17 Febbraio 2016, h. 15:16

STUDI – Il 26,6% del made in Italy in Paesi che hanno adottato restrizioni all’accordo di Schengen

Mentre in questi giorni le istituzioni europee discutono le politiche per i migranti in relazione ai flussi di profughi che provengono dall’ area del conflitto siriano e sono diretti verso i Paesi dell’Unione europea, va osservato che il ripristino dei confini e dei controlli doganali potrebbe influire pesantemente sul commercio internazionale e sulla crescita economica dell’intera Unione.

Anche il commercio estero del nostro Paese verrebbe condizionato in modo rilevante: negli ultimi dodici mesi più della metà (51,3%, pari a 203.254 milioni di euro) delle vendite del made in Italy manifatturiero sono fatte verso i 25 Paesi europei appartenenti all’area Schengen, di cui 21 dell’Unione europea. Dopo le difficoltà di ieri alle dogane austriache va evidenziato che poco più di un quarto dell’export manifatturiero (26,6% pari a 105.187 milioni di euro nei dodici mesi tra dicembre 2014 e novembre 2015) viene indirizzato verso i 6 Paesi che hanno introdotto deroghe temporanee agli accordi di Schengen, quali Austria appunto, Danimarca, Francia, Germania, Norvegia e Svezia.

Una rapida ricognizione dei dati sul mercato del lavoro evidenzia che la quota di occupati stranieri nei Paesi europei che aderiscono all’accordo di Schengen è pari al 7,7% dell’occupazione, in linea con l’incidenza del 7,8% registrata nei Paesi dell’Ue a 28 che non fanno parte dello spazio Schengen; in particolare si registra una maggiore differenza per la quota di stranieri extra Ue che nei Paesi Schengen è pari al 4,1% del totale occupati, al di sopra del 2,9% registrato nei Paesi dell’Ue a 28 che non fanno parte dello spazio Schengen*.

Dal confronto tra le cinque maggiori economie europee per numero di occupati (Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna), si osserva che l’Italia è al primo posto per la quota di occupati extracomunitari, pari al 7,1% del totale, seguita dalla Spagna con il 6,7%, dalla Germania con il 4,7%, dal Regno Unito con il 3,9% e dalla Francia con il 3,2%. Si segnala che la quota di occupati extracomunitari in Italia è quasi doppia rispetto al 3,8% della media dei 28 Paesi dell’Unione Europea.

Nell’ultimo anno (III trimestre 2015 su III trimestre 2014) la dinamica dell’occupazione straniera proveniente dai Paesi extra Ue indica un aumento del 3,0% nei Paesi Schengen – superiore alla crescita dell’1,0% del totale occupati -, mentre si registra una diminuzione dello 0,8% nei Paesi europei non aderenti all’accordo Schengen. Nel dettaglio dei cinque principali Paesi dell’Ue a 28 si registra in Francia la più ampia crescita (+9,0%) degli occupati stranieri extra Ue, seguita dalla Spagna (+7,9%) – superiori all’aumento del 2,2% nella media dell’Ue a 28 -, mentre si osservano cali in Germania (-0,3%), in Italia (-0,5%) e nel Regno Unito (-1,5%).

Una analisi sulla dinamica dell’occupazione femminile nei Paesi Schengen è stata svolta nel rapporto “All’alba della ripresa – 12° Osservatorio Confartigianato Donne Impresa sull’Imprenditoria Femminile Artigiana in Italia”. Clicca qui per scaricarlo.

*Aderiscono all’accordo Schengen 26 Paesi, di cui 22 Stati dell’Unione Europea (Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Svezia e Ungheria) a cui si aggiungono 4 paesi fuori dall’Ue (Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein). La Bulgaria, la Croazia, Cipro, l’Irlanda, la Romania e il Regno Unito sono i 6 Stati membri dell’Ue che non fanno parte dello spazio Schengen.

 

Made in Italy manifatturiero per raggruppamento dei Paesi

(Valori delle esportazioni in milioni di euro cumulati e % su export verso il Mondo – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

us_17022016

Made in Italy manifatturiero verso i 25 Paesi europei appartenenti all’area Schengen

(Dicembre 2014-novembre 2015. Valori cumulati in milioni di euro delle esportazioni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)

us_1702016_2

Dinamica nell’ultimo anno degli occupati per cittadinanza nei Paesi Schengen e nei Paesi europei fuori Schengen

(Var.% III trim. 2015 su III trim. 2014. 15-64 anni. Tra i Paesi Schengen 22 Paesi Ue a 28 + Islanda, Norvegia e Svizzera – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

us_17022016_3

Incidenza degli occupati stranieri extra Ue nei principali Paesi Ue a 28

(III trimestre 2015. % su totale occupati 15-64 anni. Tra i Paesi Schengen 22 Paesi Ue a 28 + Islanda, Norvegia e Svizzera – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)

us_17022016_3

Incidenze degli occupati per cittadinanza nei principali Paesi Ue

(III trim. 2015. Val. in migliaia; incidenze % su tot. occupati 15-64 anni. Tra i Paesi Schengen 22 Paesi Ue a 28 + Islanda, Norvegia e Svizzera – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat) us_17022016_4
rss