7 Aprile 2015, h. 12:50

A Catanzaro e a Crotone fuori da Confartigianato chi è connivente con malavita e malaffare

firmaNei prossimi giorni le Associazioni di Confartigianato di Catanzaro e di Crotone, guidate rispettivamente dal Presidente Egidio Verduci e dal Presidente Carmine Corigliano, adotteranno un nuovo regolamento interno, insieme con il codice etico di Confartigianato Imprese nazionale, a cui verrà aggiunto un nuovo articolo che impone un requisito necessario per essere, a tutti gli effetti, socio di Confartigianato. In sintesi, il nuovo regolamento, che verrà ratificato entro il mese di aprile dai Consigli Direttivi di Catanzaro e Crotone, recita testualmente: “Gli imprenditori associati, artigiani, commercianti, imprenditori del turismo e dei servizi, che verranno rinviati a giudizio per reati di mafia o che non denunciano i casi di estorsione ed usura inerenti le loro attività, verranno fin da subito sospesi dall’Associazione su deliberato insindacabile della Giunta Esecutiva“. Un segnale importante ed un cambio di passo da parte delle due Associazioni le quali, oltre a mettere in evidenza le capacità imprenditoriali degli associati, vogliono affidare loro una mission sociale, importante e strategica. L’obiettivo consiste nell’uscire dalla spirale malavitosa che mortifica il lavoro degli artigiani e dei piccoli imprenditori e crea un clima di depressione e demotivazione, ove non bastassero gli effetti della crisi economica. Infatti, molti piccoli operatori, al pensiero di poter essere nel mirino della ‘ndrangheta’, spesso rinunciano a programmi di rilancio e innovazione.  Si tratta di un cambio radicale della filosofia associativa che nei prossimi anni accompagnerà l’attività di Confartigianato di Catanzaro e Crotone e che le due Associazioni auspicano sia condivisa da tutte le altre organizzazioni datoriali calabresi. La battaglia contro l’illegalità deve diventare un obiettivo da perseguire alla stregua di tanti altri fattori negativi, quali la carenza di credito bancario e la burocrazia, che frenano lo sviluppo e la ripresa dell’economia calabrese.

“Sicuramente – sottolineano il Presidente Verduci e il Presidente Corigliano – è una strada non facile da percorrere ma tutti coloro i quali, oggi, sono nella morsa della malavita organizzata devono comprendere che la denuncia è l’unica scelta per chi auspica un futuro diverso. Chi sarà consenziente o connivente della malavita organizzata non merita, d’ora in avanti, cittadinanza in Confartigianato. Ed è implicito che quando si parla di denuncia, la si intende estesa non solo a quanto direttamente associabile alla malavita organizzata, ma anche ai fenomeni di malaffare e malagestione politica e burocratica”.

Secondo i Presidenti delle Associazioni di Catanzaro e Crotone, “l’adozione di queste nuove regole e incoraggiare alla denuncia non sono impegni semplici sia in termini di risorse finanziarie che umane. I Segretari delle strutture associative verranno incaricati di seguire i vari percorsi. La situazione del nostro territorio impone un comportamento diverso da quello adottato nel passato. Oggi, con i mezzi a disposizione e la grande rete di solidarietà creatasi, chi tace sul malaffare non può essere più considerato una vittima, ma complice”. Infine, il Presidente Verduci e il Presidente Corigliano ritengono “importante e condividono anche il protocollo sottoscritto nei giorni scorsi a favore delle vittime di usura ed estorsione che ha coinvolto le Prefetture di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo, la Procura del capoluogo calabrese, l’Inps, l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia. Le nostre Associazioni sono pronte a collaborare alla buona riuscita di queste iniziative che dovranno servire a creare quel clima di legalità diffusa e di serenità di cui la Calabria ha un bisogno improcrastinabile”.

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