17 Aprile 2015, h. 16:12
Alzheimer, il futuro è la medicina predittiva. Nel 2020 nel parmense ci saranno 18mila malati
In Italia sono oltre 500mila i malati di Alzheimer e oggi, in provincia di Parma, ci sono circa 10mila casi, 6.600 solo in città. Se si guarda alle previsioni per il futuro, però, il dato diventa veramente inquietante: nel 2020 nel parmense si arriverà a 18mila ammalati, di cui 12mila
in città. E non è una malattia riservata alla terza età: la più giovane parmigiana affetta dal morbo di Alzheimer ha 39 anni, ma in Italia è stato diagnosticato a una donna di 24. A riferirlo è stato Claudio Secchi, presidente di Aima sezione di Parma, l’Associazione Italiana malattia di Alzheimer, intervenuto al convegno organizzato da Anap Confartigianato per parlare dei temi medici, legali e sociali legati al morbo. “Questi numeri pongono seriamente la questione della riorganizzazione dei servizi”, ha sottolineato Secchi.
“La malattia non si cura ma si può gestire – ha spiegato Vincenzo Marigliano, Ordinario di Gerontologia e Geriatria al Policlinico Umberto I di Roma – Facoltà di Medicina e Chirurgia Università Sapienza di Roma – per questo va diagnosticata tempestivamente. Si possono individuare i sintomi già 15 anni prima che si manifesti. Primo fra tutti i segnali è la depressione. Ci sono dei fattori di rischio che possono portare all’Alzheimer: fumo, alcool, ipercolesterolemia, diete ricche di grassi, diabete mellito. Il patrimonio genetico è fondamentale, ma anche l’ambiente in cui viviamo ha il suo ruolo. Eventuali agenti tossici che abbiamo incontrato e, soprattutto, come ci nutriamo sono fattori che possono modificare il nostro genoma». Per Marigliano, oltre a una sana alimentazione, è importante mantenere attivo il nostro cervello, non impoverire le relazioni sociali e dedicarsi il più possibile ad attività creative, affrontare esperienze nuove e scoprire ogni giorno il lato positivo delle cose. E naturalmente la medicina predittiva: “Il futuro è incerto se ci affidiamo al caso e non al patrimonio genetico. Non sottovalutiamo questi problemi solo perché ci ricordiamo le cose“.
L’avvocato Giovanni Franchi, specializzato nella tutela dei familiari dei malati di Alzheimer e collaboratore di Confconsumatori, ha affrontato il tema della legalità partendo da una domanda: gli enti pubblici o le case di cura convenzionate possono far pagare al malato o al parente la retta per il ricovero di una persona affetta dall’Alzheimer?. Una risposta l’ha data la Corte di Cassazione con la sentenza 4558 del 22 marzo 2012, che ha stabilito che la retta deve essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale, con l’effetto che il Comune non può far rivalsa sul malato o sui suoi parenti.
“Le conseguenze della sentenza sono che, a meno che il paziente non fosse ricoverato in una casa di cura privata non convenzionata, nulla può essere richiesto a lui o ai suoi figli se deceduto. Lui o gli eredi possono chiedere la restituzione di quanto corrisposto negli ultimi dieci anni. Confconsumatori ha inviato a tutte le Regioni una richiesta sul loro comportamento a riguardo, in poche hanno risposto. L’Emilia Romagna ha dichiarato che il suo comportamento trae le mosse da una legge regionale che pone la retta a carico dell’assistito, ma si tratta – ha chiarito Franchi – di una legge contraria alla Costituzione“.
All’Hotel Parma&Congressi, che ha ospitato il convegno del 16 aprile, erano presenti anche Mara Colla, presidente nazionale Confconsumatori, Leonardo Marchesi, direttore del presidio ospedaliero aziendale dell’Ausl, Pierantonio Muzzetto, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Parma, Ero Luigi Gualerzi presidente provinciale ANAP, Leonardo Cassinelli presidente Confartigianato Imprese APLA Parma, Giampaolo Palazzi, presidente di Anap Confartigianato persone, Fabio Menicacci, segretario nazionale di Anap e Marco Granelli, vicepresidente nazionale di Confartigianato che ha fatto moderato l’incontro.
I rappresentanti di Confartigianato e di Anap hanno spiegato lo spirito con cui è stato organizzato il convegno: l’obiettivo delle associazioni, che non si occupano solo delle imprese ma anche del contesto sociale in cui operano, è di creare un’opportunità di crescita di consapevolezza, sensibilizzare le persone, stimolare il miglioramento della giurisprudenza in materia e aiutare la ricerca. Perché l’Alzheimer è una malattia devastante che coinvolge molte sfere, compresa quella economica.
Nelle sedi di Anap è possibile compilare il test predittivo della malattia che poi sarà consegnato, per l’analisi, all’Università La Sapienza.
Il convegno è stato organizzato con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Parma e Croce Rossa Italia, in collaborazione con Aima, Confconsumatori e Inapa Confartigianato.
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