16 Giugno 2016, h. 11:40

STUDI – Con Brexit perdita di export di MPI per 727 milioni di euro. Con la vittoria dei “leave” l’Ue ‘a 28 meno 1’ perde 2.761 miliardi di euro di PIL e tra 4 anni viene sorpassata dalla Cina

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Manca solo una settimana al remain or leave” del prossimo 23 giugno, il referendum con cui i cittadini del Regno Unito voteranno per la partecipazione del Regno Unito all’Unione europea.

Il Regno Unito è la seconda economia dell’Ue a 28 con un Prodotto interno lordo che nel 2016 vale 2.761 miliardi di euro, il 16,8% dell’intera Unione e il 3,7% del PIL mondiale.

Oggi l’Unione europea a 28 vale il 22,3% del PIL mondiale ed è la seconda potenza economica mondiale dopo gli Usa (25,1%) e davanti alla Cina (15,4%) e al Giappone (6,0%); tra una settimana, con la vittoria dei “leave l’uscita del Regno Unito farebbe scendere la quota dell’Ue ‘a 28 meno 1’ al 18,5% del PIL  mondiale e – considerando le più recenti previsioni di aprile del Fondo Monetario Internazionale – la combinazione tra Brexit e il tasso di crescita porterebbe nel 2020 l’Unione ‘a 28 meno 1’ ad essere sorpassata dalla Cina.

Con la Brexit si sposterebbe il baricentro del made in Italy. Attualmente le esportazioni italiane sono per la maggioranza (54,7%) destinate nei 28 Paesi dell’Ue; con la vittoria dei “leave” diverrebbe maggioritaria la quota di made in Italy destinata ai Paesi extra Ue: all’attuale 45,3% si sommerebbe il 5,5% del Regno Unito per arrivare al 50,8%.

Negli ultimi dodici mesi (aprile 2015-marzo 2016) esportiamo nel Regno Unito beni e servizi per 22.579 milioni di euro. L’Italia rappresenta il settimo fornitore del Regno Unito e nel 2015 rappresenta il 3,8% degli acquisti inglesi dall’estero.

Sempre negli ultimi dodici mesi le esportazioni manifatturiere nei settori a più alta concentrazione di MPI verso il Regno Unito sono pari a 7.538 milioni di euro, rappresentano il 33,4% dell’export complessivo verso il Paese ed incidono per lo 0,52% del valore aggiunto italiano.

Il settore di MPI con maggiori vendite nel Regno Unito è l’Alimentare con 1.972 milioni di euro, seguito da Abbigliamento con 1.381 milioni, Pelle       con 1.051 milioni, Mobili con 939 milioni, Prodotti metallo con 894 milioni, Altre manifatturiere con 769 milioni, Tessile con 424 milioni e Legno con 106 milioni.

Sulla base delle valutazioni dell’Ocse (2016), che individuano l’impatto della Brexit sulla domanda di importazioni pari al 9,4% per i beni intermedi e al 9,7% per i beni di consumo, si stima che la  vittoria dei “leave del prossimo 23 giugno determini 727 milioni di euro di minori esportazioni italiane nei settori a maggiore concentrazione di Micro e Piccola Impresa.

L’analisi per territorio mostra che la regione con la maggiore esposizione nei settori di MPI sul mercato del Regno Unito – valutata come incidenza percentuale delle esportazioni manifatturiere dei settori a più alta concentrazione di MPI sul valore aggiunto del territorio – è il Friuli-Venezia Giulia con l’1,22%, media nazionale dello 0,52%, seguito dal Veneto con l’1,12%, dalla Toscana con lo 0,96% e dall’Emilia-Romagna con lo 0,94%.

Le prime dieci province per esposizione sono Belluno con l’export di MPI sul valore aggiunto regionale pari al 3,93%, seguita da Pordenone con il 2,64%, Gorizia con il 2,58%, Reggio Emilia con il 2,41%, Piacenza con il 2,35%, Prato con il 2,19%, Treviso con il 2,01%, Vercelli con l’1,78%, Vicenza con l’1,71% e Salerno con l’1,70%.

Le tavole con export di MPI nel Regno Unito e l’esposizione per regione e provincia nell’appendice

“Esposizione sul mercato del Regno Unito per export di MPI”. Clicca qui per scaricarla.

 

 

 

Import del Regno Unito: i primi 15 fornitori

(Anno 2015 – % sul totale import UK – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)
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Export nei comparti di MPI* nel Regno Unito

(Totale II trim.2015-I trim. 2016, milioni di euro – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat – * divisioni con % addetti di imprese <50 addetti su totale addetti di divisione>=60% nel 2013 in Italia, Ateco 2007)us_16062016_2

 

 

L’esposizione nei comparti di MPI* sul mercato del Regno Unito per  regioni

(Totale II trim.2015-I trim. 2016; % su valore aggiunto a prezzi correnti 2014; Italia comprende territori non specificati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere – * divisioni con % addetti di imprese <50 addetti su totale addetti di divisione>=60% nel 2013 in Italia, Ateco 2007)

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Le prime 30 posizioni delle province italiane per esposizione dei comparti di MPI al Regno Unito

(Totale II trim.2015-I trim. 2016; % su valore aggiunto a prezzi correnti 2014; Italia comprende territori non specificati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere – * divisioni con % addetti di imprese <50 addetti su totale addetti di divisione>=60% nel 2013 in Italia, Ateco 2007)

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 Brexit: nel 2020 Cina supera l’Ue ‘a 28-1’

(Anni 2016-2020; PIL a prezzi correnti in miliardi di dollari – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Fmi)

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