19 Gennaio 2016, h. 13:06
Al via il nuovo sistema formativo duale. Imprese protagoniste con apprendistato e alternanza scuola-lavoro
Giovani alle prese con lo spettro della disoccupazione, imprenditori che non riescono a trovare manodopera qualificata. E, in mezzo, la scuola che non riesce a preparare i ragazzi all’ingresso nel mondo del lavoro. La spinta per unire questi tre mondi oggi troppo distanti è arrivata il 13 gennaio. Al Ministero del Lavoro, il Sottosegretario Lugi Bobba e gli assessori regionali alla formazione hanno firmato i protocolli d’intesa che, in base alle norme del Jobs Act, danno il via a due anni di sperimentazione del sistema formativo duale.
In pratica, per circa 60 mila giovani studenti si aprono le porte delle aziende: per una parte di loro l’apprendimento avverrà con un contratto di apprendistato di primo livello, mentre per gli altri con l’alternanza scuola-lavoro “rafforzata” di 400 ore annue a partire dal secondo anno del percorso di istruzione e formazione professionale.
Con apprendistato formativo e alternanza “rafforzata” si potranno conseguire qualifica e diploma professionali, diploma di istruzione secondaria superiore, titoli di laurea triennale o magistrale, master e dottorato.
Il Ministero punta così a creare maggiori occasioni di lavoro per i giovani, ma promette anche maggiore convenienza per le aziende che diventano protagoniste della formazione. Il Sottosegretario Bobba ha risposto così alle preoccupazioni espresse da Confartigianato sul rischio di nuovi costi e adempimenti a carico degli imprenditori. “Abbiamo discusso con il mondo delle imprese e con Confartigianato per rimuovere tutti gli ostacoli, sia in termini di costi sia per attribuire all’agenzia formativa la responsabilità principale della gestione del percorso formativo che deve portare al conseguimento di un titolo per il giovane. Le aziende – ha aggiunto Bobba – hanno la responsabilità di mettere a disposizione un tutor per la formazione aziendale. E, a questo proposito, proprio per contenere i costi delle imprese, stiamo pensando di creare un incentivo simile a quello del Progetto ‘Botteghe di mestiere’ gestito da Italia Lavoro, nel quale una parte dell’onere del tutor è a carico delle risorse pubbliche”.
Nel dettaglio, le imprese che assumeranno in apprendistato formativo e quelle che ospiteranno studenti in alternanza ‘rafforzata’ godranno di minori costi per l’apprendista e di incentivi per abbattere gli oneri derivanti dall’impiego di tutor aziendali. Per l’apprendistato formativo si prevede un azzeramento della retribuzione per la formazione in aula, una diminuzione della remunerazione degli apprendisti al 10% della retribuzione per la formazione svolta in azienda, l’abolizione del contributo previsto a carico dei datori di lavoro in caso di licenziamento dell’apprendista, lo sgravio dal pagamento dei contributi per l’ASPI rivolto alle imprese artigiane, la cancellazione della contribuzione dello 0.30% per la formazione continua. Infine, per le imprese con più di 9 dipendenti, viene dimezzata al 5% l’aliquota di contribuzione”.
Per la sperimentazione del sistema duale, il Governo ha stanziato ulteriori 87 milioni di euro – sia per il 2015 che per il 2016 – in aggiunta ai 189 milioni già previsti per l’istruzione e formazione professionale. Queste risorse verranno ripartite tra le Regioni e le Province Autonome sulla base del numero di studenti annualmente iscritti ai percorsi di istruzione e formazione professionale e del numero complessivo di studenti qualificati e diplomati.
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