28 Novembre 2016, h. 17:00
LAVORO – Una riforma per la ripresa economica: accordo storico per i nuovi contratti dell’artigianato e delle piccole imprese
Ci sono voluti 8 mesi di intense trattative, ma alla fine il negoziato tra Confartigianato, le altre sigle artigiane e Cgil, Cisl e Uil ha prodotto un risultato storico, sancito nella serata del 23 novembre con la firma dell’accordo per la riforma del modello contrattuale dell’artigianato.
Una tappa da segnare negli annali delle relazioni sindacali del nostro Paese perché l’artigianato è il primo comparto a rinnovare le regole della contrattazione. E perché le profonde innovazioni dell’accordo devono servire ad agganciare la ripresa economica.
Tante le novità conquistate da Confartigianato: la riforma estende l’applicazione del contratto alle piccole imprese e alle imprese associate, potenzia il decentramento contrattuale, rafforza la bilateralità.
Soddisfatto il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti che sottolinea l’importanza di altri aspetti del nuovo modello: “Viene tolto il vincolo, l’automatismo del parametro di riferimento per quantificare la retribuzione. La dinamica salariale sarà affidata alla negoziazione delle parti sociali. Inoltre, l’accordo prevede la semplificazione del numero dei contratti che da nove diventano quattro e riguardano le seguenti aree: manifatturiero, servizi, autotrasporto, edilizia”.
Di positiva innovazione hanno parlato anche i leader della Cgil Susanna Camusso e della Cisl Annamaria Furlan
“Questo accordo – sottolinea Susanna Camusso – dimostra che quando c’è bisogno di innovazione per la crescita, la produttività, per affrontare le sfide che ci attendono le parti sociali sono perfettamente in grado di ridisegnare il modello contrattuale e i contorni dei contratti nazionali per costruire aggregati più ampi in modo che siano di più i lavoratori che fanno capo allo stesso contratto e che hanno diritti uguali. Questo accordo porta anche il messaggio politico che le parti sociali contano, che non si possono abolire i corpi intermedi e che, se si vuole continuare a garantire buone condizioni di lavoro, ci vuole il ruolo dei sindacati e dei soggetti di rappresentanza imprenditoriale”.
Da parte sua, Annamaria Furlan, aggiunge: “Iniziamo a fare accordi di innovazione delle relazioni industriali e del modello contrattuale proprio dall’artigianato. Questo ha un significato importante in Italia, si tratta di un riconoscimento per la tanta occupazione che gli artigiani realizzano e per la grande qualità che le imprese artigiane, i lavoratori e le lavoratrici sanno esprimere”. E tra gli aspetti importanti del nuovo modello contrattuale, indica: “Innovazione, snellimento, efficacia, produttività, partecipazione organizzativa dei lavoratori, grande valenza della contrattazione di secondo livello, in particolare territoriale che radicano le imprese al territorio e alle comunità”.
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