29 Novembre 2015, h. 20:42
La Legge di Stabilità approda alla Camera con altre novità per le piccole imprese
La Legge di Stabilità continua il suo viaggio in Parlamento. Il 20 novembre ha ottenuto l’approvazione del Senato e ora è arrivata alla Camera dove, dal 7 all’11 dicembre, verrà esaminata dalla Commissione Bilancio per poi approdare in Aula il 14 dicembre. Intanto Palazzo Madama ha modificato il testo varato dal Governo lo scorso 15 ottobre. E sono spuntate altre novità positive, oltre a quelle già salutate con soddisfazione da Confartigianato nella versione della manovra presentata dall’Esecutivo.
Sul fronte fiscale è stata introdotta un’imposta sostitutiva dell’8% sugli immobili strumentali degli imprenditori individuali. In pratica gli imprenditori potranno optare, entro il 31 maggio 2016, per l’esclusione di questi beni dal patrimonio d’impresa mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva per Irpef e Irap pari, appunto, all’8% della differenza tra il valore nominale del bene e il loro valore fiscale.
Sempre per quanto riguarda i beni strumentali, il maxi ammortamento previsto dal Governo per il loro acquisto, oltre a non produrre effetti sui valori attualmente stabiliti per il calcolo degli studi di settore, viene esteso a macchinari e attrezzature anche circolanti su rotaia necessari per eseguire la manutenzione e la costruzione di linee tramviare e ferroviarie.
Tra le novità approvate dal Senato, arriva poi il Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti con una dotazione di 10 milioni di euro annui per il triennio 2016-2018. Al Fondo potranno accedere le imprese che risultano parti offese in un procedimento penale dalla data del primo gennaio 2016.
E ancora in tema di credito, anche i piccoli fornitori dell’indotto Ilva sono ammessi al Fondo di garanzia per le Pmi. Buone notizie anche per le imprese del settore arredamento con la misura che aumenta da 8 a 16mila euro la detrazione d’imposta per l’acquisto di mobili da parte di giovani copie che comprano la prima casa.
Insomma, un bouquet di novità uscite dal Senato che vanno a rafforzare l’impatto positivo della manovra sulle piccole imprese quantificato da Confartigianato in 3,4 miliardi di euro.
Soltanto per le misure in materia fiscale l’effetto della legge di stabilità, tra tagli, incentivi e sgravi, è di 2 miliardi e mezzo. A questi si aggiungono 908 milioni per quanto previsto in tema di lavoro. Nel dettaglio, 541 milioni arrivano dalla proroga dell’esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato, altri 217 milioni dalla detassazione dei premi di produttività e 150 milioni dall’estensione della cassa integrazione in deroga.
Ma Confartigianato non si accontenta e ora la battaglia si sposta alla Camera.
Perché all’appello mancano ancora alcune misure fortemente sollecitate da Confartigianato. Innanzitutto bisogna togliere l’Imu sui capannoni e poi vanno attuate le misure contenute nella delega fiscale, e finora rimaste lettera morta, che darebbero alle imprese soggette ad IRPEF la possibilità di tassare ad aliquota proporzionale IRES gli utili non prelevati perché reinvestiti in azienda ed ai soggetti in contabilità semplificata la possibilità di pagare le tasse solo dopo l’incasso delle fatture.
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