18 Luglio 2016, h. 13:44
FORMAZIONE – Governo e parti sociali fanno il punto sulla via italiana al sistema duale
Riflettori puntati sulla formazione al lavoro per i giovani. Li ha accesi l’Isfol che il 14 luglio, a Roma, ha presentato i rapporti annuali su apprendistato e istruzione e formazione professionale. I risultati mostrano un calo dell’8% degli apprendisti tra il 2014 e il 2015. Nel frattempo più di un quarto dei giovani tra 15 e 29 anni non studiano, né lavorano. Tutti segnali che confermano le preoccupazioni per il futuro dei nostri ragazzi e la necessità di trovare strade efficaci per accompagnarli nel mondo del lavoro.
Come quella ‘via italiana al sistema duale’ che il Governo sta sperimentando con le novità del Jobs Act in materia di apprendistato e sul fronte dell’alternanza scuola-lavoro. Sui dati dell’Isfol si sono confrontati esponenti dell’Esecutivo, delle regioni e delle parti sociali. A rappresentare le imprese, Giorgio Merletti, Presidente di Confartigianato, secondo il quale serve una marcia in più da parte di tutti per offrire alle nuove generazioni un futuro di lavoro. “Bisognava fare uno sforzo più grande per far passare l’educazione duale, la cultura duale. Perchè sapere e saper fare devono incontrarsi e ancor più positivamente nel mondo dell’artigianato e delle piccole imprese. Gli unici che ci devono guadagnare da tutte queste iniziative sono i giovani, che sono il futuro nostro, delle nostre aziende, delle nostre famiglie e soprattutto del nostro Paese”.
Di uno sforzo comune tra sigle delle imprese e sindacati in nome dell’occupazione giovanile ha parlato anche Gigi Petteni, segretario confederale della Cisl. “In questi giorni – ha detto – abbiamo aperto un confronto con le rappresentanze dell’artigianato e ce la metteremo tutta per essere innovativi negli accordi che faremo, perché anche attraverso le intese tra le parti sociali dobbiamo costruire le condizioni per vincere questa sfida, per i lavoratori, per le imprese, per il Paese”.
Davide Faraone, Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, ha difeso la sperimentazione lanciata dal Governo per l’alternanza scuola-lavoro. “Quest’anno – ha sottolineato il rappresentante dell’Esecutivo – abbiamo sperimentato per la prima volta nella storia del Paese un percorso di alternanza scuola-lavoro obbligatoria per tutti gli istituti, tecnici, scientifici, classici. E’ una bellissima sperimentazione con numerose iniziative che quest’anno hanno impegnato oltre 500.000 ragazzi ma che già nel prossimo anno diventeranno 1 milione tra le terze e le quarte classi. La scuola è spinta a relazionarsi sempre più con imprese e luoghi della cultura e credo che questa relazione si strutturerà sempre più e rafforzerà anche strumenti di rapporto di lavoro come l’apprendistato che sono figli di questa relazione fra scuola, formazione, impresa”.
Da parte sua, il Sottosegretario al Ministero del Lavoro, Luigi Bobba, ha sottolineato l’importanza della funzione formativa dell’artigianato e l’impegno a rimuovere gli ostacoli denunciati dagli imprenditori. “E’ essenziale il ruolo delle aziende e delle Confederazioni, in particolare quelle artigiane, perché sappiamo bene che l’occupazione in Italia non è nelle grandi aziende, ma i grandi numeri li fanno le piccole imprese. Credo ci siano tutte le condizioni perché le imprese possano fare al meglio. Se ci sono problemi, però, si può sempre cambiare, non ci sono dogmi della fede. Vogliamo che questa sperimentazione non sia una tantum, ma che il sistema duale diventi elemento ordinario dell’offerta formativa e dei percorsi professionali per i giovani nelle nostre aziende”.
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