3 Giugno 2015, h. 13:12

STUDI – A marzo 2015 credito a MPI in calo del 2,5%, peggio della media del mercato (-1,8%). Un focus sulle sofferenze

I dati della Relazione Annuale della Banca d’Italia presentati martedì scorso confermano la contrazione del credito erogato alle imprese: a marzo 2015 la riduzione è dell’1,8% su base annua, con una flessione più marcata (-2,5%) per le piccole imprese fino a 20 addetti.

E’ in questo contesto congiunturale del mercato dei prestiti, ancora lontano da una ripresa,  che si svolge il dibattito relativo al conferimento delle sofferenze bancarie ad una società specializzata di iniziativa pubblica sui cui grava un possibile veto dell’Europa per aiuto di stato, in particolare modo qualora l’acquisto avvenisse a prezzi diversi da quelli di mercato; a tal proposito va ricordato che questo mercato è di dimensioni limitate, essendo riuscendo a gestire nello scorso anno la cessione e cartolarizzazione solo del 2,5% delle sofferenze complessive. Nel 2014 l’economia italiana, a fronte di crediti bancari per 1.974 miliardi di euro, registra crediti deteriorati per 350 miliardi (17,7% del credito totale) di cui le sofferenze raggiungono i 197 miliardi, il 10% dei crediti.

Sulla base dei dati del Bollettino statistico di Banca d’Italia si osserva che il 70% delle sofferenze si concentra sopra i 500.000 euro ed è determinato dal 4,6% degli affidati, con un valore medio di 2,2 milioni di euro, maggiormente compatibile con il taglio del finanziamento di medie e grandi imprese. Sotto tale soglia troviamo il 95,4% degli affidati in sofferenza ma solo il 30% dell’importo, con un valore medio di 46mila euro. Nell’ultimo anno la crescita delle sofferenze è pressoché interamente (98,8%) concentrata negli importi superiori a 500.000 euro. Anche il tasso di decadimento dei finanziamenti per cassa al IV trimestre 2014 – rapporto tra il credito dei soggetti entrati in sofferenza nel trimestre e il totale del credito non in sofferenza – tende a crescere all’aumentare della dimensione del finanziamento bancario.

Considerando i prestiti alle imprese, l’incidenza delle sofferenze è pari al 16,7%; una maggiore incidenza, pari al 26,0%, nelle Costruzioni, segue con il 17,3% il Manifatturiero e con il 14,7% il comparto dei Servizi.

Infine uno sguardo ai tassi. La politica monetaria espansiva sta manifestando effetti positivi, con i tassi pagati dalle società non finanziarie che a marzo 2015 scendono al 2,27%, un livello di ben 117 punti base inferiore a quello di un anno prima anche se rimane uno spread di 24 punti base con la media dell’Eurozona (2,03%). Su questo fronte va segnalato che un mancato accordo sul debito greco potrebbe riportare i tassi verso l’alto, costituendo un freno alla ripresa economica in corso.

L’analisi dell’Ufficio Studi sul mercato del credito in QE-Quotidiano Energia

 

Tasso di decadimento degli impieghi per classe di grandezza

(IV trimestre 2014 – valori % – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)
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Sofferenze bancarie per classe di grandezza

(% sul totale – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)

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Serie storica del tasso alle imprese* in Italia e nell’Eurozona a 19

(Marzo 2007- Marzo 2015. Tassi %  – * tasso medio per totale nuovi prestiti non c/c. Prestiti diversi da debiti da carte di credito (a saldo e revolving) e da prestiti rotativi e scoperti di conto corrente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Centrale Europea)
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Spread tra il tasso alle imprese* in Italia e il tasso in Eurozona a 19

(Marzo 2007- Marzo 2015. Punti base – * tasso medio per totale nuovi prestiti non c/c. Prestiti diversi da debiti da carte di credito (a saldo e revolving) e da prestiti rotativi e scoperti di conto corrente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Centrale Europea)

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