24 Febbraio 2016, h. 15:16
STUDI – 2015, l’anno del made in Italy negli Usa, anche nei settori di MPI (+18,6%)
Per il made in Italy il 2015 è stato l’anno degli Stati Uniti. Nel corso dell’anno l’export italiano è aumentato del 3,7%, mentre negli Usa ha registrato un boom del 20,9%, arrivando al massimo storico di 35.989 milioni di euro; a fronte di importazioni per 14.194 milioni, il saldo con il mercato statunitense è di 21.794 milioni che rappresenta quasi la metà dell’avanzo record del commercio estero del 2015. La dinamica delle vendite all’estero è stata agevolata dal deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro che, in media nel 2015, è stato del 16,5%.
In valore assoluto la maggiore domanda degli Usa è trainata da macchinari e autoveicoli, ma una più approfondita analisi settoriale evidenzia un ottimo andamento anche del made in Italy nei settori di Micro e Piccola impresa. Sulla base degli ultimi dati disponibili per i primi undici mesi del 2015 l’export nei settori di MPI cresce del 18,6% – migliorando il +7,2% dell’anno precedente – e fa meglio dei Macchinari (+9,5%) e degli altri settori del made in Italy – export al netto di autoveicoli, settori MPI e macchinari – che nel periodo registrano un aumento del 16,1%.
Tra gli altri maggiori mercati si osservano aumenti a doppia cifra delle vendite del made in Italy in Belgio (10,6%), India (10,3%) e Spagna (10,1%); seguono, con performance superiori alla media, Repubblica ceca 8,0%, Regno Unito (+7,3%), Romania (+6,0%) e Polonia (+5,1%).
Crescono meno della media i mercati di Giappone (3,0%), Turchia (2,8%), Paesi Bassi (2,3%), Germania (1,7%), Austria (1,5%), Francia (1,2%) e Svizzera (1,0%).
In territorio negativo la Cina (-0,7%) mentre si consolida la forte caduta del mercato della Russia (-25,2%). Il basso prezzo del petrolio frena la domanda dei Paesi Opec (-1,3%) e dei territori dell’Africa settentrionale (-6,4%).
L’esame del grado di esposizione dei territori italiani verso gli Stati Uniti – basato sul rapporto tra export nei settori a maggior concentrazione di MPI e valore aggiunto – si osserva un valore medio nazionale dello 0,57% che viene superato in sei regioni: il grado di esposizione più elevato si registra in Toscana con l’1,41% del valore aggiunto, seguita dal Veneto con l’1,40%, dall’Umbria con lo 0,86%, dalle Marche con lo 0,85%, dal Friuli-Venezia Giulia e dalla Lombardia entrambe con lo 0,66%.
In 8 province il grado di esposizione relativa ai settori a maggior concentrazione di MPI è più che doppia rispetto alla media (0,57%) e nel dettaglio si tratta di: Belluno con l’11,21%, Arezzo con il 4,28%, Vicenza con il 2,45%, Fermo con il 2,40%, Firenze con il 2,11%, Vercelli con il 2,00%, Treviso con l’1,34% e Grosseto con l’1,23%.
Il grado di esposizione su mercato Usa di tutti i territori italiani nell’Elaborazione Flash “Verso il TTIP. L’export italiano negli Stati Uniti d’America”. Clicca qui per scaricarla.
Dinamica export negli Usa: Autoveicoli, Macchinari, Settori di MPI*
(Gennaio-novembre 2015 – var. % tendenziale – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat – *Divisioni con % addetti di imprese 0-50 addetti su totale addetti di divisione>=60% nel 2012 in Italia, Ateco 2007)
Dinamica export nei principali mercati
(Gennaio-dicembre 2015 – var. % tendenziale – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
Dinamica export negli Usa 2005-2015
(Milioni di euro correnti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
Tasso di cambio euro/dollaro
(Dollari per 1 euro; media mensile gennaio 2014-gennaio 2016 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)
Incidenza export settori a maggior concentrazione di MPI* verso gli Stati Uniti su val. aggiunto nelle regioni
(Anno 2014-% export manifatturiero su valore aggiunto a prezzi correnti del 2013 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere-Istituto Guglielmo Tagliacarne – * Divisioni con % addetti di imprese 0-50 addetti su totale addetti di divisione>=60% nel 2012 in Italia, Ateco 2007)
Incidenza export settori a maggior concentraz. di MPI* verso gli Stati Uniti su val. agg.: le 31 province oltre la media (0,57%)
(Anno 2014-% export manifatturiero su valore aggiunto a prezzi correnti del 2013 – * Divisioni con % addetti di imprese 0-50 addetti su totale addetti di divisione>=60% nel 2012 in Italia, Ateco 2007 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere-Istituto Guglielmo Tagliacarne)
Notizie correlate:
Nessun articolo correlato.