10 Dicembre 2015, h. 11:49
Fedart Fidi: in calo i finanziamenti garantiti dai Confidi
Creare una alleanza tra tutti i soggetti, pubblici e privati, per ottimizzare gli interventi ed efficientare l’impiego delle risorse destinate al sostegno dell’accesso al credito delle piccole e micro imprese italiane. Rilanciare il contributo dei Confidi valorizzandone il ruolo di partner per imprese, istituzioni e banche. Questo il messaggio che arriva da Fedart Fidi, la Federazione Nazionale Unitaria dei Confidi dell’artigianato, promossa da Confartigianato, Cna e Casartigiani, che il 9 dicembre ha presentato a Roma la 19° edizione della ricerca sullo stato del credito a PMI e artigiani in Italia.
Lo studio di Fedart Fidi, attraverso i dati consolidati al 31 dicembre 2014 e una prima analisi congiunturale al 30 giugno 2015, illustra i numeri più recenti sullo stato del credito in Italia, visto dallo specifico punto di vista del rilascio delle garanzie. Il forte credit crunch sulle PMI trova conferma nella riduzione dei finanziamenti garantiti dai Confidi italiani, che nel 2014 con 38,6 miliardi di euro, è tornato ai livelli pre-crisi. Diventa pertanto fondamentale condividere alcune riflessioni e proposte sulle strategie per superare le criticità nell’accesso al credito che colpiscono il Paese e rilanciare i Confidi come partner delle imprese. Il trend di contrazione si registra anche nel sistema artigiano: nell’anno i Confidi Fedart hanno garantito 4,6 miliardi di euro (5,2 miliardi nel 2013) di nuovi finanziamenti, raggiungendo uno stock di 12 miliardi di euro (13,2 nel 2013). Mettendo questi valori in relazione con l’andamento positivo delle imprese associate, che raggiungono le 742 mila unità, si mantiene inalterata la fiducia nel ruolo di queste strutture. Ciò è certamente favorito dall’aggiuntività e dalla prossimità, in termini di servizi e consulenza, che i Confidi assicurano loro, come testimonia la dimensione tendenzialmente regionale delle strutture e le oltre 1.300 sedi territoriali.
Il capitale sociale e il patrimonio netto sono in lieve crescita rispetto al 2013. Il primo, formato dagli apporti delle imprese associate, si attesta a 505 milioni di euro, mentre il secondo, in cui confluiscono tra l’altro i contributi dei soggetti pubblici, raggiunge gli 864 milioni di euro.
La Federazione associa 125 Confidi, a testimonianza di come il processo di razionalizzazione del sistema si sia in parte arrestato. Una riflessione in questa direzione appare dunque di grande utilità sul piano sia normativo in relazione all’iscrizione nel nuovo Albo degli intermediari finanziari, sia di mercato per garantire un servizio professionalmente adeguato alle esigenze delle PMI associate.
L’analisi dei bilanci dei Confidi intermediari finanziari evidenzia come la dinamica tra costi e ricavi consentirebbe alle strutture di raggiungere l’equilibrio. La vera criticità è rappresentata da un livello di sofferenze eccessivamente elevato, causato dal rilevante supporto offerto alle PMI in questa lunga fase di crisi, che porta il sistema a registrare una perdita anche quest’anno, comunque in diminuzione rispetto all’anno precedente.
I Confidi risultano ancora “credibili” nei confronti delle banche, grazie a un coefficiente di solvibilità pari al 14,6%, a una quota di garanzia in crescita e a un tasso lordo di sofferenza notevolmente inferiore a quello delle imprese artigiane (13,8% contro il 18,8%).
Un appuntamento, quello della presentazione dei dati, molto atteso da imprenditori, sistema delle garanzie, istituzioni politiche ed economiche e sistema creditizio.
Il Presidente di Fedart Fidi, Adelio Giorgio Ferrari, ha sottolineato che “la proposta del sistema Fedart Fidi consiste nell’estendere la logica della sinergia, già in parte presente in ambito territoriale, a tutti i livelli della filiera della garanzia. Solo dall’integrazione e dal coordinamento tra tutti i soggetti è possibile far riprendere il credito alle PMI. A questo dovrebbe affiancarsi una riforma nel funzionamento del Fondo Centrale di Garanzia che, andando in quella direzione, ottimizzi il funzionamento della misura stessa e l’impiego delle risorse pubbliche”. Il direttore della Federazione, Leonardo Nafissi, ha ribadito come “il sistema dei Confidi abbia mantenuto immutato il ruolo di partner delle PMI, delle Istituzioni pubbliche e delle banche, fornendo risposte fondamentali alle imprese in questa lunga fase di crisi. È d’altra parte necessario proseguire nella direzione dell’autoriforma e della razionalizzazione del sistema, per conseguire ulteriore efficienza. È parimenti necessario definire trasparenti regole di mercato e appropriati assetti normativi che non possono più attendere, nell’interesse delle imprese”. I lavori sono stati aperti da Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio Roma, cui è seguita la relazione introduttiva di Adelio Ferrari, presidente di Fedart Fidi. I numeri del rapporto sul credito sono stati illustrati da Leonardo Nafissi, direttore di Fedart Fidi. Sono seguite le relazioni dei rappresentanti di Banca d’Italia e Ministero dello Sviluppo Economico, due fondamentali referenti dei Confidi, e un confronto tra tutti gli stakeholder sul tema dei Confidi nell’ambito delle politiche territoriali.
Fedart Fidi è la federazione di rappresentanza del maggiore sistema di garanzia al credito in Italia e in Europa, quasi l’unico al mondo in quanto fondato sul sostegno reciproco tra gli imprenditori. La Federazione associa circa 125 Confidi e gli ultimi dati censiti attestano come gli stessi abbiano garantito un volume complessivo di finanziamenti per quasi 13 miliardi di euro, rilasciando garanzie per circa 5 miliardi di euro a favore di oltre 700.000 piccole e micro imprese.
www.fedartfidi.it
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