5 Ottobre 2016, h. 14:55

STUDI – Il mancato export Made in Italy in Russia ‘brucia’ 3.840 milioni di euro. Marche, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana i territori più colpiti

L’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato sul made in Italy in Russia – alcuni dati sono stati oggetto dell’articolo di Marco Maroni pubblicato oggi su Il Fatto Quotidiano – evidenzia il ristagno dell’economia russa in una lunga recessione con un calo del PIL del 3,7% lo scorso anno e dell’1,2% nell’anno in corso. Il volume di beni importati ha iniziato a scendere nel 2014 (-6,9%) per crollare nel 2015 (-28,4%) e segnare una ulteriore flessione (-3,6%) nel 2016.

Alla bassa crescita si sovrappone una marcata svalutazione del rublo, amplificando l’impatto negativo sulle vendite dei prodotti italiani sul mercato russo, uno dei mercati del made in Italy più dinamici negli ultimi anni: ad agosto si rileva un deprezzamento del rublo del 51,1% rispetto ad agosto 2014.

L’analisi dei più recenti dati del commercio estero relativi ai mercati extra Ue evidenzia che il valore annualizzato ad agosto 2016 dell’export verso la Federazione Russa è pari a 6.779 milioni di euro e mostra un calo tendenziale – che perdura da oltre due anni – e che è pari all’11,5%. Da inizio anno si rileva comunque una attenuazione della caduta. Il valore annualizzato ad agosto 2016 dell’export verso la Federazione Russa risulta in calo di 3.840 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2013 e pari ad una diminuzione del 36,2%.

L’analisi per territorio mostra che la regione con la maggiore esposizione nei settori di MPI sul mercato russo – valutata come incidenza percentuale delle esportazioni manifatturiere dei settori a più alta concentrazione di MPI sul valore aggiunto del territorio – è le Marche con lo 0,78%, segue l’Emilia-Romagna con lo 0,37%, il Veneto con lo 0,35% e la Toscana con lo 0,23%.

Tra le prime dieci province per esposizione, spicca Fermo con l’export di MPI sul valore aggiunto regionale pari al 2,83%, seguita – a molta distanza – da Macerata con lo 0,88%, Rimini con lo 0,87%, Reggio Emilia con lo 0,81%, Ascoli Piceno con lo 0,67%, Pesaro-Urbino con lo 0,65%, Vicenza con lo 0,60%, Treviso con lo 0,59%, Pordenone con lo 0,54% e ForlìCesena con lo 0,53%.

L’analisi per settore e per territorio nella Elaborazione Flash “Il made in Italy nella Federazione Russa. Focus sui settori di Micro e Piccola Impresa”. Clicca qui per scaricarla.

 

 

 

Dinamica tendenziale export annualizzato verso Federazione Russa negli anni 2006-2016

(Agosto 2006-agosto 2016. Var. % export cumulato dodici mesi su dodici mesi precedenti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

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Cambio mensile dollaro/euro e rublo/euro negli ultimi 10 anni

(Agosto 2006–agosto 2016; quantità di valuta per un euro; medie mensili Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati BCE)

 

 

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Esposizione dei comparti di MPI* verso la Federazione Russa per regioni

(Export cumulato II trim. 2015-I trim. 2016; % su valore aggiunto a prezzi correnti 2014; Italia comprende territori non specificati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere)
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* Divisioni con % addetti di imprese <50 addetti su totale addetti di divisione>=60% nel 2014 in Italia, Ateco 2007

 

 

Le prime 30 posizioni delle province italiane per esposizione dei comparti di MPI* verso la Federazione Russa

(Export cumulato II trim. 2015-I trim. 2016; % su valore aggiunto a prezzi correnti 2014; Italia comprende territori non specificati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere)

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* Divisioni con % addetti di imprese <50 addetti su totale addetti di divisione>=60% nel 2014 in Italia, Ateco 2007
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