3 Novembre 2015, h. 14:05
Sulle passerelle di Pechino trionfano i talenti della moda artigiana made in Italy
La moda artigiana made in Italy trionfa in Cina. Un successo targato Confartigianato che dal 25 ottobre al 2 novembre ha dominato le passerelle della ‘China Fashion Week’ di Pechino con gli abiti dei sarti e degli stilisti italiani. La presenza di Confartigianato nella capitale cinese segna il ritorno del nostro Paese, dopo 7 anni di assenza, ad una della manifestazioni più importanti della moda internazionale. Una sfida vinta in nome del progetto ‘Su Misura Italia’, organizzato dalla Confederazione con il supporto di Ice Agenzia, per imporre sul mercato asiatico la qualità e la creatività del nostro artigianato, puntando sulle nuove leve della moda.
Anima del progetto Giuseppe Mazzarella, Presidente di Confartigianato Moda e delegato all’Internazionalizzazione.
Mazzarella ha portato sotto riflettori cinesi gli abiti realizzati dai vincitori del Concorso ‘Imbastire un sogno. Cucire un’idea’ promosso da Confartigianato Moda per far emergere i giovani talenti artigiani.
9 delle 15 creazioni premiate a Milano lo scorso 24 settembre sono state protagoniste della sfilata svoltasi il 27 ottobre a Pechino insieme con i capi di selezionate sartorie artigiane italiane: Lia Panichi, Le Femme, Federica Bellesi, Sartoria Sanmarco-Confezioni Trea, FVF Fashion House, Giovanna Nicolai.
Oltre alla sfilata, Confartigianato ha organizzato incontri b2b con buyers cinesi e il 28 ottobre si è svolta la cerimonia di consegna di abiti confezionati dai sarti italiani Lia Panichi e Carlo Donati ad una famosa giornalista televisiva ed ad un noto architetto cinesi, alla presenza di operatori, giornalisti, opinion leaders.
Il mercato cinese è destinato a diventare il più importante al mondo per la moda italiana. E così il progetto di Confartigianato prevede anche l’apertura presso un grande Mall cinese di uno spazio “Su misura Sarti” per consentire ai clienti di ordinare dalla Cina abiti e calzature su misura che verranno realizzati in Italia dalle nostre imprese di sartoria e calzatura. Un ‘miracolo’ possibile grazie ad un metodo sperimentato e brevettato che prevede la misurazione degli abiti e delle calzature in Cina e la trasmissione dei dati in Italia per l’esecuzione dei capi. Il progetto prevede anche l’organizzazione di corsi di formazione per giovani cinesi per insegnare loro l’arte di prendere le misure e provare i capi d’abbigliamento.
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