1 Aprile 2015, h. 12:20
E-commerce e made in Italy: a Macerata si investe sul futuro delle Pmi
Altissima l’attenzione delle piccole e medie imprese marchigiane, soprattutto dell’area centro-sud della regione, sul tema dell’e-commerce e dei servizi digitali per il business. Si è conclusa con oltre 200 presenze la due giorni su “E-Commerce e Made in Italy” promossa da Confartigianato Macerata e da Camera di Commercio di Macerata con il supporto tecnico di Jef Srl, e svoltasi a Civitanova Marche.
Un successo di partecipazione e di interesse che è andato oltre ogni più rosea previsione. L’evento è stato aperto dagli incontri ‘one-to-one’ (incontri personalizzati, quindi) tra le imprese partecipanti (manifatturiere e di servizi) e le società del territorio specializzate in piattaforme e servizi di e-commerce, di web e social marketing, ospitate nell’area desk predisposta per l’occasione. L’area desk è stata frequentatissima per tutta la durata dell’iniziativa, animata dalla presenza professionale di oltre dieci protagonisti: Grupposis con la sua piattaforma Impresa Professional Web, Empix Multimedia, Ams Web, Dreamgroup, 2K Soft Srl, Laser Iinformatica, Linguistic Studio, Mymarca, Fidoka-Servili, E-Lios, Jef srl, Esserci Comunicazione ed SMP Web, start-up innovativa con la sua piattaforma “Made It Store”.
Giuseppe Ripani, Responsabile Area Innovazione e Servizi Digitali di Confartigianato Macerata, ha introdotto i lavori del seminario “E-commerce e Made in Italy”, coordinato da Andrea Giaconi di Jef, illustrando i dati di utilizzo dei canali e-commerce nelle Marche da parte di imprese e cittadini ed evidenziando gli enormi margini di crescita potenziale dei mercati on line, soprattutto per l’export.
Silvio Cardinali, docente di Marketing alla Politecnica, ha messo in evidenza le opportunità che possono nascere dall’utilizzo delle nuove tecnologie anche per conquistare mercati internazionali. Non esiste un solo made in Italy ma esistono “più made in italy” e questo rende molto più difficile comunicare il valore della nostra manifattura e delle nostre produzioni, ha sottolineato Cardinali. Bisogna conoscere bene il mercato in cui si vuole competere, sapendo creare prodotti e contenuti della comunicazione “localizzati”, che si sposano cioè con i gusti, la cultura, le lingue dei territori prescelti. E’ chiaro che questo lavoro non può essere fatto tutto da soli e in gran parte può anche essere esternalizzato, ma l’imprenditore deve mantenere all’interno dell’impresa l’adeguata conoscenza dei mercati che vuole praticare per scegliere il servizio e il fornitore di e-commerce più coerente con le sue specificità e con la sua mission.
Alfredo Celiberti, amministratore della Drop srl, l’azienda maceratese che ha fatto da pioniere nella fornitura di servizi per l’e-commerce, ha messo in guardia l’affollatissima platea sostenendo che aprire uno store on line è un progetto di medio-lungo periodo che va fondato su una corretta ed attenta pianificazione economica e finanziaria, allo stesso modo in cui si aprirebbe uno store fisico ad esempio in Via Montenapoleone a Milano. Il successo di uno store on line dipende da che tipo di prodotto vogliamo vendere, da quanto siamo disposti ad investire per rendere noto il nostro brand e soprattutto dalla qualità dei contenuti di cui popolare il proprio negozio on line. Il web non perdona.
Paolo Manfredi, Digital Innovation Manager di Confartigianato Imprese nazionale, ha illustrato l’altra faccia dell’e-commerce, vale a dire l’utilizzo dei market-place e non quindi l’apertura di un proprio negozio che ha, in genere, costi di gestione e promozione che sono improponibili per una micro impresa. Ha evidenziato però che molti di questi marketplace (piazze virtuali come Amazon, Alibaba ed altri) non sono facilmente praticabili per le nostre piccole e medie imprese che rischiano di perdersi in essi e di non emergere con la loro specificità e qualità. Questo problema potrebbe essere risolto scegliendo marketplace come Ebay, Etsi, etc che garantiscono flussi di traffico molto importanti, portando potenzialmente visibilità anche a chi non ha un marchio noto, ma allo stesso tempo hanno sezioni dedicate ai prodotti di qualità artigiana ed alle eccellenze. Manfredi ha invitato le imprese presenti a lavorare sul proprio storytelling, sulle immagini dei prodotti, dei laboratori artigiani e del magnifico territorio marchigiano, investendo quindi sulla bellezza e sulle emozioni e scegliendo i marketplace adeguati a comunicare qualità e fascino. Sulla scorta di queste indicazioni, Manfredi ha presentato l’accordo nazionale tra Confartigianato e Ulaola, un maketplace nato per promuovere l’eccellenza del 100% Made in Italy nel mondo e che sarà operativo dal prossimo mese di maggio.
La giornata di lunedì 30 marzo si conclusa con le storie emblematiche di alcuni protagonisti dell’e-commerce che hanno raccontato come hanno affrontato la creazione di un canale di vendita digitale proprio grazie al web. Empix, MyMarca, DiS Shoes, pluripremiata start up delle calzature personalizzate e fatte a mano, Grupposis con Autoricambi on line ed il social commerce per 8.3 Sneakers, Ams Web con l’azienda Hice-Shoes, e-Lios con il suo progetto di Camerino+, Made It Marche tutte le sue storie e promettenti progetti che vogliono portare lontano le eccellenze del nostro territorio.
Grande successo anche per l’incontro di martedì mattina in cui sono stati presentati i servizi per le imprese offerti da Confartigianato Imprese Macerata e la convenzione con la rete wireless WiMarche-Fidoka. Sono stati approfonditi inoltre alcuni modelli di business su misura per le piccole e medie imprese (Ulaola e Shusala) e infine è stata offerta ai partecipanti un’anteprima di quelle che saranno le opportunità di finanziamento derivanti dai fondi comunitari per sviluppare progetti d’avanguardia come quelli presentati durante l’evento di Civitanova Marche.
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