10 Febbraio 2017, h. 12:03
STUDI – Per lotta all’evasione basterebbe usare fattura elettronica: le imprese ne inviano una al secondo. Minore liquidità con split payment che interessa 873 mila imprese fornitrici della PA
In relazione all’ipotesi di proroga dell’applicazione dello split payment e alla sua estensione Confartigianato, congiuntamente con Rete Imprese Italia, è intervenuta mercoledì scorso manifestando la totale contrarietà. L’analisi di evidenze statistiche in cinque ambiti chiave della relazione tra imprese e Pubblica amministrazione evidenzia come la proroga dello split payment intensifichi l’asimmetria della relazione B2G (Business to Government).
La minore liquidità – Secondo le recenti valutazioni della Corte dei conti lo split payment “avrebbe esposto i contribuenti a recuperare tardivamente oltre 5 miliardi”. La sottrazione di risorse con la ‘trattenuta’ dell’IVA aggrava le condizioni finanziarie delle 873.000 fornitrici della PA imprese, sovrapponendosi alla minore disponibilità di credito: a novembre 2016 si osserva una diminuzione dei prestiti alle imprese per 18,4 miliardi di euro (-2,3%); il calo dei prestiti si accentua per le imprese di piccola dimensione e per le imprese delle costruzioni.
Il ritardo dei pagamenti – Secondo la più recente comparazione internazionale su 25 paesi dell’Unione Europea i pagamenti della P.A. sono effettuati mediamente in 131 giorni, 80 giorni in più della media UE di 51 giorni.
La PA in Italia ha debiti nei confronti delle imprese fornitrici più che doppi rispetto a Francia e Germania – Secondo l’ultimo confronto internazionale disponibile l’Italia nel 2015 mostra un debito commerciale verso le imprese per beni e servizi – per la sola parte di spesa corrente – pari al 3,0% del PIL, il più elevato tra i Paesi dell’Eurozona e più che doppio rispetto all’1,3% del PIL della Spagna e all’1,2% di Francia e Germania.
Per contrastare l’evasione Iva basterebbe usare le informazioni fornite dalle imprese con la fatturazione elettronica – Dall’avvio dell’obbligo di invio a tutte le PA, 31 marzo 2015, al 320 novembre 2016 è stata inviata alle Pubbliche Amministrazioni 1 fattura elettronica al secondo, pari a 52.655.911 file fattura complessivi. Su questo fronte – come evidenziato da una nostra recente analisi – l’Italia si colloca ai primi posti del ranking europeo con il 28,8% delle piccole imprese che nel 2016 ha inviato fatture elettroniche in formato adatto all’elaborazione automatica (e-invoice), quota pressochè doppia rispetto al 14% della Germania e al 13% della Francia.
Più esposte le piccole imprese e il settore delle costruzioni – L’onere derivante dallo split payment grava in modo più accentuato sulle piccole imprese, maggiormente esposte nelle forniture alle Amministrazioni locali: 2 fatture elettroniche su 3 (34.994.398 pari al 66,5% del totale) sono infatti inviate ad Amministrazioni locali, in primis i comuni con il 32,6%. Alle Amministrazioni locali si riferisce l’80,6% della spesa per investimenti in costruzioni.
Infine va ricordato che l’estensione dello split payment si sovrappone ai nuovi oneri per le partite IVA conseguenti alle comunicazioni obbligatorie introdotte con la Legge di bilancio 2017.
Debiti commerciali della P.A. per beni e servizi e giorni medi di pagamento della P.A. nei principali paesi dell’Eurozona
Anno 2015-% PIL, Spesa parte corrente, incluse le anticipazioni. Giorni di pagamento: Malta, Lussemburgo e Cipro n.d., Romania al 2015 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat ed Intrum Justitia
Piccole imprese che spediscono fatture elettroniche nei maggiori paesi Uem
Anno 2016; valori in % imprese 10-49 addetti, totale settori non finanziari – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
Volumi di fatturazione elettronica per PA Centrale e tipologia di PA locale
Varori % sul totale file ricevuti da Sistema di Interscambio (SdI) dal 31 marzo 2015 al 30 novembre 2016 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Agenzia delle entrate
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