20 Settembre 2016, h. 06:39

FISCO – Studi di settore, e non solo. Confartigianato a confronto con il Viceministro dell’Economia sulle prossime mosse fiscali del Governo

incontro-caseroIl Governo sta preparando la legge di bilancio 2017 e il fisco è tra i piatti forti della manovra. Sulle misure che riguardano artigiani e piccole imprese, il 15 settembre Confartigianato si è confrontata con il Viceministro dell’Economia e Finanze, Luigi Casero, intervenuto alla riunione del Comitato Ristretto Tributario della Confederazione.
Il Presidente Domenico Massimino, delegato alle Politiche fiscali, ha ribadito all’esponente di Governo gli interventi necessari per un fisco più semplice e più leggero: “Abbiamo presentato un pacchetto di richieste che vanno nella direzione della semplificazione e dell’equità tra piccole e grande imprese. Per le nostre aziende è prioritaria l’imposta sul reddito d’impresa proprio per realizzare equità fiscale tra piccola e grande impresa. I nostri dati dimostrano infatti che i piccoli imprenditori sono quelli che, in termini percentuali, subiscono una tassazione maggiore. Quindi noi chiediamo un’imposta fissa come per le società di capitale che consenta all’imprenditore di reinvestire parte del reddito che non recupera per le propria esigenze personali e che quindi può generare un incremento di liquidità all’interno dell’impresa per falra crescere. Quanto agli studi di settore, da anni noi stiamo chiedendo che divengano elemento di compliance e oggi la modifica proposta dal Governo va in questa direzione”.
Le indicazioni del Presidente Massimino hanno incassato la disponibilità del Viceministro Casero. “Per le piccole imprese – ha detto – noi tendiamo ad affrontare quei temi che l’anno scorso non siamo riusciti a portare a termine per problemi di disponibilità economiche: regime di cassa e Iri, un’imposta fissa sulle imprese individuali uguale a quella per le società di capitale. Sono due temi di cui siamo convinti e che dovrebbero essere inseriti nella legge di bilancio, e può essere un grande passo avanti. In più, una revisione complessiva degli studi di settore che passano da strumento di accertamento ad elemento di compliance a disposizione del contribuente per favorire il rapporto con il fisco. Su queste linee di intervento c’è la volontà di trovare un’ipotesi condivisa”.
Tra le altre misure sollecitate da Confartigianato vi sono la deducibilità totale dell’Imu sui capannoni, l’unificazione del pagamento di Imu e Tasi, l’aumento della franchigia Irap e la neutralità fiscale sul passaggio di proprietà dell’azienda a titolo oneroso per favorire la continuità del patrimonio imprenditoriale.

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