22 Giugno 2015, h. 14:13
A Torino Papa Francesco incontra il mondo del lavoro e tocca il cuore degli artigiani
“Esprimo la mia vicinanza ai giovani disoccupati, alle persone in cassa integrazione o precarie; ma anche agli imprenditori, agli artigiani e a tutti i lavoratori dei vari settori, soprattutto a quelli che fanno più fatica ad andare avanti”. Sono le parole che Papa Francesco ha rivolto al mondo del lavoro che ha incontrato ieri a Torino in occasione della visita pastorale di due giorni nel capoluogo piemontese.
“Il lavoro non è necessario solo per l’economia – ha sottolineato Papa Bergoglio – ma per la persona umana, per la sua dignità̀, per la sua cittadinanza e per l’inclusione sociale”. Il Pontefice ha poi ricordato che “Torino è storicamente un polo di attrazione lavorativa, ma oggi risente fortemente della crisi: il lavoro manca, sono aumentate le disuguaglianze economiche e sociali, tante persone si sono impoverite e hanno problemi con la casa, la salute, l’ istruzione e altri beni primari”.
Papa Francesco nel suo primo incontro della due giorni torinese ha chiesto al mondo del lavoro di avere “coraggio”. “Una parola che non vuole essere retorica” ha spiegato Bergoglio, che “non significa rassegnatevi, ma al contrario: osate, siate coraggiosi, andate avanti, siate creativi, siate artigiani del futuro” ha concluso.
“Oggi – ha detto Papa Francesco – vorrei unire la mia voce a quella di tanti lavoratori e imprenditori nel chiedere che possa attuarsi anche un ”patto sociale e generazionale”, come ha indicato l’esperienza dell’Agorà”, che state portando avanti nel territorio della diocesi”.
“Mettere a disposizione dati e risorse, nella prospettiva del ”fare insieme – ha aggiunto – è condizione preliminare per superare l’attuale difficile situazione e per costruire un’ identità̀ nuova e
adeguata ai tempi e alle esigenze del territorio. E’ giunto il tempo di riattivare una solidarietà tra le generazioni, di recuperare la fiducia tra giovani e adulti”. E, secondo il Pontefice, ciò “implica anche aprire concrete possibilità̀ di credito per nuove iniziative, attivare un costante orientamento e accompagnamento al lavoro, sostenere l’apprendistato e il raccordo tra le imprese, la scuola professionale e l’Università“.
“Con il suo discorso sul lavoro il Papa ha toccato il cuore dei tanti piccoli imprenditori che sudano e stringono i denti di fronte alle tante difficoltà, insieme alle loro famiglie e che sono l’ossatura del Paese. Così il Presidente di Confartigianato Torino, Dino De Santis, ha commentato le parole del Pontefice. “Ho avuto la fortuna – spiega – di essere presente all’incontro che il Papa ha voluto avere con i rappresentanti del mondo del lavoro. Nelle sue parole non c’è stato passaggio che non sia stato emozionante, commovente. L’intero discorso è arrivato dritto al nostro cuore e ora ci sentiamo meno soli”. “Le parole di Papa Bergoglio – aggiunge De Santis – ci danno nuovi stimoli a proseguire nel nostro faticoso lavoro. Speriamo che ci governa e decide non le abbia solo sentite, ma anche ascoltate. E che ne faccia tesoro perché in Italia le piccole imprese sono oltre il 90% del tessuto produttivo, costituiscono l’ossatura del sistema economico del nostro Paese”. Il Presidente De Santis continua: “Con la sua grande sensibilità, il Papa ha lanciato un appello a non rassegnarci, a guardare al futuro con coraggio e serenità e ad essere ogni giorno artigiani e creativi. Ci ha commosso, in particolare, quando ha fatto cenno a quel patto generazione che è un’esigenza molto sentita, necessaria per dare prospettive alle future generazioni e superare la crisi”.
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