10 Novembre 2016, h. 15:46
STUDI – Nel 2017 scenderà a 1,5 punti di PIL lo spread fiscale Italia-Eurozona, ai minimi degli ultimi 10 anni. Con le proposte di Confartigianato 3,5 miliardi di euro di minori imposte per le piccole imprese
Le previsioni di autunno della Commissione europea pubblicate ieri evidenziano un ritmo di crescita moderato in Europa, con prospettive gravate da “l’incertezza politica, la lentezza della crescita al di fuori dell’UE e la debolezza del commercio mondiale“. Il PIL della zona euro segna una crescita dell’1,7% nel 2016, dell’1,5% nel 2017 e dell’1,7% nel 2018, revisionando al ribasso le previsioni di primavera che indicavano 1,6% nel 2016 e 1,8% nel 2017. La crescita del PIL per l’Italia mostra una traiettoria inferiore rispetto alla medie europea, fermandosi allo 0,7% quest’anno, allo 0,9% nel 2017 e all’1,0% nel 2018, anche in questo caso con una revisione delle previsioni di primavera che indicavano 1,1% nel 2016 e 1,3% nel 2017. L’esame dei dati usciti ieri conferma che l’Italia deve crescere di più e per ricostruire efficienti e duraturi processi di crescita è necessario rafforzare la riduzione della pressione fiscale sulle micro e piccole imprese, vero e proprio “albero motore” dello sviluppo della nostra economia.
In questa prospettiva la nostra analisi dei dati della Commissione evidenzia come la riduzione della politica fiscale in corso negli ultimi anni fa scendere lo spread fiscale con l’euro zona che 2017 è pari a 1,5 punti di PIL, un livello che non si ritrovava così basso dal 2006; il percorso di riduzione dello spread prosegue anche nel 2018 collocandosi a 1,3 punti di PIL. La Commissione europea, lo ricordiamo, propone il confronto internazionale sulla pressione fiscale considerando il tax burden che aggiunge alla pressione fiscale il prelievo per imposte indirette dell’Unione europea.
Nell’arco del quinquennio 2012-2017 l’Italia è l’unico tra i maggiori Paesi europei a ridurre la pressione fiscale – riassorbendo lo shock fiscale concomitante con la crisi del debito sovrano – che con una diminuzione nel periodo di 1 punto di PIL, a fronte di un aumento di 1,2 punti in Francia, di 1 punto in Germania, di 0,8 punti in Spagna e nel Regno Unito.
Il calo della pressione fiscale è stato reso possibile anche grazie al contributo di analisi e proposte fornito da Confartigianato che, già con le legge di riforma del sistema fiscale (legge n. 23 dell’11 marzo 2014), aveva concorso a tracciare il nuovo disegno di tassazione della piccola impresa: in tale provvedimento, infatti, seppur per principi, era previsto l’organico sviluppo di ciò che, successivamente, nel corso dei diversi anni si è concretizzato e la prossima legge di bilancio 2017 collocherà ulteriori due tasselli del disegno organico di tassazione della piccola impresa.
I tre assi portanti della riforma erano:
i) introduzione di regime forfettario (in sostituzione del regime di vantaggio) riservato alle imprese marginali applicabile a regime e con una riduzione di tassazione in fase di start up; il regime interessa 303 mila soggetti e porta una riduzione di imposte di complessivi 1.250 milioni di euro;
ii) modifica del regime di contabilità semplificata improntato alla tassazione per cassa che interessa 2.205.000 soggetti;
iii) previsione di una nuova tassazione del reddito d’impresa (cosiddetta IRI) che interessa almeno 464 mila soggetti (titolari e soci di società di persone) e determina un risparmio globale d’imposta per coloro che opteranno di 1.255 milioni di euro.
Sui tre assi portanti si è poi intersecata la riduzione dell’IRES che scatterà dal primo gennaio 2017 e che interessa 800 mila società di capitale di piccola dimensione, con un relativo risparmio di imposta per 961 milioni di euro.
Nel complesso la concreta realizzazione del percorso triennale tracciato da Confartigianato ha portato minori imposte per le piccole imprese per 3.466 milioni di euro.
L’analisi dettagliata degli interventi relativi al disegno organico di tassazione della piccola impresa e le schede di lettura sui provvedimenti contenuti nel Disegno di legge di bilancio per il 2017 su Regime di cassa e IRI sono contenute nella Newsletter 64/2016 di Confartigianato Politiche Fiscali disponibile nel sito della direzione. Clicca qui per scaricarla.
Lo spread fiscale Italia-Eurozona tra 2005 e 2018
(Punti percentuali di PIL – tax burden compresi contributi sociali figurativi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea)
Variazione carico fiscale in principali paesi dell’Ue nel quinquennio 2012-2017
(Variazione cumulata in punti percentuali di PIL – tax burden compresi contributi sociali figurativi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea)
Il percorso della nuova tassazione per la piccola impresa tracciato da Confartigianato
(Soggetti interessati in migliaia e riduzione pressione fiscale in milioni di euro – Elaborazione Ufficio Studi e Direzione politiche fiscali Confartigianato su dati RT L. 23/2014, Leggi Stabilità 2015 e 2016, DD Legge Bilancio 2017)
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