27 Febbraio 2017, h. 18:30
TEMPI PAGAMENTO – L’Europa pronta alla procedura d’infrazione per i tempi di pagamento
La Commissione europea torna a puntare il dito contro l’Italia e contro i tempi di pagamento della pubblica amministrazione. I miglioramenti dell’ultimo biennio non sono bastati, il nostro Paese resta il peggior pagatore di tutta Europa. Per questo motivo, Bruxelles invierà un parere motivato all’Italia, che avrà due mesi di tempo per intervenire e scongiurare l’apertura della procedura d’infrazione, l’ennesima a carico del nostro Paese.
Dati ufficiali sul tema non ce ne sono. Secondo i numeri del Ministero dell’Economia, pubblicati nei giorni scorsi dal Corriere della Sera, nel primo semestre del 2016 lo Stato ha pagato in media in 50 giorni, rispetto ai 73 giorni del 2015. Un trend positivo, che dimostrerebbe il buon lavoro fatto con l’obbligo di fatturazione elettronica e con il monitoraggio tramite la piattaforma commerciale della Ragioneria di Stato. Un sistema che serve 22mila amministrazioni locali italiane. Non tutte, però, disposte a inviare le informazioni con i dati e i risultati ottenuti.
La situazione resta delicata, invece, per quanto riguarda i tempi di pagamento tra imprese private. Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, che ha elaborato dati Eurostat, i pagamenti tra imprese arrivano in 80 giorni, 41 più della media europea, che si ferma a 39 giorni.
L’Italia ha fatto dei passi in avanti, l’attuale impianto normativo può essere migliorato, mentre resta ancora molto da fare sul debito pregresso e sui tempi di pagamento tra imprese. L’Europa è pronta ad aprire la procedura d’infrazione, dopo due anni di tempo di attesa per capire le intenzioni dell’Italia. La soluzione migliore resta quella che Confartigianato invoca da tempo: la compensazione secca, diretta e universale dei debiti tra imprese e pubblica amministrazione.
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