8 Ottobre 2015, h. 13:29
STUDI – Nei Paesi interessati dalla crisi siriana made in Italy vale 42,9 miliardi di euro
La crisi siriana e la lotta al terrorismo internazionale si sta sviluppando su un complesso scacchiere geopolitico – ben delineato dalla mappa di Limes “Che guerre fanno” – che vede il coinvolgimento di 24 Paesi che includono i 7 paesi dell’Africa Settentrionale che comprendono Algeria, Tunisia, Egitto, Libia, Ceuta e Melilla e Sahara occidentale, i 4 Paesi nell’Africa centro-meridionale – Nigeria, Ciad, Mali e Somalia, 8 Paesi del Medio Oriente che sono Arabia Saudita, Israele, Repubblica islamica dell’Iran, Iraq, Giordania, Siria, Yemen e Territorio palestinese occupato, 2 Paesi dell’Asia centrale che sono Pakistan e Afghanistan e infine 3 Paesi dell’Europa non Ue che sono Turchia e Russia e a cui aggiungiamo anche l’Ucraina, su cui persistono condizioni instabilità con continue violazioni degli accordi di Minsk dello scorso febbraio.
Nei Paesi interessati dalla attuale crisi internazionale di dirige l’11,0% dell’export manifatturiero totale, per un valore cumulato nell’ultimo anno di 42.926 milioni di euro, pari a poco meno di un quarto (24,0%) delle nostre esportazioni extra Ue.
Sul totale dei 24 Paesi in esame le principali aree di destinazione del made in Italy sono i 3 Paesi europei non Ue con il 44,5% del totale, seguiti dai 7 Paesi dell’Africa settentrionale che assorbono 27,7%, gli 8 Paesi del Medio oriente con il 24,3%; quote marginali per i 4 Paesi dell’Africa centro-meridionale (2,5%) e i 2 Paesi dell’Asia centrale (1,0%).
Nel dettaglio i primi dieci mercati sono la Turchia che assorbe export manifatturiero italiano per 9.999 milioni di euro (23,3% del totale dei 24 Paesi interessati), che nell’ultimo anno sorpassa la Russia con 8.146 milioni di euro (19,0%). Seguono Arabia Saudita con 5.077 milioni (11,8%), Algeria con 4.446 milioni (10,4%), Tunisia 2.969 milioni (6,9%), Egitto con 2.794 milioni (6,5%), Israele con 2.361 milioni (5,5%), Libia con 1.670 milioni (3,9%), Repubblica Islamica dell’Iran con 1.264 milioni (2,9%) e Iraq con 1.014 milioni (2,4%).
Nell’ultimo anno si osserva una diminuzione del 4,8% delle esportazioni manifatturiere verso i 24 Paesi in esame. In particolare si osserva il cedimento del mercato russo traina la diminuzione dell’export nei tre Paesi europei (-10,4%), seguito dai Paesi del Nord Africa (-7,0%) e dai 2 Paesi dell’Asia centrale (-1,4%). In controtendenza gli 8 Paesi del Medio oriente (+9,6%) e i 4 Paesi dell’Africa centro-meridionale (+4,0%).
Tra i primi dieci paesi in esame si registrano forti cali dell’export in Libia (-37,7%), Russia (-19,9%), Tunisia e Iraq, (-10,2%); all’opposto registrano una sensibile crescita dell’export l’Iran (26,3%, anche a seguito delle modifiche del regime delle sanzioni), l’Arabia Saudita (16,8%), Israele (10,6%), Egitto (6,9%) e Algeria (6,4%) e la Turchia (5,3%).
Da 10 Paesi produttori di petrolio e gas coinvolti nell’attuale crisi nel Medio oriente proviene il 60,1% delle nostre importazioni di queste due commodities energetiche, del valore di 23.560 milioni di euro; nell’ultimo anno – pur in un contesto caratterizzato dalla riduzione del valore delle importazioni energetiche – questi 11 Paesi hanno incrementato la propria quota sull’import italiano di 1,3 punti percentuali. Nell’ultimo anno l’Italia importa petrolio e gas dai 2 Paesi europei (Russia e Turchia) per un totale di 9.200 milioni di euro (23,5% del totale import energetico del nostro Paese), da 4 Paesi dell’Africa settentrionale (Algeria, Egitto, Libia, Tunisia) per 7.802 milioni (19,9%), da 3 Paesi del Medio Oriente (Arabia Saudita, Iraq e Iran) per 6.000 milioni (15,3%) e dalla Nigeria per 558 milioni (1,4%).
Il made in Italy nei 24 Paesi interessati dalla crisi siriana
(Milioni euro ultimo anno export manifatturiero (luglio 2014-giugno 2015) – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
Dinamica del made in Italy nelle aree interessate dalla crisi siriana e confronto con resto del mondo
(Export manifatturiero – var. % tendenziale luglio 2014-giugno 2015 vs. luglio 2013-giugno 2014 –Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
Il made in Italy nelle aree interessate dalla crisi siriana
(Composizione % export manifatturiero luglio 2014-giugno 2015 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)
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