23 Febbraio 2016, h. 14:45
STUDI – I silenziosi micro e piccoli makers italiani fatturano 11,1 volte l’intera industria del calcio in Europa
Sulla base della comparazione del Fondo Monetario Internazionale del PIL del 2016 a prezzi correnti valutato in dollari l’Italia è l’ottava potenza economica nel Mondo e la quarta dell’Unione europea anche grazie ad una articolata struttura imprenditoriale che registra la presenza di 4.297.482 imprese attive, di cui il 99,4% sono micro e piccole imprese con meno di 50 addetti che danno lavoro a 10.707.664 addetti, il 67,6% degli addetti totali delle imprese.
Due terzi degli occupati lavorano in micro e piccole imprese.
In parallelo vi è una quota rilevante di medie e grandi imprese italiane che ha investito all’estero: una nostra recente analisi sulle filiere globali ha evidenziato – sulla base di dati Mediobanca – che il 66% dei ricavi dei maggiori gruppi manifatturieri italiani con organizzazione multinazionale deriva dalle vendite di insediamenti ubicati oltre frontiera.
Due terzi dell’attività di questi grandi gruppi è svolta “estero su estero”.
Le multinazionali manifatturiere a controllo italiano sono arrivate ad occupare negli stabilimenti all’estero 834.259 addetti, pressoché l’equivalente dei 836.373 addetti di tutte le imprese manifatturiere di Emilia-Romagna e Piemonte messe insieme.
La valorizzazione della struttura imprenditoriale esistente nel nostro Paese, imperniata su micro e piccole imprese, si traduce nella generazione di lavoro, crescita e sostenibilità dell’avanzato sistema di welfare di cui dispone la società italiana.
Un originale confronto sottolinea lo spessore economico della struttura imprenditoriale italiana imperniata sulle imprese di piccola dimensione. Mentre i riflettori oggi si riaccendono sul turno di andata degli ottavi di finale di Champions League si osserva come il sistema di Micro e Piccole imprese italiane che produce e compete sui mercati internazionali rappresenta un multiplo dell’importante business del football europeo: nel 2013 le sole Micro e Piccole imprese manifatturiere fino a 20 addetti realizzano un fatturato di 166.051 milioni di euro, che è pari a 11,1 volte il fatturato aggregato di 15,0 miliardi di euro dei 729 squadre di calcio partecipanti alle 54 Top Division europee desumibile dal Report Calcio 2015 di AREL, PwC e FIGC. Ampliando l’analisi al terziario si osserva che le Micro e Piccole imprese fino a 20 addetti che realizzano Software e servizi informatici hanno un fatturato di 14.182 milioni euro, superiore ai 12.628 milioni di ricavi dei 178 club partecipanti alle 10 Top League europee. Le MPI fino a 20 addetti del settore delle bevande – tra cui distillerie e birrifici artigianali – generano un fatturato di 3.260 milioni di euro, superiore ai 3.168 milioni di euro del campionato europeo più importante, la Premier League inglese, mentre le MPI del settore della riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa registrano un fatturato di 1.814 milioni, superiore ai 1.770 milioni della Serie A in Italia.
Il nostro report “Territori 2015” propone il quadro della struttura imprenditoriale e il peso delle Micro e Piccole imprese nelle regioni e province italiane. Clicca qui per scaricarlo
La struttura imprenditoriale in Italia per classe dimensionale
(Anno 2013 – imprese attive – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
Ricavi totali delle 10 Top League europea
(Anno 2013 – mln € di ricavi dei 178 club partecipanti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati FIGC)
MPI <20 addetti Software e informatica vs 10 Top League europea
(Anno 2013 – fatturato in mln € – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati FIGC)
Confronto tra fatturato MPI < 20 addetti in alcuni settori e Top League in Inghilterra, Germania, Spagna, Italia e Francia
(Anno 2013 – mln € – divisioni Ateco 2007 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e FIGC)
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