7 Marzo 2016, h. 16:20
APPALTI – Il Governo dà il via alla riforma degli appalti pubblici
Il Governo l’ha già definita una sorta di rivoluzione. Parliamo del nuovo Codice degli appalti pubblici che il 3 marzo ha ricevuto il primo sì dal Consiglio dei Ministri e dovrà essere licenziato definitivamente entro il 18 aprile. L’intenzione dell’Esecutivo è quella di rendere più semplici, trasparenti e orientate allo sviluppo le attuali regole sui contratti pubblici, vecchie di 10 anni.
Confartigianato è intervenuta in tutte le sedi istituzionali e in ogni fase della costruzione della riforma, che recepisce due direttive europee e si ispira al principio dello Small Business Act, ‘pensare innanzitutto al piccolo’.
Il risultato dell’azione confederazione si legge nel testo del decreto approvato dal Governo che attua la legge delega varata dal Parlamento. Per le piccole imprese, infatti – ha commentato il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – si aprono nuove opportunità per partecipare al mercato degli appalti pubblici. Poche ore prima del via libera del Consiglio dei Ministri, Confartigianato le ha messe in luce ad un Convegno dedicato proprio alle novità del Codice per artigiani e piccoli imprenditori. E ha chiamato a parlarne l’onorevole Raffaella Mariani, relatrice della delega sugli appalti in Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera. “Abbiamo stabilito – ha sottolineato l’on. Mariani – che in questo Codice lo spazio per le piccole e medie imprese sia molto più ampio e che il riferimento alle Pmi e al tessuto economico del nostro Paese sia molto netto e chiaro. Questo sia nel momento di affidamento della gara, richiamando la necessità di suddividere i grandi appalti nel maggior numero possibile di lotti per consentire la partecipazione delle piccole imprese, sia riguardo alla qualificazione delle aziende. Abbiamo anche scritto, in numerosi articoli del codice, un riferimento alla consistenza di questa tipologia di imprese, richiamando la necessità di coinvolgerle in certi pacchetti di gare. Credo sia importante questo richiamo che ci arriva dall’Europa e che il nostro Paese sente come vera esigenza”.
Sull’importanza della riforma per le piccole imprese si è soffermato anche il Professor Gustavo Piga, Ordinario di Economia Politica all’Università Tor Vergata di Roma: “Aiuta ad aprire il terreno degli appalti a nuovi attori e, per le piccole imprese, non soltanto facilita la partecipazione alle gare ma migliora la possibilità di vincerle. A questo proposito, l’Italia ha un enorme ritardo come mostrano le statistiche che certificano un’incredibile discriminazione a danno delle piccole imprese in Europa, ma soprattutto nel nostro Paese. Se pensiamo che gli appalti sono uno strumento di politica industriale, una volta che la piccola impresa lo vince, può usarlo per diventare forte sui mercati privati e all’estero, come succede in tutto il mondo”.
Tra le novità positive ottenute da Confartigianato spicca l’obbligo, da parte della stazione appaltante, del pagamento diretto dei subappaltatori alle microimprese e in caso di inadempimento da parte dell’appaltatore o su richiesta del subappaltatore. Positiva anche la suddivisione in lotti di lavorazione o prestazionali per garantire alle micro e piccole imprese l’effettiva possibilità di partecipare agli appalti. E ancora, viene restituita alle imprese la libertà di scelta del contratto da applicare. Previste, inoltre, misure premiali per i concessionari che coinvolgano le Pmi negli appalti; la possibilità di ricorso generalizzato al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa; l’esclusione del ricorso al solo criterio del massimo ribasso per le gare ad alta intensità di manodopera; la riduzione degli oneri documentali a carico delle imprese.
Ma, ora, la battaglia di Confartigianato continua per superare alcune criticità contenute nel decreto approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri e che adesso deve andare al parere del Consiglio di Stato, della Conferenza Stato Regioni e del Parlamento per tornare, entro il 18 aprile, al sì definitivo del Governo.
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