13 Aprile 2016, h. 14:26
STUDI – Da attività informali di ricerca e sviluppo in MPI innovatrici il 19,1% dei costi aziendali. Incentivi a R&S per 1,4 miliardi € nel triennio 2015-17 per colmare lo spread brevettuale del 34,7% con l’UE
La competitività delle imprese e la crescita delle produttività vanno sostenuti da politiche che favoriscono l’innovazione, anche nelle piccole imprese, consentendole di mantenere performance nella propensione ad innovare migliori dei competitor europei.
La Legge di stabilità 2015 ha supportato gli strumenti del Patent box e del credito d’imposta per Ricerca e sviluppo con 1.376 milioni di euro nel triennio 2015-2017, per l’80% per il credito di imposta e per il 20% per Patent box. Le opportunità offerte da questi strumenti alle piccole imprese sono state esaminate stamane nel corso del webinar su patent box e del credito di imposta per ricerca e sviluppo con 42 sedi collegate ed oltre 250 fiscalisti ed esperti di innovazione.
Il Patent Box consiste in una detassazione della quota del reddito derivante dall’utilizzo di opere dell’ingegno, da brevetti industriali, da marchi d’impresa, da disegni e modelli, nonché da processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.
Su 4.498 domande di adesione al Patent box, 1.380 pari al 30,7% arriva da micro e piccole imprese con meno di 5 milioni di euro di fatturato; per quanto riguarda i beni agevolabili poco meno di 1 caso su 4 (22%) riguarda il know how, attività molto diffusa nelle micro e piccole imprese.
Le politiche di sostegno alla ricerca sono necessarie per contribuire a chiudere lo spread brevettuale del 34,7% che l’Italia presenta rispetto alla media Ue, con 74 brevetti per milione di abitanti contro i 113 dell’Ue a 28, con differenziazioni ampie sul territorio: la maggiore intensità brevettuale la troviamo in Emilia Romagna, seguita da Friuli Venezia Giulia, Lombardia e P.A. di Bolzano mentre il Mezzogiorno appare in ritardo.
Il minore utilizzo di brevetti in Italia è determinato anche dalle maggiori difficoltà di protezione date una giustizia civile meno efficiente: in Italia per la risoluzione giudiziaria di una disputa commerciale servono 1.120 giorni più del doppio dei 543 giorni della media della media Ue a 28.
Favorire la ricerca determina più innovazione e, di conseguenza, maggiore domanda di lavoro: il 30,1% delle imprese che sviluppano nuovi prodotti/servizi assumono, propensione doppia del 14,4% delle imprese che non innovano.
Nel perimetro dei soggetti potenzialmente interessati agli incentivi per R&S ricadono 53.610 imprese innovatrici tra 3 e 20 addetti operanti in Manifatturiero e nell’ICT. A fronte di rilevazioni ufficiali che individuano, sulla base di “segnali” formali, di carattere amministrativo, in 1.178 milioni di euro la spesa in R&S delle piccole imprese fino a 50 addetti, nelle MPI fino a 20 addetti che innovano viene svolta una attività, in gran parte informale, pari al 19,1% dei costi aziendali: la stima di questi investimenti vale 3 volte la spesa statistica ufficiale in R&S.
Solo il 15,6% delle spese finalizzate all’innovazione compare in uno specifico capitolo del bilancio dedicato alla ricerca, mentre l’84,4% delle spese sono distribuite in differenti voci di bilancio (acquisti materie prime, personale, investimenti, consulenze, ecc.). Infine da segnalare le relazioni con Università e centri di ricerca tenute da 25.781 imprese tra 3 e 20 addetti, il 2,7% del totale, di cui il 67% opera nei Servizi.
Tutti i dati nel report “Innovazione e ricerca nelle micro e piccole imprese. Alcuni elementi di valutazione” presentato stamane nel corso del webinar. Clicca qui per scaricarlo
Brevetti per Paesi UE
(Anno 2011– brevetti per milione di abitanti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)
Brevetti per regione
(Media quinquennio 2007-2011 – brevetti per milione di abitanti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
Legge di stabilità 2015 su Patent box e credito imposta su ricerca e sviluppo: effetto indebitamento netto
(2015-2017 – milioni di euro (in positivo un peggioramento dell’indebitamento) – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF-RGS)
Beni agevolabili delle domande di adesione al Patent box
(Anno 2015 – % sul totale – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Agenzia delle entrate)
Imprese che nel 2015 prevedono assunzioni secondo le innovazioni realizzate nel 2014, per classe dimensionale
(Quota % sul totale – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Ministero del Lavoro)
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