5 Giugno 2015, h. 14:24

Nuovi passi avanti per la riforma del Codice degli appalti. Intanto arriva il Durc on-line

L’estate si apre tra conferme e novità per le imprese delle costruzioni, dal Durc che diventa a portata di clic, ai passi avanti della legge delega appalti che sembrano andare nella direzione auspicata da Confartigianato. Per le imprese specializzate, invece, la novità è che non ci sono nuove. Ma strano a dirsi è un fatto positivo.

Procediamo con ordine. Con l’obiettivo dichiarato di far risparmiare tempo e denaro alle imprese, parte il 1°luglio la nuova procedura di rilascio on-line del Durc, il documento unico di regolarità contributiva.

Per ottenere il certificato l’impresa dovrà connettersi via web all’archivio di Inps, Inail o Casse edili. Se la posizione risulta regolare, il Durc sarà emesso immediatamente in formato .PDF valido per tutti gli usi previsti dalle norme in materia di appalti.

Eventuali irregolarità contributive saranno segnalate all’impresa entro 72 ore.

A differenza della versione cartacea fin qui utilizzata, il nuovo Durc avrà una validità di 120 giorni. Sarà inoltre possibile utilizzare più volte uno stesso Durc in corso di validità, scaricandolo liberamente da internet.

Forse non sarà proprio una rivoluzione, tuttavia la nuova procedura snellisce un adempimento gravoso, che richiedeva fino a 30 giorni di attesa, consentendo risparmi che il Ministero del Lavoro stima in circa 100 milioni, dei quali 20 per le imprese.

Restando in tema di appalti, la Commissione Lavori Pubblici del Senato ha fatto scattare il disco verde al disegno di legge Delega sugli appalti che arriverà in aula questa settimana.

Dalle prime anticipazioni sembra che la battaglia di Confartigianato per valorizzare il ruolo delle piccole imprese sia stata confermata tra i principi cardine di questa riforma che secondo la confederazione rappresenta l’occasione per coinvolgere effettivamente le PMI nella realizzazione delle grandi opere, puntando sulle imprese locali nel rispetto dei principi dell’Unione europea.

Ma la riforma del Codice degli appalti permetterà di affrontare anche il complesso rapporto tra general contractor e imprese specializzate nei lavori pubblici.

Il 28 maggio è scaduta infatti la norma-tampone ottenuta grazie alla battaglia di Confartigianato Edilizia che ha permesso a migliaia di piccole imprese qualificate di continuare a partecipare alle gare per le opere specialistiche.

Ora fonti del Ministero confermano l’intenzione di intervenire sul riassetto della materia all’interno della scrittura del Codice, lasciando per il momento le cose come stanno.

In questo caso, dunque, vale la massima: “nessuna nuova buona nuova”.

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