16 Febbraio 2016, h. 14:35
STUDI – Nel 2015 sale a 45,2 miliardi di euro il surplus del commercio estero, ai massimi dal 1996. Italia al 3° posto tra 28 Paesi Ue
I dati pubblicati stamane dall’Istat segnano a dicembre del 2015 una flessione sia dell’export (-2,2%) sia dell’import (-3,5%) rispetto al mese precedente mentre si osserva un incremento tendenziale del 3,0% delle esportazioni e del 2,6% delle importazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel totale del 2015 crescono sia le esportazioni (+3,7%) sia le importazioni (+3,3%), con una espansione dell’export distribuita equamente tra paesi Ue (+3,8%) e paesi extra Ue (+3,6%); in volume l’export sale dell’1,9% mentre l’import cresce del 7,1%.
Nei dodici mesi del 2015 le vendite del made in Italy ammontano a 413.761 milioni di euro a fronte di importazioni per 368.573 milioni, determinando un saldo positivo di 45.188 milioni, pari al 2,8% del Pil, in miglioramento di 3.256 milioni rispetto ai 41.932 milioni (2,6% del Pil) registrati nel 2014. La variazione del saldo nel 2015 è stata determinata dal forte contenimento (-9.966 milioni rispetto all’anno precedente) della bolletta energetica che scende a 33.558 milioni di euro (2,1% del Pil), mentre la fase di ripresa ha incrementato la domanda per importazioni non energetiche. In questa prospettiva si evidenzia che – pur registrando una riduzione di 3.169 milioni – rimane ancora elevato il saldo dei beni strumentali, pari a 49.761 milioni (3,0% del Pil) mentre il saldo dei beni di consumo registra una riduzione di 536 milioni scendendo a 23.904 milioni (1,5% del Pil) e il saldo dei prodotti intermedi cala di 3.006 milioni riducendosi a 5.080 milioni (0,3% del Pil).
Nel confronto europeo si evidenzia che l’Italia rappresenta il 28,8% dell’avanzo di 157.012 milioni di euro dei 28 Paesi dell’Ue. Il surplus italiano è il terzo più elevato tra i 28 Paesi dell’Unione; l’attivo più consistente è quello della Germania, pari a 251.865 milioni di euro, seguita dall’Olanda con 55.350 milioni; il saldo dell’Italia sopravanza quello dell’Irlanda, pari a 44.257 milioni, e quello del Belgio, pari a 20.632 milioni. Focalizzando l’attenzione sui due Paesi Ue con il maggiore avanzo si osserva che nel 2015 la Germania aumenta la differenza tra export ed import per 35.406 milioni di euro, che arriva all’8,3% del Pil; l’Olanda, pur riducendo nel 2015 il saldo del commercio estero di 7.300 milioni di euro, presenta un peso dell’avanzo sul Pil ancora molto elevato e pari all’8,1%.
Per Germania e Olanda il saldo del commercio estero molto elevato rappresenta uno squilibrio macroeconomico, come evidenziato nelle valutazioni di Eurostat che corredano la Relazione 2016 sul meccanismo di allerta per prevenire e correggere gli squilibri macroeconomici pubblicata il 26 novembre dalla Commissione europea: nel dettaglio nel 2014 la Germania presenta un saldo di parte corrente della bilancia dei pagamenti pari al 6,8% del Pil, quasi un punto superiore al limite massimo del 6% e per l’Olanda addirittura del 10,9% del Pil, la più alta nell’Unione. La Germania ha visto continuamente incrementare il saldo del conto corrente che, nell’arco di dieci anni, pressoché raddoppia passando dal 3,5% del 2005 al 6,8% del 2014; la Germania viola il limite del 6% ormai da tre anni e, con molta probabilità, nel 2015 lo violerà per il quarto anno consecutivo. L’Olanda rimane la nazione europea in condizioni di maggiore squilibrio, con un saldo del conto corrente pari al 10,9% del Pil, aumentata di quattro punti rispetto al 6,9% del 2005, al di sopra del limite del 6% negli ultimi quattro anni.
Saldo commercio estero dell’Italia
(1991-2015 – % del Pil- Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
Variazione tra 2014 e 2015 del saldo del commercio estero per tipologia di beni in Italia
(Variazione assoluta 2014-2015 in milioni di euro – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
Saldo del commercio estero per i Paesi dell’Ue a 28
(Anno 2015 – valori in miliardi di euro della differenza tra export e import – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)
Saldo di parte corrente della bilancia dei pagamenti dal 2005 al 2014 per Olanda, Germania e Italia
(% del Pil – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)
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