2 Febbraio 2017, h. 15:11
STUDI – Nel 2016 persiste la selezione delle imprese artigiane (-1,2%), maggiore tenuta nei Servizi (-0,3%), primo settore per occupati. Milano e Bolzano con il ‘segno più’. Nel 56,2% dei territori si registra un miglioramento. Nell’anno sono nate 319 imprese artigiane al giorno
Al 31 dicembre 2016 le imprese artigiane registrate sono 1.342.389 con una dinamica demografica nell’anno data da 82.995 iscritte, pari ad un tasso di iscrizione del 6,1% e 98.806 cessate non d’ufficio, pari ad un tasso di cessazione del 7,3%. La nati-mortalità di impresa determina un saldo negativo di 15.811 unità, equivalente ad un tasso di variazione del -1,2%, – dato dal rapporto percentuale tra la differenza tra iscritte e cessate non d’ufficio nell’anno e le registrate ad inizio del 2016 – in leggero miglioramento rispetto al -1,4% dell’anno precedente e rappresentando la dinamica migliore dell’ultimo quinquennio.
Pur in un contesto ancora selettivo va sottolineato l’apporto delle nuove imprese alla crescita dell’occupazione. Tenuto conto delle 260 giornate all’anno in cui è possibile registrare un’impresa, nel corso del 2016 sono nate 319 imprese artigiane al giorno. Alcune evidenze della demografia di impresa richiamano il principio darwiniano di evoluzione, secondo il quale organismi di una stessa specie si evolvono nel tempo attraverso il processo di selezione naturale: in analogia le nuove imprese che superano la dura selezione dei primi anni di vita si irrobustiscono e forniscono un impulso decisivo all’occupazione. L’analisi di recenti dati dell’Istat evidenzia che il 50% delle imprese nate del 2010 sopravvive dopo quattro anni, ma il loro contributo alla crescita dell’occupazione è decisivo: le imprese sopravviventi al 2014 contavano 193.541 addetti nel 2010 e dopo quattro anni ne contano 341.375, con un incremento di 147.834 unità, pari al 76,4%, con una accentuazione (+100,6%) proprio nel settore manifatturiero, maggiormente esposto alla concorrenza internazionale.
La dinamica delle imprese artigiane conferma la nostra recente analisi di dieci indicatori chiave dell’artigianato che delinea un quadro ancora incerta e debole. L’analisi dei dati settoriali mostra come il calo complessivo dell’1,2% delle imprese artigiane sia determinato prevalentemente dalla dinamica negativa delle imprese delle Costruzioni (-1,8%) e di quella del Manifatturiero (-1,5%); nei Servizi – comparto che è diventato il primo per quota di addetti dell’artigianato – si osserva invece una sostanziale tenuta (-0,3%).
La dinamica per territorio. Nel dettaglio regionale, tutte i territori presentano una dinamica negativa, ma in dieci regioni si registra un miglioramento rispetto al calo osservato nel 2015. Flessioni meno intense ed inferiori al punto percentuale si rilevano per Trentino-Alto Adige con un tasso di variazione del -0,2%, Lombardia con il -0,7%, Calabria con il -0,8% e Liguria con il -0,8%. All’opposto tassi di variazione superiori alla media si osservano per Abruzzo (-2,1%), Marche (-2,0%), Molise (-1,9%) e Umbria (-1,8%).
Anche a livello provinciale è diffusa la selezione dell’artigianato, ma nel 56,2% delle province (59) si osserva una attenuazione della flessione registrata nel 2015 (era 52,4% un anno prima).
In controtendenza, con un tasso di variazione positivo, Milano che registra una crescita dell’artigianato del +0,4% e Provincia Autonoma di Bolzano con il +0,2% mentre a Imperia l’artigianato è stabile. Le diminuzioni meno accentuate a Grosseto con il -0,1%, Trieste con il -0,2%, Matera, Reggio Calabria e Vibo Valentia tutte con il -0,3%, Caltanissetta e Prato entrambe con il -0,5%. Di contro le diminuzioni più ampie si osservano a Chieti con il -2,9%, Ascoli Piceno con il -2,8%, Rieti, Isernia e Caserta tutte con il -2,6% e Rovigo con il -2,5%.
Nell’Appendice statistica la dinamica delle imprese artigiane nel 2016 per regione e provincia. Clicca qui per scaricarla.
Tasso di iscrizione, cessazione e variazione delle imprese artigiane: 2006-2016
Var. % su registrate rispetto a fine anno precedente. Eventuali differenze possono dipendere dagli arrotondamenti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
Tasso di variazione delle imprese artigiane per settore
Anno 2016. Var. % delle imprese art. registrate al netto delle cessazioni d’ufficio rispetto al 2015 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
Province italiane per tasso di variazione nel 2016 rispetto a quello del 2015
Anno 2016; % numero province su 105 province italiane – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
Addetti delle imprese nate nel 2010 e sopravviventi al 2014 per settore
Anni 2010 e 2014; Manifatturiero: Ateco 2007 C+B+D+E – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Notizie correlate:
Nessun articolo correlato.