani”. Di questi ben 784 (il 71%) sono “neutri”, ovvero che non incidono rispetto alle necessità delle imprese. Al contrario, quelli “buoni”, che incidono positivamente sulle priorità, sono risultati 302. Analisi confermata anche dai “tag” più ricorrenti. Quello relativo alle “imprese” risulta solo al 10° posto (presente in 127 atti) mentre quelli più frequenti sono “ambiente” (403 atti), “enti pubblici” (372 atti) e sanità (284 atti).

“Con certezza – ha proseguito la Folchetti  – sappiamo di non essere tra i primi pensieri di Assessori e Consiglieri , anzi siamo proprio relegati al ruolo di comprimari”. Per la Presidente di Confartigianato Sardegnal’attenzione sui temi dell’artigianato è ancora insufficiente: i pochi atti favorevoli a imprese e artigianato sono sovrastati da atti “neutri e ininfluenti”, che non incidono sulla svolta che si chiede”.

Ma non tutto è negativo ciò che non è stato inserito nel rating: “Tra le cose da segnalare – ha sottolineato la Folchettiè soddisfacente anche l’attività che si sta realizzando sugli appalti pubblici, sulle infrastrutture e sulla programmazione territoriale. Al contrario, ancora assai deficitaria l’attività sulla formazione che necessita di un urgente intervento strutturale”.

In un contesto come quello attuale, fortemente condizionato dal dilagare dell’antipolitica – ha precisato la Presidente – riteniamo che aver dato anche valutazioni di soddisfazione per alcuni risultati raggiunti, sia da stimolo per i nostri politici per continuare sulla strada della condivisione e dell’ascolto delle istanze del tessuto economico sardo”. In ogni caso, continueremo a lavorare nella direzione indicata da artigiani e piccoli imprenditori – ha concluso la Folchetti  chiedendo alla Politica, ancora una volta, un reale coinvolgimento delle nostre istanze, che sono quelle delle migliaia di piccole e piccolissime realtà che, con grande fatica e sacrifici, cercano di resistere alla crisi”.

Oltre alla valutazione sui temi che riguardano le imprese, è stata realizzata anche quella complessiva degli amministratori regionali. Come già gli scorsi anni, i risultati dello studio si sono concretizzati in una classifica virtuale che ha tenuto conto, per il Presidente, gli Assessori e i Consiglieri, di tutti gli aspetti dell’attività istituzionale, delle ricadute che questa ha avuto sul mondo delle micro imprese.

L’analisi dei dati di 29 mesi di Governo

Dei 2.155 atti analizzati (1.680 della Giunta e 475 del Consiglio), 1.110 sono quelli che sono stati rilevati come “attinenti/coerenti con le priorità degli artigiani” (52%). Di questi ben 784 (il 71%) sono stati giudicati “neutri” ovvero che non incidono rispetto alle necessità delle imprese. Al contrario, quelli “buoni”, che incidono positivamente sulle priorità, sono risultati 302 (27%). Quelli “contrari” alle necessità delle imprese artigiane sono solo il 2%.

Dal dossier emerge che, tra tutti gli atti (qualunque atto) sottoscritti come primo firmatario, l’Assessore più produttivo è Donatella Spano (Ambiente) con 305 atti, il meno prolifico risulta l’ex Assessore all’Artigianato, Francesco Morandi con 39 atti. Tra i Consiglieri, il più attivo è Pietro Cocco (PD) con 50 atti che lo vedono come primo firmatario mentre il meno dinamico di quelli che hanno firmato proposte, è Antonio Solinas (PD) con 9 atti.

Dal dossier emerge anche che l’Assessore che ha prodotto più atti riguardanti il mondo dell’artigianato è Raffaele Paci (Programmazione) con 191 (di cui 71 pro, 108 neutri e 12 contrari).

In Consiglio, Pietro Cocco, capogruppo PD, è il Consigliere che ha messo la firma su più atti che riguardano le “7 priorità degli artigiani”: 22 atti di cui 7 pro, 15 neutri e 0 contrari. Seguono Paolo Truzzu (FDI) (10 atti di cui 5 pro, 5 neutri e 0 contrari) e Michele Cossa (RIF) con 9 atti totali (di cui 1 pro, 8 neutri e 0 contrari). In coda, Christian Solinas (Psdaz) con 1 solo atto (tra l’altro neutro) che lo vede primo firmatario.

In Giunta, tra le priorità su cui gli artigiani hanno chiesto di intervenire, il primato va alla priorità “infrastrutture, trasporti ed energia” con ben 308 atti (73 pro, 234 neutri e 1 contro). Solo 43 (26 pro, 13 neutri e 4 contro) riguardano la “riforma dell’artigianato”.

Il percorso dal 2013 a luglio 2016

Assemblee territoriali con gli artigiani: rilevazione delle necessità (fine 2013)

Confartigianato, durante una serie di Assemblee svolte a fine 2013 in tutte le province, incontrò gli artigiani che individuarono un cospicuo numero di “necessità” sulle quali la Politica sarebbe dovuta intervenire.

L’elaborazione delle priorità delle imprese (fine 2013)

L’Associazione artigiana rielaborò le necessità degli imprenditori condensandole in 7 punti programmatici prioritari quali “Burocrazia”, “Fisco e costo del lavoro”. “Credito e pagamenti”, “Sviluppo territoriale e programmazione”, “Istruzione, formazione e lavoro”, “Infrastrutture, trasporti ed energia” e “Riforma dell’Artigianato”. Ogni punto, al suo interno, contiene gli “Obiettivi” e le “Azioni” da sviluppare ovvero delle vere e proprie “linee guida da seguire e mettere in pratica”.

L’atto di impegno dei candidati a Consigliere Regionale (febbraio 2014)

Durante l’ultima campagna elettorale, Confartigianato chiese a tutti i candidati di sottoscrivere una “dichiarazione di impegno” dove venivano elencate tutte “le priorità dell’artigianato e delle PMI in Sardegna per la Legislatura Regionale”. Tra gli attuali componenti, sottoscrissero il documento il Presidente Pigliaru e i Consiglieri Comandini, Lai, Fasolino, Tedde e Truzzu.

Rilevazione, analisi e valutazione dell’attività di Giunta e Consiglio (marzo 2014 a luglio 2016).

Dopo 29 mesi dall’inizio della Legislatura, è stato dato uno “stop” agli atti da analizzare.  Ogni singolo atto degli Assessori e dei Consiglieri, è stato aperto, letto, analizzato e valutato secondo i “7 punti programmatici” ovvero secondo le necessità delle imprese.  Tutto il lavoro di analisi è stato fatto completamente “a mano”; un impegno particolarmente gravoso in quanto i 2 siti, della Giunta e del Consiglio, non essendo “open data”, non consentono una ricerca veloce e una catalogazione degli atti agevole.

Elaborazione Dossier (marzo 2014 – luglio 2016)

Da marzo 2014 è stato eseguito il lavoro di “incasellamento” degli atti di Giunta e Consiglio all’interno delle esigenze degli Artigiani.

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